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Sospetto Covid nei bambini: cosa fare e a chi rivolgersi

di Federica Federico

20 Gennaio 2021

Sebbene nessuno sia immune al Coronavirus, statisticamente i bambini si ammalano meno e più lievemente degli adulti. Questo testo informativo si propone di indicare ai genitori come comportarsi in caso di sospetto Covid nei bambini.

 

Partiamo dal presupposto, importante quanto acclarato, che i sintomi della Covid restano sovrapponibili a quelli delle più comuni affezioni influenzali e una diagnosi certa pretende necessariamente esami diagnostici e\o il tampone. Volendo rintracciare una caratteristica dei sintomi Covid nel bambino (come anche nell’adulto) possiamo sottolineare che questi si associano tra loro, ovvero non si presentano mai isolatamente.

 

Nella definizione della sintomatologia di sospetto Covid nei bambini, infatti, è necessaria la coesistenza di due o più sintomi.

Sospetto Covid nei bambini

Sospetto Covid nei bambini, come comportarsi. Diritto d’autore : Volodymyr Nikirov ©123RF.com ID Immagine: 162141898 con licenza d’uso.

 

Sospetto Covid nei bambini: tutti i sintomi che mettono i genitori in allarme.

 

Sono sintomi Covid nel bambino:

  • febbre;
  • tosse;
  • difficoltà respiratorie;
  • congestione nasale;
  • raffreddore;
  • mal di testa;
  • dolori diffusi;
  • spossatezza e\o stanchezza;
  • mal di pancia e/o diarrea;
  • nausea e\o vomito;
  • difficoltà di alimentazione;
  • mal di gola;
  • iperemia congiuntivale, ovvero sangue negli occhi, e/o congiuntivite;
  • perdita di gusto (disgeusia) e/o di olfatto (anosmia).

 

Un paragrafo a parte lo meritano le eruzioni cutanee:

pur non potendo essere annoverate tra i sintomi ufficialmente rubricati dalla medicina in relazione alla Covid, va detto che sono state osservate in un certo numero di bambini contagiati. Pertanto, in caso di bambino positivo alla Covid o di sospetta infezione da nuovo Coronavirus, è consigliabile fotografare e sottoporre all’attenzione del pediatra ogni possibile manifestazione cutanea, in particolar modo geloni e\o screpolature dell’epidermide collocate all’estremità di mani e piedi.

 

Sintomi spia del Coronavirus nei bambini: lesioni cutanee e bimbi sentinella.

 

Sospetto Covid nei bambini: cosa fare e non fare.

 

E’ importante – e non tautologico – ripetere che la Covid non aggredisce quasi mai violentemente i bambini. Bronchiti, broncopolmoniti e lo spettro della relazione Covid – simil Kawasaki spaventano i genitori, ma sappiate che si tratta di casi rarissimi. Anche laddove il bambino dovesse abbisognare di un ricovero ospedaliero, sia chiaro che i reparti di pediatria consentono l’ingresso e l’assistenza di un accompagnatore.

 

Perché il pediatra avvii la segnalazione di sospetto Covid è necessaria la concomitanza di almeno due sintomi tra quelli suddetti. Ovviamente il sospetto crescerà se il bambino è entrato in contatto diretto con un malato conclamato (familiare o maestra, per esempio).

 

La valutazione sulla opportunità di procedere con un test diagnostico è operata solo dal pediatra, normalmente a seguito di consulto telefonico. Se i sintomi non sono gravi il pediatra può seguire il caso telefonicamente e senza visita, come accade per molte altre affezioni senza complicanze. Inoltre, in questa fase pandemica, minimizzare le visite equivale a minimizzare i rischi di contagio.

 

In casi gravi il pediatra dà un appuntamento al quale è bene che il bambino venga accompagnato da un solo genitore o comunque accompagnatore (nonno o zia, per esempio), purché detto adulto sia in buona salute.

 

L’adulto che entra nello studio pediatrico deve essere in buna salute per tutelare il medico e tutta l’utenza dell’ambulatorio, ciò è di fondamentale importanza per limitare massimamente il diffondersi dell’epidemia.

 

Quindi la prima cosa da fare in caso di sospetto Covid nei bambini è consultare il pediatra.

 

Idratate il bambino assicurandosi che beva sufficientemente, sostenetene la guarigione con una dieta leggera ed equilibrata, ricca di frutta e verdura sono, invece, le accortezze legate all’alimentazione domiciliare del malato e del convalescente.

 

Le infezioni virali causano sintomi del tutto sovrapponibili a quelle dell’infezione da SarsCoV2: non somministrate antibiotici, intanto perché non servono contro le aggressioni virali; inoltre perché debilitano il corpo del bambino e addirittura possono esporlo a disturbi gastrointestinali ulteriormente confondibili con i sintomi della Covid.

 

Non somministrate ibuprofene, è consigliata la somministrazione del paracetamolo che non rappresenta una cura ma un palliativo per lenire i sintomi , come innalzamento della temperatura e dolori.

 

Rispetto alla febbre, per completezza di informazione, va detto che la Covid è una malattia caratterizzata da una certa resistenza del sintomo febbrile anche al paracetamolo. Quindi, in caso di sospetto Covid nei bambini, la febbre potrebbe non scendere anche a seguito della somministrazione di paracetamolo.

 

Non è, altresì, comprovata l’utilità degli integratori vitaminici, la scienza – almeno sino a questo momento – ne esclude l’utilità diretta per il contrasto ai sintomi della Covid.

 

Come gestire un bambino sospetto Covid

Come gestire un bambino sospetto Covid ©123RF.com ID Immagine: 16522862 con licenza d’uso.

Sospetto Covid nei bambini: come ottenere una diagnosi certa.

 

Solo un tampone molecolare dà certezza alla diagnosi in presenza di un sospetto Covid nei bambini, come anche negli adulti. E’ il pediatra a scegliere se e quando effettuare un tampone.

 

Un test rapido dà una risposta immediata sulla possibile positività, ma pretende sempre una conferma attraverso tampone molecolare. Allo stesso modo non basta un sierologico a decretare una diagnosi certa, l’esame sul sangue, infatti, valuta solo il recente contatto attraverso la presenza di anticorpi IgM oppure una cosiddetta memoria pregressa attraverso gli anticorpi IgG del virus. Di fatto, quindi, il sierologico attesta l’avvenuto contatto col virus in un tempo più o meno recente.

 

Un sospetto covid nei bambini è una situazione da non sottovalutare: malgrado i bambini siano generalmente a sintomatici e raramente paucisintomatici (ovvero ammalati ma con pochi sintomi), è sempre importantissimo ottenere una diagnosi poiché il bimbo, anche privo di sintomi, è potenzialmente contagioso.

 

Come gestire un bambino malato di Covid in casa.

 

Se il pediatra ritiene opportuno, sulla base della sintomatologia, segnala la situazione del suo paziente al Dipartimento di Prevenzione richiedendo il tampone. Nelle more dello stesso, così come in caso di tampone positivo, il bambino deve rimanere in isolamento insieme ai suoi stretti familiari che, a loro volta, dovranno effettuare un tampone se il bambino risulta positivo.

 

Un bambino positivo va tenuto il più possibile separato dal resto della famiglia e quando la mamma e il papà sono con lui è importante che indossino la mascherina. La mascherina deve adoperarla sia l’adulto che il bambino, tutti devono indossarla negli ambienti comuni della casa.

 

Se il bambino non usa ancora il wc, massima attenzione va data all’igiene del vasino o a quella del cambio pannolino essendo possibile contrarre il virus durante lo smaltimento delle feci.

 

 

Consigli pratici per la gestione dei pannolini sporchi da gettar via:

 

Care mamme, se avete in casa un bimbo malato o un sospetto Covid, chiudete i pannolini in buste monouso di plastica e disinfettatele all’esterno, gettatele poi nel pattume indifferenziato, meglio dedicare un sacco solo a questo scopo e disinfettate il sacco stesso all’esterno prima di buttarlo nel cassonetto.

 

Anche le stoviglie, gli indumenti, la biancheria da letto e le asciugamani del positivo o del sospetto caso Covid vanno trattate separatamente. Gli indumenti vanno preferibilmente lavati con con l’aggiunta di additivo igienizzante.

 

L’importanza di avere in casa un saturimetro.

 

E’ consigliabile avere in casa un saturimetro, semplice strumento che consente di valutare la buona saturazione del sangue. Non tutti sanno che questo è un valore che la Covid tende ad inficiare in condizione di criticità, pertanto è rilevante riportare il dato della saturazione al medico.

 

 

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