La Convenzione sui diritti dell’Infanzia (Convention on the Rights of the Child), approvata dalle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 a New York, è una pietra miliare della lotta per l’affermazione dei diritti dei bambini.
Nella convenzione vengono citati i diritti fondamentali che dovrebbero essere riconosciuti e garantiti ai bambini di tutto il mondo. Questi sono il frutto del progresso di culture, società e regimi giuridici dei paesi più avanzati.
Attualmente aderiscono alla Convenzione 193 stati.
Il documento è composto da 54 articoli e due Protocolli aggiuntivi che riguardano i bambini in guerra e lo sfruttamento sessuale.
La Convenzione non è solo un documento approvato e condiviso dagli stati aderenti, ma rappresenta un vero e proprio vincolo giuridico, che impegna gli stati ad attuare i principi stabiliti nella carta, va pertanto inteso come codice di diritti.
A tutela dell’osservanza di quanto sancito nella Convenzione, è stato istituito un Comitato per i diritti dell’infanzia (chiamato anche Comitato dei dieci) che vigila circa l’attuazione dei principi tramite la promulgazione di leggi nazionali e controlla i cambiamenti sociali.
Le linee guida che costituiscono le basi dei diritti riconosciuti universalmente ai bambini sono riassumibili in 10 punti:
nessuna discriminazione (art. 2): i diritti hanno valenza universale e democratica senza distinzione di sesso, etnia, religione, lingua, cultura. Ogni bambino ha diritto ad un nome e ad una nazionalità.
diritto alle opportunità: fornite affinché ci sia uno sviluppo fisico ma anche intellettuale, morale, spirituale e sociale
diritto ad avere una casa, cure mediche e alimentazione adeguata
interesse superiore (art. 3): l’interesse, il bene del bambino ha valenza prioritaria, principio che deve essere assorbito da ogni legislatore
diritto ad essere accolti: con amore, ad essere protetti
diritto ad interventi: soccorsi di prima necessità in caso di catastrofi, guerre
diritto all’istruzione gratuita: ma anche a momenti ricreativi e di divertimento
diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo (art.6): gli stati si impegnano a convogliare le risorse al fine di garantire una vita sana e un conseguente sviluppo del bambino, anche tramite la cooperazione tra paesi
diritto alla protezione: contro maltrattamenti, violenze, crudeltà, sfruttamenti
tutela delle opinioni del minore (art.12): l’opinione dei bambini va ascoltata e presa in considerazione nelle decisioni che lo riguardano.
In Italia la Convenzione è stata approvata nel 1991 e dal 1997 è presente in Parlamento una Commissione per l’Infanzia e opera un Osservatorio Nazionale per l’Infanzia.
In questa giornata sono tante gli eventi organizzati per celebrare la nascita della Convenzione, garante dei diritti di tutti i fanciulli.