Nota di chiarimento relativa ai divieti di assembramento e spostamenti sul territorio: durante la conferenza stampa di ieri sera Conte ha preso “le distanze” da quella che è stata sintetizzata come un’erronea interpretazione estensiva della nota del Viminale. Ad oggi, giovedì 2 Aprile possiamo dire che uscire con i bambini è possibile, come prima di questa discussa nota, solo in caso di comprovata necessità e per ragioni di salute.
Aggiornamento all’articolo, al 2aprile, ore 11:56.
Il Viminale ha inviato ai prefetti una nota di chiarimento relativa ai divieti di assembramento e spostamenti sul territorio: in base a tale nota i bambini possono uscire accompagnati da un solo genitore purché passeggino in prossimità della loro abitazione, rispettino il distanziamento sociale ed evitino in modo rigoroso qualsivoglia contatto con altre persone.
I bambini possono uscire accompagnati da un solo genitore, il Corriere della Sera riporta l’iniziativa relativa alla nota di chiarimento ad un’istanza del Garante per l’Infanzia.
Vista in questo modo, l’uscita “vigilata dal genitore” sarebbe un’attività psicomotoria intesa, sempre dalla suddetta nota, come un diritto del bambino.
Ma i parchi restano chiusi e il giretto dell’isolato in uno stretto, strettissimo ratio d’azione, resterebbe l’ “ora d’aria” di genitore e figlio, peraltro con obbligo di vigilanza sul rispetto delle norme di distanziamento sociale. E’ lecito chiedersi se tutto questo sia ragionevole e giusto.
Io sono campana e quando, ieri sera, il mio Presidente ha avocato il suo diritto a garantire la salute pubblica respingendo l’applicazione della nota e ribadendo il divieto ad uscire di casa, ho chiamato De Luca “Capitano Mio Capitano“. Da mamma e da blogger dico a tutte: restate a casa, senza se e senza ma.
I bambini possono uscire accompagnati da un solo genitore, quali sono i pericoli.
1. I bambini sono energia in movimento, tendenzialmente vogliono correre e sanno farlo benissimo, si arrampicano e toccano tutto, dalla pulsantiera dell’ascensore (non priva di pericoli) alle grate di recinzione del parchetto a cui non potranno accedere, sino ai pali della luce. Tutto potrebbe essere contaminato e i nostri bambini difficilmente sapranno gestire presidi di sicurezza come guanti e mascherine, laddove, peraltro, i guanti mini mini io non ne ho mai visti.
2. Con i bambini, soprattutto i più piccoli, tutto finisce in bocca, le manine per prime e, se è vero come è vero che le mani sono il primo vettore, già solo questo dato rappresenta un concreto pericolo.
3. Cosa facciamo se uno di quei bambini che vuole correre, come tutti i bimbi del mondo vogliono fare, effettivamente lo fa per abbracciare l’amichetto che vede da lontano?
Come ci comportiamo se nostro figlio “spicca il volo a 100 all’ora” nel vialetto e nella piazza mentre sta passando quell’amico del cuore da cui è stato separato?
Se non lo acciuffiamo subito le distanze di sicurezza che ci sono state imposte con tanto vigore rischiano di essere belle che fregate!? E che succede se i due genitori acciuffano i pargoli quando la frittata dell’incontro è già stata consumata dall’ansia di contatto, ansia legittima che naturalmente pervade i piccoli dopo un lungo isolamento?
Mi viene in mente la frase di recente lanciata dai medici impegnati in prima linea: “Nessuno incontri nessuno“. Bene, chi ha partorito la geniale nota libera bambini non deve affatto averla sentita questa frase, pur celebre e pur importante. Ed anche il restiamo a casa è andato abbastanza a farsi friggere, a questo punto!
I bambini possono uscire accompagnati da un solo genitore, quali sono i danni psicologici di un’uscita anomala e fortemente limitata:
4. uno spazio d’azione ristretto dà al bambino la percezione di essere in un’ingannevole trappola, si sentirà come molti aduli senzienti lo immagino: simile a un cagnolino al guinzaglio portato a fare la pipì nel giro stretto dell’isolato.
5. Per quanto piccolo, il bambino chiederà perché non può andare al parco e avvertirà paura quando gli verrà detto che il contatto umano è pericoloso, avere paura di abbracciare un amichetto quando lo si vede da lontano e si sente il desiderio del bene è ben più traumatico e pericoloso e destabilizzante dello stare a casa tutelati e protetti dalla famiglia e dalle abitudini.
I bagni di sole fateli in balcone, davanti alla finestra o sul terrazzo. Per depauperare le difese immunitarie non basta un mese in casa, ce ne vogliono alcuni di più in una caverna fredda e umida in condizioni di mal nutrizione!
6. Tutto ciò senza tenere conto del dolore di immaginare un mondo fatto di mascherine e guanti, volti dai sorrisi coperti e mani che non si possono stringere nè accarezzare.
I bambini devono stare a casa perché per ogni bambino che esce c’è un adulto che lo accompagna e dal punto di vista scientifico questa immagine può facilmente trasformarsi in quella di un incubatore del virus e di una potenziale vittima.
Ora che siamo sul pianoro del contagio cosa intendiamo fare?
Vogliamo forse salire verso un nuovo picco? Ma non c’era chi diceva che il mondo post Covid-189 sarebbe stato un mondo migliore? Questa mi sembra la dimostrazione del fatto che ci metteremo un attimo a tornare quelli che eravamo, senza molto rifletterci su.
Un paragrafo a parte meritano le uscite con minori autistici o diversamente abili:
per queste categorie va precisato che la possibilità di uscire, nello stretto circondario di casa e mantenendo il distanziamento sociale, era già stabilita e ammessa.
Peraltro, va detto ad onor del vero, che i genitori dei bimbi autistici hanno spesso rinunciato al diritto di uscire con i propri bambini perchè gli autistici hanno piani di passeggiata precipuamente pensati per le loro esigenze e spesso molto lunghi studiati per dare libero sfogo alle loro energie, difficilmente il bambino autistico è domo e soddisfatto dopo una passeggiata a 200 metri da casa. In questo senso la nota del Viminale non va strumentalizzata nè giustificata confondendola con diverse esigenze non collimanti e che meriterebbero un dibattito a se stante.