Il 1° Aprile è finita la difficile e dolorosa vita di Jaxon Buell, conosciuto come Jaxon Strong o il bambino del miracolo: il bimbo, venuto alla luce con una grave malformazione cerebrale, è morto all’età di 5 anni.
I medici avevano consigliato alla mamma di abortire, le avevano prospettato una “non vita” per la sua creatura, secondo i dottori Jaxon sarebbe deceduto presto, come una farfalla dai pochi battiti d’ali. Così non è stato, Jaxon Buell è vissuto per ben 5 anni.
A chi si chiede perché tanta sofferenza, credo che si possa rispondere con le parole del papà, solo qualche anno fa ha sintetizzato in un’intervista il senso dell’esistenza del figlio e della tenacia di sua mogli e sua nel portarlo al mondo.
Parlando dello scopo della vita di suo figlio, il padre disse:
“Penso che si tratti di sperare. Ha già toccato tante vite più di quanto io possa mai toccarne e non ha nemmeno 3 anni (le parole del padre sono, appunto, tratte da una vecchia intervista). Sappiamo meglio di chiunque altro c’è una grande possibilità di sopravvivere per nostro figlio e anche se sarà dura, se e quando accadrà, quel giorno non cambierà il senso di ciò che (Jaxon, ndr.) ha fatto. Non perderà nessun valore che ha oggi. Il valore non si concretizza in quanti giorni passi su questa terra, ma è intrinseco in ciò che sei per dimostrare che ognuno di noi ha una storia unica e rappresenta ciò con cui possiamo contribuire alla società.“
Jaxon Buell è morto tra le braccia del papà, serenamente si è spento con la stessa pace con cui ha vissuto e nello stesso amore che lo ha portato al mondo.
La famiglia ci tiene a far sapere che il decesso non è correlato alla pandemia di COVID-19, il cuore del bambino ha smesso di battere per ragioni diverse dal virus.
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“Era circondato dai suoi genitori e dalla sua famiglia e ha goduto di tanto amore e coccole negli ultimi momenti della sua vita e del suo percorso con noi”, questo bambino che non sarebbe sopravvissuto, secondo i medici che lo hanno visto nascere, ha resistito e vissuto per 5 anni.
Jaxon Buell era venuto alla luce nel 2014 in Florida, la forma del suo cranio era determinata da una micro-idranencefalia che aveva comportato, già in utero, una cattiva formazione cranica: in pratica si era formata solo una porzione di cranio e risultava compromesso anche il cervello. Per dimensioni la massa celebrale di Jaxon Bell era pari a circa 1/5 del normale.
Malgrado la consapevolezza della condizione di Jaxon i genitori hanno sempre sostenuto di avergli voluto dare la possibilità di vivere e combattere.
Non è mai riuscito a camminare né a fare uso della parola, ma i suoi sguardi erano comunicativi. Ha parlato di speranza al mondo e ha raccontato, non solo ai suoi genitori, del vero senso dell’amore.