A Marzo, dopo l’ingresso della primavera (l’equinozio cade il giorno 20 Marzo), ci sarà il consueto cambio dall’ora solare all’ ora legale 2023. In questo articolo Vitadamamma vi spiega come e quando spostare le lancette e com’è nata questa convenzione.
Ora legale 2023
Il cambio dell’ora avverrà nella notte tra sabato 25 e domenica 26 Marzo. Prima ancora del sorgere dell’alba, si dovrà spostare manualmente le lancette degli orologi non digitali un’ora in avanti, azione non necessaria per i dispositivi collegati ad internet. Il passaggio dall’ora solare all’ ora legale 2023 difatti avverrà alle ore 2:00 AM, sarà in quel momento che le lancette si sposteranno direttamente sulle ore 3:00 AM.
Questa azione ci farà perdere un’ora di sonno ma ci farà guadagnare nei successivi 6 mesi, ossia fino al ritorno dell’ora solare, un’ora di luce naturale in più, agevolando così il risparmio energetico.
Ora legale 2023: cos’è
Su Wikipedia si legge:
“L’ora legale è la convenzione di spostare avanti di un’ora le lancette degli orologi di uno Stato per sfruttare meglio l’irradiazione del sole durante il periodo estivo”.
L’ora legale si contrappone all’ora solare utilizzata nel periodo invernale (il suo inizio coincide con l’ultimo week-end di Ottobre) ed è caratterizzata dallo spostamento delle lancette dell’orologio di un’ora indietro.
Lo scopo del cambio dell’ora, in particolar modo quello primaverile, è il risparmio energetico: sfruttare al massimo la luce solare al fine di consumare meno energia elettrica.
Storia dell’ora legale
Benjamin Franklin, scienziato statunitense che inventò il parafulmine, fu il primo a proporre di sfruttare al massimo la luce naturale del sole così da poter risparmiare sul consumo delle candele. Era il 1784 quando ideò alcune soluzioni per spingere i cittadini ad alzarsi un’ora prima, proposte che furono però bocciate perché ritenute bizzarre.
Fu invece il neozelandese George Vernon Hudson a proporre nel 1895 il cambio dell’ora per far alzare prima l’intera popolazione, spostando le lancette in avanti di ben 2 ore. Questa stessa idea venne in seguito ripresa dal britannico William Willett, è grazie a quest’ultimo infatti se nel 1916 fu introdotta nel Regno unito la British Summer Time (BST), l’equivalente del nostro cambio dell’ora.
Il cambio dell’ora in Italia
La crisi economica dovuta alla prima guerra mondiale spinse molti Paesi a seguire l’esempio britannico. Tra questi vi fu l’Italia che nel 1916 introdusse l’ora legale con il DL 631. Come detto più volte, lo scopo era quello di risparmiare energia sfruttando al meglio e più a lungo la luce solare.
Un “esperimento” interrotto dalla Seconda Guerra Mondiale (dal 1940 al 1948 nel nostro Paese fu abolito il cambio dell’ora) e ripreso in via definitiva nel 1965 come rimedio alla crisi energetica. Bisognerà comunque attendere il 1996 affinché l’ora legale diventi obbligatoria per gli stati membri dell’Unione europea e venga decisa un’unica data di inizio (ultima domenica di Marzo) e fine (ultima domenica di Ottobre).