Sempre più spesso capita di incontrare bambini intrattenuti e-o distratti con cellulari e tablet, avviene al ristorante, nei musei e solo pochi giorni fa mi è accaduto di assistere a uno spettacolo teatrale seduta accanto ad un bambino distratto da un giochino caricato sullo smartphone della mamma. I genitori incominciano a chiedersi come staccare i figli dal cellulare quando questa abitudine diventa ingombrante, ovvero quando l’effetto dell’uso dei dispositivi elettronici penetra la vita dei bambini sino a diventare costante, una richiesta continua e una distrazione ai limiti dell’alienante. Qualche volta si tratta di bambini anche piccoli e già troppo “legati” ai dispositivi elettronici.
Staccare i figli dal cellulare, ovvero togliere il cellulare ai bambini è un’attività rieducativa
Diminuire l’uso del cellulare è possibile e sempre più famiglie affrontano il problema di un uso eccessivo dei dispositivi. La richiesta d’aiuto è chiara: come si fa ad allontanare bambini e ragazzi da video, giochini, canzoncine, app, eccetera?
Che si tratti di staccare i figli dal cellulare, dai tablet, dalla Tv o da altri dispositivi elettronici, verbi coinvolti in questa richiesta e che i genitori usano comunemente sono staccare e togliere. Il cellulare, il tablet e gli schermi ne sono l’oggetto, mentre è importante non confondere il ruolo dei bambini.
I figli che intendiamo allontanare dai dispositivi non possono essere considerati artefici della loro relazione col telefono o con il tablet o con i videogiochi. Sebbene mamma e papà appaiano preoccupati e descrivano i bambini come soggetti attivi del legame, la verità è un’altra: a fronte di un funzionamento neurotipico, la responsabilità è degli adulti che hanno messo nelle mani dei bambini questi schermi non per un uso positivo, evolutivo o funzionale ma semplicemente per placarli, distrarli o intrattenerli.
Digitalizzazione precoce e diseducativa, la responsabilità è degli adulti
Noi adulti siamo un pessimo esempio in fatto di uso delle strumentazioni digitali:
- ci piace usarle come vetrina di noi stessi e dei nostri successi e spesso esponiamo anche la famiglia come “oggetto di vanto”, il che riempie i social di foto di minori ignari;
- non sappiamo farne un uso finalistico e funzionale;
- spesso non siamo in grado di distinguere una fake news o di sfuggire a una truffa o a una falsificazione;
- altrettanto spesso siamo vittime di clickbait.
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Dispositivi elettronici: uso scorretto e conseguenze
Ma quel che è peggio è che abbiamo completamente sdoganato l’uso dei dispositivi elettronici e la loro penetrazione nelle nostre vite, sino al punto di lasciare che i bambini li adoperino senza controllo e nella convinzione che non possano fare poi così male o che cinque minuti non possano facilmente diventare un’ora e più.
Alberto Pellai (medico e psicoterapeuta dell’età evolutiva, autore di “Vietato ai minori di 14 anni”, DeAgostini Editore) spiega al genitore il potere degli schermi con l’idea del congelamento:
lo schermo blocca in un’istante l’iperattivazione del bambino congelando ogni disagio, ogni pianto, ogni disadattamento.
Il bambino davanti allo schermo si ipnotizza, perché?
L’effetto ipnotico degli schermi dipende dalla velocità con cui le immagini e i suoni vengono processati, essa è di molto maggiore rispetto al potenziale cerebrale di decodifica posseduto dal bambino. Questo spiega l’effetto inebriante che, però, porta con sé il pericolo di perdere interesse verso la vita reale.
Perché staccare i figli dal cellulare, alcuni tra i motivi più importanti:
- Con il cellulare sempre a disposizione il bambino si relazione con un oggetto chiuso perdendo di vista la relazione aperta con le persone.
- Quello che accade nel video e nel gioco non dipende da un rapporto col bimbo in quanto essere unico, piuttosto ha una struttura predeterminata secondo schemi rigidi e diffusi.
- Rispetto all’esperienza digitale il mondo reale risulta lento e ciò può renderlo pericolosamente meno attraente.
- L’esperienza veloce consumata attraverso i dispositivi distacca il bambino da quella lenta e multidimensionale della realtà, senza considerare che manca dell’esperienza del problem solving reale e non fa i conti con l’irreparabile (dopo il game over, infatti, il bambino ricomincia a giocare senza conseguenze).
Così dentro lo schermo il bimbo si allontana dalla esplorazione fisica, lenta, graduale e sperimentale della realtà; non impara a tollerare la frustrazione; soffoca i bisogni che affoga nella iperstimolazione e soprattutto subisce una regolazione esterna che renderà sempre più difficile l’apprendimento di una personale auto-regolazione.
Perché il bambino domanda continuamente di avere il cellulare?
La risposta a questa domanda è speculare a quanto appena chiarito: la iperstimolazione degli schermi inebria il bimbo, lo ipnotizza e mette a tacere i disagi. Un bambino abituato a risolvere ogni disagio in questo modo non saprà più fare a meno della babysitter elettronica.
Come staccare i figli dal cellulare: strategie che funzionano e consigli pratici per i genitori
Togliere il cellulare rappresenta un processo di rieducazione: noi adulti abbiamo messo i dispositivi nelle mani dei bambini e all’emersione delle conseguenze non possiamo pretendere una consapevolezza e un’adesione incondizionata o immediata dei piccoli alle nuove regole.
I bambini non capiranno che l’uso del cellulare si è trasformato in abuso e che, in quanto tale, inevitabilmente li espone a dei pericoli. Loro vivranno l’allontanamento dal dispositivo con fatica, lo subiranno e lo percepiranno come una punizione, spetta a noi adulti assumercene la responsabilità.
Come genitori, nel momento in cui scegliamo di ridimensionare l’uso del cellulare dobbiamo farci carico di un nuovo percorso educativo.
Come fare:
- Essere un buon esempio e studiare noi per primi un piano di riduzione d’uso dei dispositivi, almeno in casa;
- Stabilire d’accordo con il partner i tempi, il modo e i luoghi in cui ammettiamo l’uso degli schermi da parte dei bambini e cosa non potranno fare accedendo ad essi;
- Condividere le regole con i figli e rispettarle a propria volta;
- Stabilire dei luoghi off limits (mai il cellulare a tavola, per esempio);
- Stabilire dei momenti di digital detox (la domenica pomeriggio dalle 16:00 alle 18:00 si usano i giochi da tavolo tutti insieme e i cellulari si chiudono in un cassetto, per fare un possibile esempio);
- Stabilire una comunicazione positiva e non demotivante.
In fatto di riduzione dell’uso del cellulare, come si può stabilire una comunicazione positiva con i figli?
La partita non si gioca nel momento esatto in cui vogliamo staccare i figli dal cellulare, serve una pianificazione d’anticipo, serve calma e fermezza.
Piuttosto che arrivare d’improvviso e intimare al bambino di chiudere il videogioco, sarebbe opportuno sedersi accanto a lui, valutare la durata e l’intensità di una partita, provare a interagire col bambino in modo da spostare gradualmente il focus dal dispositivo alla relazione umana e fare da cuscinetto rispetto al distacco.
In questo senso una frase definitiva e chiusa come: “Adesso basta chiudi o ti faccio vedere io“, suona come una minaccia e ha un potenziale conflittuale. Diversamente una frase come: “È stata una partita avvincente, domani ne farai un’altra, ora spegni“, ha un portato positivo (proietta alla possibilità di giocare l’indomani), non allontana genitore e figlio ma pone lo stesso limite.
Gli strumenti elettronici, che tanta parte hanno nella nostra vita di tutti i giorni, non vanno demonizzati, piuttosto vanno poste le regole d’uso e preferito un uso funzionale e utile.
@montessorianamente.mamma Perché il cellulare ipnotizza i bambini #dipendenzadacellulare #cellularedipendente #bambiniecellulari ♬ suono originale – Federica Federico