Martedì 8 novembre 2011, ore 23.28. Un asteroide dal diametro di quasi 400 metri intersecherà l’orbita terrestre, passando a circa 325.000 chilometri tra il nostro pianeta e la Luna.
Nessun pericolo per noi e occasione unica per gli amanti del cielo che potranno osservare e studiare – a domicilio – le caratteristiche dell’asteroide 2005 YU55:
la sua forma, le sue dimensioni, la sua rotazione.
Gli asteroidi (o “pianetini”) sono corpi celesti che orbitano soprattutto in una regione compresa tra le orbite di Marte e Giove, la cosiddetta “fascia principale degli asteroidi”, ma che possono trovarsi sparsi in tutto il Sistema Solare. La loro osservazione e individuazione non è cosa semplice perché le loro dimensioni sono talmente ridotte da rendere difficile la loro distinzione, ad esempio, da una stella.
Curioso è il nome che viene dato ad ogni nuovo asteroide scoperto. Dopo la sua prima osservazione, gli viene assegnato un codice provvisorio che indica quando è stato scoperto. Successivamente, quando l’asteroide è ben conosciuto e la sua orbita è stata determinata, lo si cataloga definitivamente con un numero seguito da un nome che viene scelto da colui che lo ha scoperto e che di solito è un nome di fantasia, ma può anche essere il nome di una persona realmente esistente o esistita. Tante per citarne uno, c’è l’asteroide (19367) Pink Floyd.
Quello che oggi orbiterà così vicino alla Terra è un asteroide di tipo C, la prima classe, la più popolosa, che include il 75% di tutti gli asteroidi conosciuti, dove C sta per “carbonacei” e si caratterizzano per avere un potere riflettente molto basso ed essere quindi molto scuri. È stato scoperto il 28 dicembre 2005 da Robert McMillan del programma “Spacewatch” dell’University of Arizona a Tucson, Stati Uniti.
Il suo viaggio sarà seguito dalle antenne del Deep Space Network della Nasa (Goldstone, California) e il suo monitoraggio è già iniziato e proseguirà fino al 10 novembre, al ritmo di 4 ore di osservazione al giorno. A partire dall’8 novembre, giorno in cui è previsto il suo massimo avvicinamento alla Terra, le osservazioni saranno anche fatte dal radar Fondo Arecibo a Puerto Rico.