La legge italiana non rubrica quello di Giulia Tramontano e Thiago come un duplice omicidio, ma la famiglia e l’opinione pubblica piangono una mamma incinta di 7 mesi e un bambino che, di qui a pochissimo, con ogni logica possibilità sarebbe nato sano. Ad ucciderli il compagno e papà, Alessandro I.
Chi è Alessandro e come ha ucciso Giulia Tramontano e il figlio Thiago
30 anni, barman noto nel suo ambiente per il lavoro svolto presso hotel e locali di lusso della Milano che conta e già papà di un bambino di 6 anni, Alessandro I. avrebbe cercato in rete come uccidere e occultare un corpo. In 72 ore sarebbe diventato un assassino, a spingerlo all’omicidio una relazione parallela di cui Giulia sarebbe lungamente rimasta ignara.
Mentre a Giulia Tramontano, 29 anni, mancavano meno di due mesi al parto; quando il pancione spingeva verso la vita e lei lavorava in smart working; nello stesso momento in cui la famiglia della donna, originaria di Sant’Antimo, Napoli, attendeva il primo nipotino, Alessandro intrecciava una relazione parallela con un’altra. L’emergere di questo doppio canale sentimentale avrebbe lacerato irrimediabilmente i rapporti tra i due e di qui la furia dell’uomo. Questo, in sintesi, quanto emerge dall’inchiesta della Procura di Milano.
Come è morta Giulia Tramontano e cosa è accaduto tra sabato 27 maggio e domenica 28
La scomparsa della giovane veniva denunciata proprio da Alessandro, il suo assassino che, nel tentativo di allontanare i sospetti da sé, dichiarava alle autorità di averla lasciata nel loro appartamento di Senago, Milano, a letto a riposare. Stando alla testimonianza questo accadeva la mattina del 28 maggio. La famiglia ha, da subito e sempre con fermezza, rifiutato l’idea dell’allontanamento volontario.
Di fatto, già all’ora della denunciata scomparsa Giulia e Thiago erano deceduti: ”(Il sabato sera, ndr.) Prima che entrasse in casa (Alessandro, ndr.) aveva organizzato come ucciderla e come disfarsi del cadavere. È successo tutto in 72 ore“, afferma la pm Alessia Menegazzo, impegnata nelle indagini.
Giulia Tramontano ha perduto la vita per mano di Alessandro I. tra le 19:00 e le 20:30 di sabato 28 maggio e con lei è spirato anche Thiago, ancora dentro la sua pancia e senza mai vedere il mondo oltre il ventre della mamma.
Alessandro è accusato di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza senza consenso.
L’assassino ha vissuto ore insieme al corpo della compagna e nel tentativo di disfarsene, ma l’omicidio riguarda due vite: mamma e figlio, perché tale è la vita di un bimbo di 7 mesi, più di un progetto, più di una speranza… e una madre lo sa!
La morte di Giulia Tramontano e di Thiago nella sua pancia
Giulia sarebbe stata accoltellata, chi sa cos’è passato nella sua mente nel momento in cui ha visto la furia di quell’uomo che già non era più il suo uomo, chi sa come deve avere provato e sperato di proteggere il figlio. Una volta morta, il suo assassino avrebbe cercato di darle fuoco.
Il primo tentativo di sbarazzarsi di Giulia sarebbe avvenuto in casa, cospargendo la salma e il suo pancione di alcol etilico e prevedendo di compiere il rogo nella vasca da bagno.
Un secondo tentativo, Alessandro lo avrebbe compiuto invece, dopo essere uscito di casa e aver tentato di vedere l’amante. Una volta rientrato avrebbe trasportato il cadavere della compagna in un garage e lì riprovato a cancellare le tracce dell’accaduto con la benzina e le fiamme. Al fallimento di questo secondo tentativo i resti di Giulia e della sua gestazione sono stati occultati in un’intercapedine proprio accanto a quel garage. L’autopsia trasformerà le ipotesi in certezze.
Cosa ha fatto Alessandro I. dopo l’omicidio
Colpisce il fatto che l’assassino, quasi ancora “sporco di sangue”, nel cuore della notte abbia cercato un contatto con l’amante recandosi sotto il suo appartamento, la stampa riferisce di una frase emblematica urlata a quelle finestre e a quella porta chiuse: “Sono libero”, ma lei, l’alta donna, non gli avrebbe aperto.
Si vocifera di un confronto avvenuto tra Giulia e questa amante, pare non molte ore prima della tragedia. Pare che anche l’amante fosse recentemente rimasta incinta ma la sua gravidanza si sarebbe interrotta e si parla persino di solidarietà tra queste donne. Ma appare chiaro che la scoperta dell’intrigo sia pesata fortemente su Giulia che cullava la vita del suo bambino e inaspettatamente ha visto crollare la fiducia nello stesso affetto che la stava rendendo madre.
Giulia e il suo pancione sono stati occultati a cinquecento metri da quella casa dove Alessandro ha ucciso compagna e figlio mai nato, come materiale di scarto sono finiti buttati dove nessuno potesse vederli, feriti, trascinati e bruciati.
Thiago era già un figlio, gli è stato strappato il diritto di venire al mondo
Giulia Tramontano era ignara della doppia vita del suo compagno. Probabilmente l’amante, invece, conosceva bene il suo ruolo e anche lo stato di gravidanza della “rivale”.
Questa è la storia disperata di molte vite che si sono intrecciate e di una violenza efferata che le ha segnate tutte. Tuttavia quel bambino, il cui omicidio viene considerato, ai sensi di legge, come un procurato aborto senza consenso, sarebbe nato. Thiago avrebbe avuto una mamma amorevole, zii e nonni pronti a compensare persino le scelte di un giovane padre diviso tra più sentimenti confusi. Tutto solo se non fosse morto!
Su questo c’è da riflettere e non è possibile che dinnanzi a tanta violenza le riflessioni restino marginali. Da come si considera il valore della maternità e della gravidanza dipende, in casi come questi, anche il valore della giustizia.