La nascita di un figlio è osservata dal mondo esterno alla mamma come un evento naturale, se non fisiologico. In genere la società tutta rifiuta di ammettere che l’animo umano è multisfaccettato e il dolore può abitare anche laddove gli altri riescono ad osservare un evento solo in positivo.
La depressione post parto è quel dolore che si insinua dove il corpo cambia, la vita si lega a quella di una creatura dai bisogni non sempre immediatamente comprensibili, gli ormoni sono un’onda violenta, imprevedibile e le aspettative sul nuovo ruolo di madre possono essere molto elevate.
È tempo che la salute mentale venga rispettata e riconosciuta come salute della persona, equivalente al benessere fisico e benefica per la società.
Parliamo di depressione post parto con la collaborazione di Emma Lerro, psicoterapeuta e psicologa di Unobravo. Laureata in psicologia clinica all’Università “La Sapienza” e specializzata in psicoterapia cognitivo comportamentale presso l’Istituto Walden di Roma, ci ha aiutato a comprendere meglio i sintomi, le cause e il trattamento di un disturbo che non può e non deve essere sottovalutato.
Quali sono i segnali spia della depressione post parto?
La depressione post partum si manifesta di solito tra la 6° e la 12° settimana dal parto, con alcuni specifici sintomi quali: ritiro sociale e desiderio di allontanarsi dal bambino, tono dell’umore altalenante, con sentimenti di tristezza profonda e irritabilità frequenti, nonché senso di colpa verso il bambino, cui si accompagnano pensieri di autosvalutazione. Spesso possono essere presenti alterazioni del sonno e dell’appetito, perdita di energia, diminuzione o assenza del desiderio sessuale e difficoltà di concentrazione.
Come aiutare una neomamma che soffre di depressione post parto?
Coloro che circondano la neomamma possono essere di grande aiuto, fornendole sia sostegno pratico che supporto emotivo. Amici e parenti possono prendersi carico di alcuni compiti relativi alla gestione della casa e alla cura del bambino; è importante che ciò avvenga senza che si sostituiscano completamente alla mamma, lasciandole i propri tempi e spazi per costruire una relazione sana col suo bambino. Chi circonda la neomamma dovrà poi lasciarla libera di esprimere i propri pensieri ed emozioni, mostrando sempre un atteggiamento di accoglienza e assenza di giudizio.
Quando l’intervento dello psicologo è necessario?
L’intervento psicologico è necessario se i sintomi persistono per più di due settimane dalla nascita del bambino. Altrettanto importante è la prevenzione, che può essere realizzata con interventi di screening sia prima che immediatamente dopo il parto. Individuare le donne più a rischio di depressione post partum è fondamentale per prendersi cura del loro benessere psicofisico, prima ancora che possa manifestarsi uno stato psicopatologico.
Quando finisce la depressione post parto?
La depressione post parto, se non curata, non è detto si risolva spontaneamente e può finire per avere gravi conseguenze anche sullo sviluppo del bambino. Mentre il baby blues migliora senza bisogno di un intervento clinico nel giro di un paio di settimane, il 25% delle donne con depressione post parto che non hanno accesso alle cure presenta sintomi anche a distanza di un anno.
L’auspicio è che intorno alla neomamma si muova un mondo comunicativo: più nello specifico, un mondo in comunicazione con l’universo femminile che sta nascendo dal travaglio della Donna che diventa Mamma.