Denise Pipitone è viva e ha una figlia, lo afferma in diretta a Storie Italiane l’ex. PM Angioni.
“Quello che ho verificato adesso mi dà conferma di quello che ho sempre pensato“, lo ha dichiarato l’ex PM che adesso teme per la sicurezza emotiva del nucleo familiare in cui la presunta Denise vive, questa donna e mamma non saprebbe di essere la piccola rapita nel 2004 e vivrebbe in un contesto felice e benestante.
L’ex PM Angioni è vivamente convinta di aver trovato Denise Pipitone in vita, inserita in un contesto internazionale all’interno di una famiglia serena ma completamente ignara delle sue origini.
Secondo l’ipotesi dell’Angioni, Denise Pipitone è viva, sarebbe a sua volta mamma, quindi Piera Maggio ritroverebbe una figlia e una nipote.
“Ho trasmesso in Procura documenti e foto che a me danno la certezza che sia viva e abbia anche una figlia”, l’Angioni dichiara di agire in nome dell’articolo 2 della CI, ovvero come cittadina italiana che vuole muoversi non alla ricerca di colpevoli ma alla ricerca della bambina mai ritrovata.
Eleonora Daniele raccoglie la segnalazione dell’ex PM. L’Angioni ci tiene a precisare che affrontando grandi fatiche ha cercato di adempiere a un dovere: cercare Denise viva. Le foto e la segnalazione sono già nella disponibilità dell’avvocato Frazzita e di Piera Maggio.
“Il tempo è scaduto, non solo io ho capito tutto, ma ho dato gli strumenti agli inquirenti per capire tutto”, dichiara l’Angioni.
A chi voglia preservare il nucleo familiare in cui oggi vive Denise, l’ex PM Angioni chiede di parlare e di farlo prima che la “vicenda imploda” nella sua verità sconvolgendo la vita di chi è ignaro.
A quanto pare , l’Angioni è stata contatta e ha approfondite questo caso specifico. Secondo l’ex PM le persone che hanno partecipato al sequestro hanno la profonda convinzione di non avere fatto nulla di male poiché sanno che la ragazza sta bene. Tuttavia la piccola Denise è stata sottratta alla sua vita con mamma Piera e nella sua famiglia e questo sostanzia la gravità del reato.
Non può dire di più l’Angioni, deve mantenere il riserbo per non mettere in pericolo l’indagine ufficiale e i soggetti coinvolti.
Le persone coinvolte devono sapere con la massima protezione, questo ha dichiarato l’Angioni col convincimento che chi ha compiuto deve rompere la catena dell’omertà.