La vicenda che vi raccontiamo qui di seguito dimostra quanto il web possa a volte essere fondamentale ai fini della ricerca delle persone scomparse. Soprattutto ci fa capire quanto sia importante supportare e aiutare, anche attraverso le condivisioni, i genitori che non perdono mai la speranza di ritrovare i propri figli. Ma è innanzitutto la dimostrazione di quanto sia vitale istruire i propri figli a non fidarsi degli estranei.
La storia di Pooja Gaud, bambina rapita a 7 anni
L’incubo di Pooja ha avuto inizio il 22 Gennaio 2013 quando fu rapita da due sconosciuti mentre andava a scuola. Quel giorno camminava per la strada insieme al fratello maggiore quando litiga con quest’ultimo che la lascia indietro. Sola e senza protezione, la bimba di 7 anni viene avvicinata da due sconosciuti che le offrono un gelato.
Grazie a questo stratagemma i coniugi D’Souza convincono la piccola a seguirli, spinti forse dal desiderio di poter finalmente avere quel figlio tanto atteso ma mai arrivato.
È l’inizio di 9 anni di prigionia e violenze
Prelevata dalla sua città natale, Mumbai, la bambina rapita a 7 anni è stata dapprima portata nello stato occidentale di Goa e successivamente in quello di Karnataka. I suoi aguzzini la minacciavano di continuo affermando che sarebbe stata picchiata se avesse pianto o attirato l’attenzione di qualcuno.
La coppia ha inizialmente consentito a Pooja di frequentare la scuola salvo poi ritirarla dopo l’arrivo del loro primogenito, una nascita non prevista che ha condannato la giovane ad anni di violenze e abusi.
“Mi picchiavano con una cintura, mi prendevano a calci, mi prendevano a pugni. Una volta mi hanno picchiato con un mattarello così violentemente che la mia schiena ha cominciato a sanguinare. Sono stata anche costretta lavorare in casa e fuori per 12-24 ore”.
Bambina rapita a 7 anni: libera grazie a Youtube
Tornati a vivere a Mumbai, Pooja, ormai adolescente, iniziò a pensare seriamente alla fuga. Era consapevole del fatto che la sua abitazione non fosse molto distante da quella della sua famiglia d’origine ma raggiungerli le era impossibile. La giovane infatti, essendo cresciuta altrove, non conosceva le strade, inoltre era costantemente sorvegliata, ciò le impediva di scappare in strada e cercare aiuto. Nonostante ciò non demorse!
Un giorno, mentre la coppia di rapitori dormiva, Pooja prese il loro cellulare e cercò il suo nome sul web. La giovane trovò alcuni video su YouTube che parlavano del suo rapimento e riportavano i numeri utili a cui fare segnalazioni. La giovane accantonò queste informazioni per altri 7 mesi, il tempo a lei necessario per raccogliere tutto il suo coraggio e chiedere finalmente aiuto.
L’abbraccio con la sua mamma
Pooja, orami 16enne, raccontò la sua storia a Pramila D., la collaboratrice domestica di 35 anni che lavorava nella casa dove lei faceva la babysitter. Dopo averle offerto il suo aiuto, la donna chiamò uno dei numeri apparsi nel filmato YouTube e si mise in contatto col vicino di casa della madre della giovane rapita.
Mamma e figlia si sono finalmente riviste 9 anni dopo la scomparsa della bimba, dapprima in videochiamata e successivamente organizzarono un incontro avvenuto il 4 Agosto 2022, chiamato dalla BBC il giorno della “fuga miracolosa”.
“Sua madre ha detto di aver controllato sul corpo della figlia la presenza di una voglia di cui solo lei era a conoscenza e quando l’ha trovata è stata sopraffatta dall’emozione. “Tutti i miei dubbi sono svaniti immediatamente. Sapevo di aver trovato mia figlia” ha dichiarato”.
La storia della bambina rapita a 7 anni si conclude con la denuncia della giovane e l’arresto di Harry D’Souza, accusato di rapimento, minacce, violenza fisica e violazione delle leggi sul lavoro minorile.
La vita di Pooja Gaud dopo il rapimento
Oggi la giovane vive insieme alla madre Poonam Gaud e i suoi due fratelli; il padre è venuto a mancare nei primi mesi del 2022, l’uomo, ucciso da un cancro, non ha potuto riabbracciare la sua bambina. Pooja sta ora cercando di elaborare il trauma e trascorre tutto il suo tempo chiusa in casa per sicurezza (esce solo se accompagna da un familiare).
La ripresa non è semplice, gli incubi ricorrenti le impediscono di vivere serenamente la sua ritrovata libertà, unica sua consolazione è l’amore della sua mamma che trascorre, pur dovendo mantenere da sola 3 figli, non le fa mancare mia la sua presenza.