Si dice che le persone speciali riescano a tirar fuori il meglio di sé nei momenti più difficili e bui, riuscendo a trovare dentro di loro un’incredibile forza rimasta fino a quel momento nascosta o assopita.
La storia di mamma Amalia testimonia tale forza e determinazione, lei ha voluto credere in se stessa, nel suo sogno e, nonostante gli ostacoli, tra cui la malattia del suo bambino, ha lottato per conquistare la tanto agognata laurea.
Mamma Amalia si laurea in ospedale durante il lockdown.
La storia di mamma Amalia ha inizio circa 8 anni fa quando la stessa decide di iscriversi alla facoltà di medicina per poter diventare un bravo medico. Tutto sembra procedere per il meglio, la giovane studentessa segue con regolarità le lezioni e affronta con successo i primi esami, un percorso accademico perfetto fino a quando la vita non le pone dinnanzi il primo grande ostacolo.
La madre di Amalia infatti è costretta a lottare contro il cancro, una dura e lunga battaglia che purtroppo non la vedrà vincitrice. Nonostante ciò, riesce ugualmente a vedere la sua bambina, ormai diventata una giovane donna, indossare l’abito da sposa e pronunciare il fatidico “Sì”.
Rimasta orfana di madre, privata di un importante pilastro della sua vita, l’ex studentessa di medicina trova la forza di superare quella grave perdita con l’arrivo dei suoi bambini. La neo famiglia infatti si allarga, nell’arco di poco tempo Amalia diventa mamma di due splendidi bambini, Antonio e Giovanni.
Nonostante l’impegno giornaliero che richiedono due figli così piccoli e con poca differenza d’età, e nonostante l’amore che questi ultimi sono in grado di dare e di far provare ad un genitore, mamma Amalia comprende di non poter rinunciare al suo sogno di diventare un bravo medico e decide di riaprire quel cassetto nel quale l’aveva gelosamente custodito durante gli ultimi anni.
Effettua con successo il test di ingresso di fisioterapia e, tra le tante difficoltà organizzative che richiede una famiglia, riesce a proseguire i suoi studi.
A pochi esami dall’agognato traguardo chiamato laurea, mamma Amalia viene nuovamente bloccata da un ostacolo, stavolta più grande e difficile da affrontare.
Nell’ottobre dello scorso anno al primogenito Antonio viene diagnosticata la Leucemia Linfoblastica Acuta (LLA), un tumore del sangue che progredisce in modo veloce, considerato tra i più frequente in età pediatrica in quanto rappresenta l’80% delle leucemie e circa il 25% dei tumori diagnosticati ai bambini da 0 a 14 anni (fonte dati AIRC).
Una diagnosi inattesa ed improvvisa che spinge mamma Amalia a rinunciare definitivamente al suo sogno per dedicarsi completamente al suo bambino, per supportarlo e sostenerlo in quella battaglia così impegnativa.
Ma, come detto in precedenza, è nei momenti più delicati e difficili che le persone speciali riescono a trovare la forza di reagire.
Incitata dai suoi professori, ma soprattutto esortata dal coraggio dei piccoli malati ricoverati nel reparto di oncologia, nonché dal suo piccolo e forte combattente, mamma Amalia decide di continuare gli studi.
“È come se ti mancasse il coraggio di pensare ad un futuro – racconta in un’intervista – Ma poi ho osservato i bambini che con tanta forza e “ingenuità” combattono per conquistarsi il loro diritto a crescere, a diventare grandi, e questo mi ha fatto capire che anche io potevo farcela, anzi dovevo!”.
Per quei piccoli guerrieri, ma anche per sua madre alla quale aveva promesso di proseguire gli studi, Amalia torna ad essere una studentessa riuscendo, anche se con difficoltà, a conciliare la famiglia e i ricoveri del figlio Antonio, impegnando buona parte dei tempi “vuoti” trascorsi in reparto china sui libri.
Conclusi tutti gli esami, preparata la tesi e fissata la data per discuterla, mamma Amalia viene bloccata ancora una volta.
Stavolta l’impedimento si chiama pandemia di Covid-19 ed il conseguente lockdown che costringe il mondo intero a fermarsi, una decisione obbligata che ha obbligato tutti a restare nelle proprie case al fine di evitare la diffusione del contagio.
“Non è possibile, pensai, forse il destino veramente ha per me in serbo una strada diversa da quella che sto cercando in tutti i modi di percorrere”.
Un pensiero che inizia a farsi largo nella mente di mamma Amalia diventando sempre più forte quando, riprese le sedute di laurea online, apprende che la nuova data per discutere la sua tesi sarebbe coincisa con i giorni di ricovero del piccolo Antonio.
“Ero un po’ triste all’inizio, perché dopo tanti sacrifici mi sarebbe piaciuto vivere quel giorno a pieno, lontana dall’ospedale. Chiesi così ai medici se mio marito avesse potuto prendere il mio posto accanto a mio figlio, ma non poteva perché non aveva fatto il tampone Covid”.
Fu allora che capì che non ci sarebbe stato luogo più adatto per discutere la sua tesi della ludoteca del reparto di Oncoematologia pediatrica del Policlinico di Bari.
Sostenuta dai medici, dalle infermiere e dalle altre mamme presenti in reparto, Amalia si è laureata in fisioterapia con 110 e lode, coronando il suo grande sogno e trovando nuova forza per poter affrontare con maggior vigore la battaglia del suo bambino.
“Sono soddisfatta perché nonostante le varie peripezie ce l’ho fatta, anche Antonio è quasi alla fine del suo percorso terapeutico, la mia vittoria coinciderà con la sua e tutti e due ne usciremo segnati ma più forti di prima”.
Noi di Vita da Mamma auguriamo a mamma Amalia e a tutta la sua famiglia un finale ancor più lieto. Forza Antonio!
Fonte: Bariconnessa – Repubblica