L’
Eucalipto – è una pianta sempreverde di origine australiana che puo’ arrivare anche a 150 mt d’ altezza, mentre quelli coltivati nelle nostre zone arrivano a 25 – 30 mt. Le sue foglie cambiano colore e forma a seconda dell’ età ed hanno fiorellini a forma di calice senza petali che compaiono in primavera – estate.
Le sue foglie adulte, raccolte tra giugno e luglio, vengono usate spesso. Una volta separate dai piccioli vengono essiccate all’ aria e all’ ombra in strati sottili e conservati in posti asciutti.
Cosa si può curare con l’Eucalipto. In cosa ci puo’ aiutare?
All’ interno delle foglie troviamo il famoso
eucaliptolo che ha
virtù balsamiche e antisettiche.
Il loro utilizzo ci aiuta in presenza di mal di gola, sinusiti, raffreddori ed alcuni tipi di tosse perchè facilita l’ esplulsione di catarro e muco rendendoli più fluide e disinfettano le vie aeree.
Le foglie possiamo anche usarle per preparare dei buonissimi infusi, sminuzzandone e tenendone 2gr in una tazza d’ acqua bollente per 5 minuti e poi filtrarle.
Ma per combattere sinusiti e raffreddori possiamo portare ad ebollizione un pentolino d’ acqua e una volta spento aggiungiamo un cucchiaino di foglie sminuzzate; con un asciugamano ci copriamo la testa, ci chiniamo sul pentolino e ne respiriamo i vapori. Possiamo effettuare quest’ operazione anche due o tre volte al giorno e se non non abbiamo a diponibilità delle foglie, possiamo sostituirlo con un paio di gocce di olio essenziale.
A cosa dobbiamo fare attenzione?
Alle allergie, l’ Eucalipto potrebbe provocare allergie e irritazioni in soggetti particolarmente sensibili, è quindi sempre meglio consultare prima il medico ed effettuare prima delle prove di sensibilità.
Il
Timo – predilige le zone marine ma questo piccolo arbusto perenne è molto presente anche in luoghi aridi e soleggiati fino alle regioni montane.
Sono provvisti di piccole foglioline e fiorellini rosati o lilla che compaiono in primavera – estate.
Tra maggio e luglio si raccolgono le sommità fiorite e si fanno essicare in luoghi asciutti e si conservano in recipienti chiusi a riparo da luce e calore.
Cosa si può curare con il Timo. In cosa ci puo’ aiutare?
Questo piccolo arbusto puo’ esserci di grande aiuto come l’ Eucalipto in caso influenza o raffreddore perchè favorisce l’ espulsione delle secrezioni e blocca gli spasmi della tosse.
E’ famoso per le sue efficaci proprietà espettoranti, antisettiche, antitussive e mucolitiche.
Anche il Timo, dopo averne messo un cucchiaino in una tazza d’ acqua bollente e filtrato dopo 10 min, si presta alla preparazione di
infusi che a seconda della necessità ci aiutano con le malattie da raffreddamento (una tazza al mattino e una alle sera) come
digestivo o
tonificante (dopo i pasti) e
per combattere la sonnolenza post pranzo e riprendere le energie per studiare o tornare a lavoro. Puo’ essere un nostro alleato anche nella
disinfettazione del cavo orale con sciacqui e gargarismi; meno noti ma non per questo meno efficaci sono il suo utilizzo in compresse imbevute per combattere i
reumatismi, per
pediluvi caldi o
bagni tonificanti.
A cosa dobbiamo fare attenzione? Prima di utilizzare delle erbe è sempre importante fare delle prove di tollerabilità, nel caso in cui per il nostro organismo il Timo fosse troppo aggressivo, possiamo sostituirlo con timo di montagna o serbillo che hanno le stesse proprietà ma sono più leggeri.
L’
Artiglio del diavolo – è una pianta spontanea e perenne presente pricipalmente in Sudafrica, ha radici tuberizzanti, cresce strisciando a terra e puo’ facilmente superare il metro di lunghezza;
i fiorellini somigliano alle più famose campanule e i suoi frutti hanno delle capsule spinose che li rendono molto particolari.
Cosa si può curare con l’Artiglio del Diavolo. In cosa ci puo’ aiutare?
Nelle sue zone d’ origine, anche per la scarsa presenza di alternative, viene usata un po’ per tutti i tipi di dolore, dalla febbre a disturbi digestivi, sono comunque riconosciute le sue proprietà analgesiche ed antinfiammatorie per questo adatte a contrasare dolori reumatici e alle articolazioni.
Le radici, raccolte in autunno, tagliate ed essiccate vengono utilizzate per preparare infusi e decotti ma si puo’ anche impiegare per uso esterno, trasformandola in crema e applicandola sulle parti doloranti.
A cosa dobiamo fare attenzione?
Nonostante l’ esito favorevole dei soliti controlli di tollerabilità, l’ assunzione di questo tipo di pianta è sconsigliato durante la gravidanza, l’ allattamento, l’ uso di altri farmaci e per i suoi numerosi principi amari è sconsigliato in presenza di ulcere o gastriti.
L’
Echinacea – ha origine negli Stati Uniti con fiori che ricordano le margherite che possono arrivare anche ad 1 mt.
In zone temperate vengono coltivate specie esclusivamente a scopo ornamentale ma quella usata a scopi medici è l’ Echinacea angustifolia.
Cosa si può curare con l’Echinacea angustifolia. In cosa ci puo’ aitare?
Il rizoma, ovvero il fusto sotterraneo, viene utilizzato sia fresco che essiccato come decotto, per disinfettare ferite o lesioni perchè ha importanti virtù cicatrizzanti, elasticizzanti ed antinfettive; ma è il suo interno a farne un’ importante immunostimolante. Grazie a questa particolarità, riesce a stimolare le già presenti difese immunitarie dell’ organismo a combattere infezioni e malanni provocati dal raffreddamento.
Sotto forma di tintura madre, acqustabile in farmacia o erboristeria, possiamo scioglierne delle gocce in acqua e berne a scopo preventivo ( 15 – 20 gocce per due o tre volte al giorno ) o a scopo curativo una voltà già manifestatosi il malessere ( 30 – 40 gocce per due o tre volte al giorno ).
Si possono anche preparare delle miscele per afte o infiammazioni della bocca o impacchi per dermatiti, geloni o lesioni cutanee.
A cosa dobbiamo fare attenzione?
E’ importante che la persona che ne faccia uso sia adulta e con un buon sistema immunitario, l’ utilizzo in età pediatrica è ancora controverso. Comunque anche per gli adulti, consultiamo sempre il medico soprattutto se si stanno assumendo dei farmaci o si è in stato di gravidanza o allattamento.
Il
Ribes nero – è un arbusto mollto diffuso nelle zone alpine con fusti che possono arrivvare anche a 2 mt di altezza. Dalle foglie si sprigiona il suo aroma caratteristico e i fiori bianchi che spuntano a maggio, il mese dopo spazio a bacche saporite e ricche di vitamina C.
Cosa possiamo curara con il Ribes nero. In cosa ci puo’ aiutare?
Tradizionalmente le foglie vengono usate per stimolare la funzionalità del pancreas e del fegato, come protettrici dei vasi sanguigni e come rimedio ai reumatismi; i frutti sono apprezzati per le virtù tonificannti, nutritive e regolarizzanti per l’ intestino, mentre le gemme hanno funzioni antinfiammatorie perfetti per i malanni invernali.
L’ utilizzo del suo
infuso è stato sostituito dal gemmoderivato del Ribes nero ( conosciuto come M.G.1DH ) che agisce contemporaneamente sull’ apparato
urinario, digestivo, locomotore, sulle vie aeree e dolori articolari o disturbi da raffreddamento
A cosa dobbiamo stare attenti?
Grazie alle sue virtù tonificanti, è preferibile evitare di assumerlo prima di mettersi a letto, perchè potrebbe interferire col nostro riposo e se si è ipertesi si consiglia di farne uso solo sotto controllo medico. Lo stesso vale per i bambini, sarà il pediatra a valutare a seconda della salute, età e peso del bambino se e come potrebbere assumerne.
Questi sono solo alcuni dei nomi di piante che possono aiutarci a combattere in modo naturale e dolce qualche piccolo acciacco invernale, ovviamente diffidate sempre di metodi poco conosciuti e non prendete questi consigli come metodi sostitutivi della medicina tradizionale. Parliamo sempre col nostro medico curante, valutiamo insieme a lui il modo migliore per poter eventualmente usufruire di questi rimedi naturali e la prossima volta che ci verrà in mente di non rispettare al massimo la natura che ci circonda…. sicuramente ci penseremo un po’ di più!
______________________________________________________________________
Il ricorso alle medicine naturali ed alle cure omeopatiche rappresenta per certi aspetti l’adesione ad una sana filosofia di vita. Ma è indispensabile ricordare che l’uso delle erbe e dei “poteri benefici” della natura non si impara banalmente leggendo e documentandosi, per quanto queste attività siano importanti, restano comunque divulgative. Perciò prima di assumere qualunque erba fate ricorso al parere di farmacisti, erboristi e dottori omeopati competenti, esperti e professionalizzati. Solo ricorrendo allo specialista potrete essere sicuri di adoperare nel giusto modo il rimedio naturale e quindi di avvantaggiarvi positivamente di esso!
Un uso scorretto delle erbe può nuocere alla salute, ricordatelo sempre.