Comunemente l’atto della nascita e i sentimenti che lo accompagnano sono istintivi: la pancia della mamma e la sua creatura rappresentano speranza di futuro e amore, incarnano la gioia e la meravigliosa perfezione della vita che si rigenera dal ventre materno. Eppure, in alcuni casi più rari, nascere non è così naturale. Lo sa Consiglia Varriale, una mamma napoletana sopravvissuta a un tumore al seno scoperto e affrontato quando già era incinta.
La storia della nascita di Aurora e della sua vita preziosa fatta salva dal coraggio di mamma Consiglia Varriale.
Quando ottiene la sua diagnosi, Consiglia è già al terzo mese di gravidanza e i medici cercano di dissuaderla dall’intenzione di portare avanti la gestazione.
Grazie alle cure del nosocomio oncologico campano Pascale: malgrado un intervento invasivo e la chemioterapia, in un settembre caldo e difficile è nata Aurora, la sua mamma l’ha portata in grembo mentre combatteva contro un tumore al seno, la vita ha vinto!
Consiglia Varriale ha 42 anni, prima di Aurora era già madre, a marzo, però, scopre che la sua seconda gravidanza è in pericolo: ha un tumore al seno che deve essere affrontato senza indugi.
Consulta più medici e la risposta non cambia: deve operarsi subito e contrastare il tumore con la chemioterapia. Le cure, quindi, sembrano incompatibili con il procedere della gravidanza.
Il marito è preoccupato per la salute di Consiglia, ma la mamma è tenacemente protesa a tutelare la nascita della figlia.
Consiglia Varriale testimonia oggi l’importanza di cure personalizzate: Aurora è nata sana e mamma e bambina sono in salute.
La soluzione arriva, dopo vari consulti, dall’Istituto Pascale di Napoli, la stampa dà un volto al medio che disegna su Consiglia Varriale la cura determinante: Michelino de Laurentiis organizza un percorso di cura personalizzato per questa paziente incinta.
Per il Pascale di Napoli, Consiglia Varriale non è un’eccezione poiché,come dichiara lo stesso dottore: “Abbiamo, oramai, tanti ‘nipotini’, nati durante o dopo un tumore al seno. Fino a poco tempo fa era impossibile. Oggi si può, a patto di personalizzare in maniera estremamente specialistica le cure da impiegare e ricorrendo alla collaborazione stretta con i ginecologi”.
Consiglia Varriale è stata sottoposta all’operazione di asportazione del tumore ad aprile, in pieno lockdown. Malgrado la donna fosse all’inizio del quarto mese di gestazione, l’operazione non ha pregiudicato la gravidanza. Subito dopo l’intervento la mamma incinta ha affrontato anche la chemioterapia con le stesse accortezze e nell’ambito del medesimo programma individuale.
Aurora e la sua mamma stanno benissimo, lo assicurano i medici.
“Ero troppo felice al pensiero di quella gravidanza – dichiara Consiglia Varriale – mai e poi mai avrei deciso di interromperla. Mio marito era preoccupato per la mia salute, e in verità lo è ancora. Ma davanti al mio entusiasmo, alla mia serenità, al mio ottimismo ha dovuto necessariamente cedere e sostenere la mia scelta”.
Affrontare un tumore durante la gravidanza è dunque possibile, la buona riuscita del percorso di cura dipende da molti fattori che vanno dalla tipicità del tumore alla sua estensione e aggressività, ma è essenziale personalizzare il percorso medico in maniera estremamente specialistica con la cooperazione stretta con i ginecologi.
Fonte immagini CronachedellaCampania.