C’è molto fermento intorno al rientro a scuola dopo la lunga, anzi lunghissima sospensione delle attività didattiche. In questi giorni abbiamo visto di tutto: scuole aperte senza gli arredi e riprese posticipate perché ancora qualcosa non torna dall’organizzazione logistica a quella del trasporto urbano, dall’assenza di personale alla mancanza dei banchi. Tra i molteplici dubbi quello sul certificato medico per rientro a scuola è uno dei più spinosi, complice anche la necessità di coordinare le esigenze nazionali con quelle regionali.
Facciamo subito chiarezza su un punto nodale:
quando mandare il bambino a scuola e quando tenerlo a casa è un problema e una questione da trattare su un piano differente rispetto al certificato medico per rientro a scuola, molti dibattiti sul web e diversi scritti confondo le idee in merito.
Vitadamamma ha già parlato delle circostanze di salute in cui è buona norma terne il bambino a casa, qui tratteremo, invece, del certificato medico per rientro a scuola, nonché relative modalità di richiesta ed emissione e come ottenere una certificazione che esclude che il bambino sia stato affetto da Covid.
Capita, è capitato e capiterà che una laringite o una gastroenterite oppure una più banale influenza tengano i bambini a casa anche per una settimana.
Come si ottiene un certificato medico per rientro a scuola in tempo di Covid-19?
Il presidente della Società italiana di pediatria preventiva e sociale (Sipps), il Dottor. Giuseppe Di Mauro, fa chiarezza:
dopo un’assenza di tre giorni, per rientrare a scuola è sufficiente un certificato medico attesti l’assenza di una malattia infettiva.
Ma le diverse regioni si stanno organizzando in maniera anche differente tra loro, diciamolo subito.
Posto che il Covid-19 è una malattia infettiva, è ovvio che noi mamme, leggendo quanto sopra, ci chiediamo cosa cambi rispetto al passato.
Intanto va fatta una prima differenza a monte tra sospetto caso Covid e condizioni di salute non qualificabili come un sospetto caso di infezione da Coronavirus.
Quando il bambino non può andare a scuola perché ha una sintomatologia “sospetta” è buona norma che la mamma informi prontamente il medico. Il medico effettua un triage, che sia telefonico o con visita in presenza, e fa una valutazione sulla compatibilità della condizioni del bambino con un sospetto di infezione da Sars-CoV-2. E’ compito del pediatra valutare se il sospetto sussiste o meno.
Certificato medico per il rientro a scuola in caso di sospetto caso di Covid-19.
Se il pediatra o il medico di base considera le condizioni del bambino come sospette inserirà il suo paziente in un percorso di sospetto Covid e, pertanto, verrà effettuato un tampone.
I tempi e le modalità del suddetto esame diagnostico variano da regione a regione (allo stato, nella maggior parte dei casi si attestano sulle 48 ore per il responso).
Un eventuale esito positivo fa scattare il percorso anti-Covid di tracciamento dei contatti;
viceversa se il tampone risulti negativo il pediatra, non appena la sintomatologia del paziente sarà scomparsa e la convalescenza conclusa, rilascerà un certificato di no Covid al bambino ammettendolo al rientro a scuola.
Nel caso appena descritto il certificato per il rientro a scuola si fonderà su un tampone che attesterà l’assenza dell’infezione.
Il discorso si complica quando il tampone manchi, ovvero per tutti quei malesseri che non rientrano nel percorso Covid, per esempio un’assenza determinata da gastroenterite, infezione delle vie urinarie, ascesso dentale o motivi familiari, ma comunque superiore ai 3 giorni.
Certificato medico per rientro a scuola fuori dal percorso Covid.
Ricordiamo che dopo il terzo giorno d’assenza si rende necessario un certificato medico generico attestante l’assenza di malattie infettive.
Allo stesso modo deve presentare certificazione il bambino che sia stato prelevato da scuola (anche il giorno precedente) dopo un’allerta medica e una sosta nell’aula infermieristica, cioè un bimbo, per esempio, con tosse persistente o febbre sopraggiunte a scuola per il cui rientro a casa sono stati allertati i genitori.
Posto che grava sui pediatri il dovere di certificazione, tutte le regioni si stanno organizzando in maniera diversa. Qualche regione, per esempio l’Emilia-Romagna, ha ammesso il rientro senza certificato motivando solo l’assenza sul libretto delle giustifiche.
Tutto sarebbe più facile se fossero messi a disposizione dei pediatri e dei medici di base e su larghissima scala dei test rapidi, anche test salivari, meno invasivi e certificabili in pochi minuti, detti test garantiscono una risposta in cinque minuti.
Non va trascurato il fatto che l’aumentare del numero di richieste di tamponi potrebbe saturare il sistema, minare le scorte di tamponi e allungare notevolmente i tempi di rientro a scuola. Senza tenere conto del fatto che un tampone rappresenta una pratica invasiva estremamente fastidiosa per un bambino.
Precisazione: Il certificato medico escludente infezioni, e quindi escludente anche affezione da Covid, è richiesto dopo il 5° giorno di assenza nella scuola primaria e in quella secondaria di primo e secondo grado, nonché dopo il 3° giorno nelle scuole dell’infanzia, salvo diversa disposizione regionale.