Tutto il mondo ha seguito commosso il funerale di Diana Spencer, l’amata e compianta principessa triste. Quel giorno – era il 6 settembre 1997 – circa 2 miliardi e 500 milioni di persone hanno assistito in diretta TV al rito funebre e accompagnato con lo sguardo la bara fino alla sua ultima dimora. Nel libro “Spare – Il minore” il principe Harry ha permesso di osservare quel sentito momento da un altro punto di vista: gli occhi di un 12enne che ha appena perso la mamma.
Spare – Il minore: autobiografia del Principe Harry, duca di Sussex
Uscito nelle librerie di tutto il mondo il 10 Gennaio 2023, “Spare” – letteralmente tradotto in riserva, pezzo di ricambio o ruota di scorta – ripercorre il susseguirsi di eventi che hanno portato il Principe Harry all’allontanamento volontario da Buckingham Palace nel 2020. Punto di svolta la morte della madre, la principessa Diana, una vera e propria crepa nella famiglia reale che ha continuato ad aprirsi fino a diventare una voragine.
Tutto ha inizio il 30 Agosto 1997. Nelle prime pagine del libro il principe Harry descrive sé stesso come un qualunque bambino che trascorre le vacanze estive diviso tra i genitori separati. Nel giro di poche settimane era passato da un soggiorno con la madre nell’assolata e calda Saint-Tropez al nuvoloso cielo della Scozia che sovrastava il castello di Balmoral, residenza estiva della famiglia reale.
In piena preadolescenza – avrebbe compiuto 13 anni il 15 settembre – gli interessi del principe Harry erano ancora quelli di un bambino: correre sul prato, andare in bicicletta con il fratello e le cugine, divertirsi con le moto d’acqua e giocare con i soldatini. Un’infanzia quasi normale, a parte l’obbligo di rispettare le rigide regole di corte, destinata a finire molto presto.
La mattina successiva infatti, verso le 7-7:30 del 31 Agosto 1997, i fratelli William e Henry vengono strappati al loro sonno per ricevere la notizia che cambierà per sempre le loro giovani esistenze.
Il Principe Harry racconta la morte di Lady Diana
“Ragazzo mio, mamma ha avuto un incidente in macchina […] Ci sono state complicazioni, mamma era gravemente ferita ed è stata portata in ospedale, ragazzo mio […] Hanno tentato di tutto, ragazzo mio. Mi dispiace, ma non ce l’ha fatta”.
Queste le prime parole che il piccolo Harry udì quella mattina. Il padre, all’epoca Principe del Galles, lo aveva svegliato e con estrema calma aveva cercato di metterlo al corrente dell’accaduto. Non un abbraccio, non una lacrima ma solo una carezza consolatoria sul ginocchio. Non era cattiveria la sua, racconta Harry, era semplicemente il suo modo di essere, un uomo poco avvezzo alle manifestazioni d’affetto. L’esatto opposto della principessa Diana.
“Andrà tutto bene” concluse l’allora principe Carlo, una frase di circostanza che aveva il sapore amaro delle bugie, come quelle che Harry si è raccontato per anni, vivendo una sorte di realtà parallela, pur di non affogare in quel madre di dolore e solitudine.
Il bagno di folla
Quello che accadde in seguito lo abbiamo visto tutti: tornati a Londra, Harry e William, 12 e 15 anni allora, si recarono ai cancelli di Buckingham Palace per salutare la folla, stringendo mani e consolando persone sconosciute che piangevano disperate la morte della loro mamma.
E ancora due bambini, appena divenuti ragazzi, costretti a camminare dietro la bara della madre, un obbligo a cui si oppose fortemente lo zio Charles Spencer, fratello minore di Lady Diana.
Quella che emerge dalle parole di Harry è una verità triste e raccapricciante. Non abbraccio, non una parola di conforto, non un gesto che aiutasse lui e il fratello ad affrontare il lutto. Gli adulti erano tutti impegnati a seguire minuziosamente il protocollo mentre due ragazzini orfani di madre venivano trascinati in quel circo mediatico.
Funerale di Diana Spencer: il pianto di Harry
Nelle prime pagine del libro, il principe Harry racconta il momento della sepoltura di sua madre, un particolare del funerale di Diana Spencer che nessuno ha potuto vedere perché riservato unicamente ai familiari, com’è giusto che sia.
Tutti abbiamo visto la bara arrivare all’Abbazia di Westminster, milioni di persone in tutto il mondo hanno assistito alla cerimonia funerale e altrettanti l’hanno accompagnata con lo sguardo nel suo ultimo viaggio fino ad Althorp House, dimora della famiglia Spencer nonché luogo di sepoltura di Lady Diana.
Ciò che non sappiamo è cosa avvenne durante la sepoltura, unico momento intimo in cui quei due bambini hanno potuto finalmente dire addio alla loro mamma, forse l’unico che gli ha permesso di comprendere cosa stesse realmente accadendo.
È stato allora che Harry ha pianto tutte le sue lacrime, le sole versate dopo la tragica notizia. Fu per lui un gesto spontaneo e incontrollabile, pianse nel più totale silenzio, lontano dall’obiettivo dei paparazzi e dagli sguardi curiosi di tutto il mondo.
Quelle lacrime colme di dolore gli scesero sul viso senza che potesse controllarle, un cedimento emotivo che lo fece sentire in colpa. Nella sua mente infatti prese forma un unico pensiero: non aveva rispettato l’ethos di famiglia, una sorta di “regola di vita” di casa Windsor secondo la quale “Il pianto non era un’opzione. In nessun caso”.
Funerale di Diana Spencer: il dettaglio della foto
All’inizio dell’autobiografia Harry spiega che i suoi ricordi sono tutti lì, stipati nella sua mente ma resi invisibili da un muro, talmente alto da sembrargli insuperabile. Ecco perché il suo racconto a volte può apparire frammentario, impreciso e confuso. Ma è proprio così che si presentano i ricordi di chi scava nei meandri più reconditi della propria mente alla ricerca di un doloroso passato che avrebbe preferito non aver vissuto.
E proprio nel buio più profondo si è fatto spazio “il ricordo”, quella lacerante, straziante e al tempo stesso bellissima rivelazione che campeggia a pagina 41:
“Dicono che le mani di mamma fossero incrociate sul petto e stringessero una foto di Willy e me, forse gli unici due uomini che l’avessero davvero amata, di sicuro quelli che l’amarono di più. Per tutta l’eternità noi le sorrideremo nel buio”.
Questo il breve pensiero di un bambino di 12 anni che piange nel veder seppellire la sua mamma. Poche parole in cui è racchiuso un legame d’amore talmente forte da non poter essere spezzato, mai, nemmeno dalla morte.