Quanti soldi mettere nella busta matrimonio? Esiste una formula matematica per poter calcolare una cifra equa che permetta agli invitati, amici o parenti che siano, di fare il regalo giusto senza apparire eccessivamente tirchi. Unica regola: prestare attenzione agli indici di valutazione.
Busta per gli sposi: una vecchia tradizione
Cosa regalare agli sposi? È questa una delle prime domande che ci si pone quando si riceve l’invito ad un ricevimento di nozze. Un significativo aiuto può darlo la lista nozze, un elenco di oggetti (arredi o elettrodomestici per la casa) che i futuri sposi scelgono come regalo in uno o più negozi. In alternativa si può versare una quota per la luna di miele oppure fare la classica busta regalo.
Qualcuno la ritiene ormai desueta eppure la così detta busta per il matrimonio è una tradizione diffusa ancora oggi, soprattutto nell’Italia centro-meridionale. Si tratta di una somma di denaro – in seguito vedremo come calcolarla – riposto all’interno di una busta da lettera di carta e accompagnata da un bigliettino di auguri.
Tale tradizione nasce dalla volontà dei parenti di dare un aiuto economico ai novelli sposi, permettendo loro di iniziare una nuova vita insieme nel migliore dei modi.
La busta regalo può essere consegnata in diversi momenti, molto dipende dal legame che si ha con gli sposi o dalle disposizioni di questi ultimi. In linea di massima viene consegnata alla coppia durante il pranzo nuziale o alla fine dello stesso, quando si riceve la bomboniera.
Quanto mettere nella busta matrimonio
Secondo le regole del galateo (insieme di norme della buona educazione) si dovrebbe coprire almeno il costo del menù dell’invitato che può variare dagli 80 ai 200 euro a persona. Se a quest’ultimo si aggiunge anche un piccolo dono per i novelli sposi, la somma da mettere in busta dovrebbe essere di circa 200-250 euro.
Si deduce che, al fine di calcolare la “giusta” cifra da donare, è importante conoscere il prezzo, anche approssimativo, del menù degli sposi. A quest’ultimo vanno poi aggiunte alcune varianti, tra cui quelle descritte nella formula matematica che vi riportiamo qui di seguito.
Quanti soldi regalare agli sposi
Amedeo Colella, scrittore e umorista napoletano, ha cercato di dare una risposta scientifica ma soprattutto ironica alla più frequente delle domande: quanti soldi mettere nella busta del matrimonio?
La sua formula matematica, ideata dopo anni di ricerca e di “esperienza sul campo”, è riportata nel libro “Manuale di filosofia napoletana”, edito Cultura Nova. Qui Colella spiega come calcolare la cifra da poter donare partendo dal dato base rappresentato dal costo del pranzo di nozze.
Tale dato viene poi moltiplicato o sommato alle diverse variabili o indici di valutazione rappresentati dal grado di parentela, dal numero degli invitati e via discorrendo.
Formula matematica
Per calcolare la somma da donare agli sposi, lo scrittore napoletano ha sviluppato la seguente equazione:
€ = (B/2+I) * (C+ (C * 30%)) * P * D
Cosa significa? Ad ogni simbolo o lettera contenuti nella formula matematica corrisponde un fattore di calcolo. Cerchiamo di chiarire il loro significato:
- €: somma da calcolare. È la nostra incognita, ossia rappresenta l’importo complessivo da donare agli sposi;
- B/2+I: conteggio della famiglia che partecipa al matrimonio. La I rappresenta il numero di invitati (adulti) in famiglia, la B (dato che sarà poi diviso per 2) è il numero dei bambini che andranno al matrimonio insieme alla famiglia;
- C: costo del menù a persona. Per il calcolo non è necessario sapere l’importo esatto, sarà sufficiente anche un importo indicativo. Nella formula viene inoltre aggiunto un 30% che equivale alle spese varie;
- P: grado di parentela. Questo indice di valutazione deve essere applicato seguendo la tabella sviluppata da Colella:
- Genitore 2,0;
- Fratello 1,5;
- Cugino 1,2;
- Amico 1,0.
- D: grado di squarcioneria. Termine partenopeo che indica la volontà da parte dell’invitato di volersi “mettere in mostra”. Anche in questo caso vengono impostati alcuni parametri seguendo il livello di generosità: Normale 1,0, Fare bella figura 1,2, Ngannaruto 1,3 e Squarcione 1,5.
Esempio pratico
Facciamo ora un esempio per comprendere meglio come sviluppare l’equazione. Sono la sorella della sposa, sposata con 3 figli e, in quanto parente stretta, non posso esimermi dal fare una più che bella figura (livello Ngannaruto). Ho saputo che il pranzo di nozze costa circa 100 euro a persona.
Inseriamo questi valori nella formula: € = (3/2+2) * (100+ (100 * 30%)) * 1,5 * 1,3. Il totale finale sarà di € 887,25 da poter arrotondare per eccesso o difetto.
Chiaramente si tratta di un calcolo indicativo (anche goliardico volendo), quindi non implica alcun vincolo o obbligo.
Busta matrimonio: le varianti
L’unica eccezione alla “regola” di Colella è rappresentata dai testimoni di nozze. Veri e propri tutori e ambasciatori della famiglia nascente, non possono esimersi dal contribuire in modo significativo alla loro nuova vita. Tutto questo si traduce in una busta matrimonio più “pesante”: la somma di denaro calcolata con la succitata formula andrebbe poi incrementata del 15-20%.
Discorso diverso anche per un collega di lavoro o un amico che non viene invitato al ricevimento nuziale ma solo al taglio della torta e al brindisi finale. In tal caso si può scegliere tra:
- lista nozze: scegliere un regalo dalla lista o, laddove possibile, versare una quota per uno dei regalo più costosi;
- luna di miele: versare una quota per il viaggio di nozze scelto dagli sposi (in genere sono questi ultimi ad indicare tale opzione agli invitati);
- regalo personale: scegliere in modo autonomo un regalo per gli sposi.
E tu, quanto metti generalmente nella busta da regalare agli sposi?