“Anomalia tutta italiana” questa la definizione usata nei giorni scorsi da Monti per illustrare l’ eliminazione nel sistema tributario italiano, dell’ Ici sulla prima casa …
… ma sinceramente non ci dispiace essere un pò anomali, no?
La riduzione parziale dell’ Ici è stata introdotta da Prodi nel 2007 ed è stata poi eliminata del tutto dal Governo Berlusconi l’anno seguente.
Al momento sono due le proposte al vaglio del Governo: anticipare l’ ingresso dell’ Imu, la nuova imposta municipale (la cui entrata in vigore è già prevista per il 2014) o introdurre una nuova service tax.
Quello di cui si è già sicuri è che si arriverà, in parte o del tutto, alla soluzione dei problemi tramite i decreti correttivi del federalismo fiscale.
Stando alle valutazioni dell’ ex Ministro dell’ Economia
Giulio Tremonti, per anticipare l’ entrata in vigore dell’ Imu e renderla più forte, bisognerebbe prima far rientrare l’ Ici sulla prima casa; e questo dovrebbe servire a recuperare 3,5 miliardi di Euro o forse più che rientrerebbero nelle casse dei Comuni e attraverso la diminuzione di alcune aliquote, arriverebbero in parte anche alle casse statali.
La rintroduzione dell’ Ici però non sarebbe l’ unica ipotesi per recuperare denaro e si valutano anche l’ Ics e la Res.
L’ Ics (Imposta comunale sui servizi) fu scartata da Calderoli, allora Ministro della Semplificazione, perchè ritenuta troppo complessa; ora viene ritirata in ballo e considerata come la tassa da poter affiancare prima all’ Ici, poi all’ Imu per creare un nuovo servizio di tasse composta da Tarsu/Tia e addizionale Irpef.
La Res (tributi su Rifiuti e Servizi) sostituirebbe la Tarsu e la Tia e rappresenterebbe circa un miliardo di Euro in più per ogni Municipio.
Ma l’ICI prima casa, si paga o no?
Quello che al momento divide maggiormente gli schieramenti è l’ eventuale ritorno dell’ Ici, i Democratici e Fli sarebbero a favore a condizione che sia integralmente deducibile dall’ imposta dei redditi, i più restii sono ovviamente quelli del Pdl dove Berlusconi esterna palesemente la sua opposizione.
Seppur provenendo dalla stessa parte Alemanno, Sindaco di Roma, a differenza di Berlusconi preferirebbe un prelievo sulle ricchezza accumulate.
Ma com’è l’ Ici? E cosa definisce il suo valore?
Qualora dovesse essere reinserita, l’Ici firmata Governo Monti,
però, potrebbe non avere i connotati di quella vecchia che richiedeva rispetto all’ aliquota
ordinaria una inferiore ed una detrazione dall’ imposta lorda.
La nuova versione dell’ Ici potrebbe essere, invece, basata su una tassa che aumenta progressivamente a seconda del valore del o degli immobili intestati allo stesso contribuente.
Le imposte relative agli immobili, vengono stimate dalle rendite catastali, che dopo essere state fissate nel 1988 vennero applicate per la prima volta con tanto di aumento a partire dal 1996.
In termini semplici, consistono nel valore che viene attribuito ad ogni vano e moltiplicando questo valore per la loro quantità si ottiene il valore catastale dell’ immobile.
I valori catastali però non sono fissi e potrebbero, a causa del troppo tempo trascorso o per la presenza di ristrutturazioni, non essere aggiornati correttamente col valore del mercato.
Non siamo ancora certi di quali siano le misure che il Governo Monti adotterà a riguardo, quello che però è certo è che i debiti pubblici devono essere risanati e da qualche parte bisognerà pur tirar fuori i danari, senza toccare le loro tasche ovviamente… non scherziamo!! … L’ argomento è serio!!
Ma alla fine dei bilanci quello che noi pur da non tecnici già sappiamo è che o Ici o Tarsu o Imu o Res o Ics o Service Tax, a noi certamente toccherà la Ctdp:ovverp CE TOCCA DA PAGà! ( e scusate il dialetto! )