Come si impara a scrivere in prima elementare e come insegnare la scrittura a casa? Questo quesito ricorre tra le mamme che hanno scelto o pensano di scegliere la scuola parentale.
L’Homeschooling pretende che i genitori si allontanino mentalmente dall’idea comune di scuola così come l’ha vissuta la maggior parte della popolazione e così come la vivono la maggior parte dei nostri figli: uno dei vantaggi della scuola parentale è la libertà di scelta dell’azione educativa.
Il mio consiglio, anche per chi approcci all’Homeschooling in tempo di Covid, è quello di non tradire l’ispirazione esperienziale di questo modus vivendi:
gli apprendimenti hanno la possibilità di entrare nella vita dei bambini e dei ragazzi con spontaneità.
Come si impara a scrivere in prima elementare e come insegnare la scrittura a casa? Proviamo a sdoppiare la domanda dando altresì spazio a alcune soluzioni di peso pratico.
“Uno dei grandi vantaggi dell’Homeschooling è che si può utilizzare qualunque tipo di supporto per accompagnare i momenti di studio”, così si legge nell’interessante guida al progetto dell’educazione parentale “10 passi verso l’homeschooling -Dandelion Publishing”.
In pratica i libri di testo potrebbero non servire, men che meno i libri di prescrittura: la rete offre uno straordinario mare magnum e vi sono approcci fattuali e manuali eccellenti.
Come si impara a scrivere in prima elementare?
A scuola il bambino si sarebbe trovato, molto probabilmente, davanti all’alfabetiere con le lettere di tutte le dimensioni (stampatello maiuscolo, stampatello minuscolo, corsivo maiuscolo e corsivo minuscolo), le schede di prescrittura avrebbero condotto il bambino a tracciare le lettere su linee guida (lettere con accompagnamento ovvero guidate da puntini e freccette capaci di orientare il movimento della mano del bambino).
Affrontiamo ora la seconda parte della domanda: come insegnare la scrittura a casa?
A casa possiamo lasciare spazio all’esperienza perché sia essa l’origine della consapevole acquisizione della competenza.
Come si impara a scrivere in prima elementare quando la scuola è la casa, ovvero in regime di educazione parentale?
Anziché partire dalla carta partiamo dal legno e anziché partire dalla penna partiamo dal tatto. Questo il consiglio di vitadamamma:
in rete potete trovare set completi di lettere di legno, presentatele al bambino come un gioco “indefinito”, a mano a mano che vi fa amicizia associate le lettere agli oggetti o alle persone, usate l’accostamento fisico perché ciò si imprima nella memoria del bimbo.
La M: “Questa è la mia lettera io sono la Mamma”.
Accompagnate questo processo (che come tutta l’educazione parentale può essere inserito nella quotidianità diventando un percorso naturale) al gioco della sovrapposizione delle lettere:
stampate grandi cartoncini su cui sia impressa un’immagine per ogni lettera A come APE – come per qualsiasi alfabetiere va bene l’immagine di un animale o di un oggetto con accanto il nome dello stesso.
Utilizzate un cartone singolo per ogni lettera, nonché una sola parola e un’unica immagine per ciascuna lettera. Lavorando secondo questo schema singolo e isolato favorirete la memoria e l’esercizio del bambino.
Meglio se le lettere sono fisicamente contenute in dei quadrati separati. (La foto che segue può essere d’esempio, tenendo conto, però, di quanto detto sopra, ovvero nel rispetto della scelta singola di un’unica parola-immagine per lettera).
Invitate il bambino a sovrapporre le lettere di legno alle lettere stampate e aiutatelo ad associare le lettere e la loro progressione al suono che forma la parola di senso compiuto. In questo modo il bambino assimilerà con naturalezza il concetto di iniziale, A come APE e comprenderà che per formare una parolina è necessario un ordine alfabetico corretto e preciso.
Il consiglio pratico è quello di inserire nelle schede che stamperete anche le lettere straniere, per esempio W come WINDSURF.
Facciamo un passo indietro e torniamo alla M come Mamma: “Questa è la mia lettera io sono la Mamma”, abbiamo detto al bimbo prima del gioco della sovrapposizione, contemporaneamente possiamo arricchire il processo col gioco del riconoscimento tattile delle lettere:
ci servono le nostre lettere di legno e un sacchetto non trasparente, qui a casa mia, noi (che facevamo questi giochi pur non avendo aderito all’Homeschooling) usavamo i sacchetti di tela porta verdure; inserite una lettera per volta nel sacchetto mentre il bambino non può vedere di quale lettera si tratti, lasciate che il bimbo infili la manina nel sacchetto e invitatelo a sperimentare col tatto di che lettera si tratta.
Con le diverse lettere, estratte dal sacchetto una per volta, potete costruire delle parole e dimostrare a vostro figlio quella consecutio logica e formale, di cui abbiamo parlato poco sopra, che è indispensabile per costruire correttamente parole di senso compiuto.
Questo processo può essere seguito da un consolidamento più formale attraverso la lettera guidata da punti e frecce tipica delle schede di prescritta e da qualche paginetta di quaderno per affinare il tratto grafico. Tuttavia un bambino che ha giocato con le lettere, le ha manipolate e toccate, sarà, molto probabilmente un bimbo già naturalmente addestrato a tradurre la lettera sperimentata in tratto scritto perchè ne conoscerà la pratica.
Ricordate che alle letterine non è opportuno arrivare senza un percorso di pregrafismo, ricordate anche che questo primo approccio alle letterine può essere già compiuto tra i 4 anni e mezzo e i 5 anni, a seconda della risposta del bambino ai nuovo stimoli.