Le mascherine servono per il coronavirus? Facciamo chiarezza.
Per appurare se le mascherine servono per il coronavirus o non servono affatto e in che modo e misura possono essere utili, dobbiamo partire dalle fondamenta del discorso chiedendoci: “Cos’è una mascherina e a cosa serve?”
“Mascherina” è un termine che accomuna diversi dispositivi che hanno in comune la caratteristica di coprire parte del viso, ma le cui funzioni si differenziano parecchio a seconda del modello e dell’utilizzo. L’efficacia di ognuna dipende dalla corrispondenza tra lo scopo per cui sono state costruite e lo scopo di chi le utilizza.
È possibile distinguere le mascherine in due grandi gruppi a seconda della funzione: le mascherine che proteggono gli altri da chi le indossa e quelle di protezione personale.
Le mascherine che proteggono gli altri sono le mascherine chirurgiche o medicali. Sono consigliate a chi manifesta sintomi come la tosse o a chi è risultato positivo al virus pur non manifestando sintomi. La loro caratteristica è infatti quella di trattenere le goccioline infette (droplets) ed evitare che si diffondano nell’ambiente, ma non proteggono chi le indossa dal contagio esterno. Sono monouso e in ogni caso devono essere buttate appena si inumidiscono.
Al contrario le mascherine che proteggono chi le indossa sono chiamate “dispositivi di protezione individuale” (DPI) e sono classificati in tre gruppi FFp1, FFp2, FFp3.
Le mascherine FFp2 e FFp3 sono quelle considerate sicure contro questo virus, mentre le FFp1 non hanno una capacità filtrante adatta a bloccare il responsabile di Covid-19. Queste mascherine filtrano sia l’aria inspirata che quella espirata, permettendo così una protezione sia di chi la indossa ma anche di chi è vicino.
La stessa efficacia è data anche dalle maschere dotate di filtro sostituibile classificate come P2 e P3, regolamentate dalla UNI EN 140 e UNI EN143, che garantiscono una migliore aderenza al viso, ma sono decisamente più ingombranti.
Le mascherine servono per il coronavirus? Chi deve indossarle?
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda di indossare una mascherina solo se sospetti di aver contratto il nuovo Coronavirus e presenti sintomi quali tosse o starnuti o se ti prendi cura di una persona con sospetta infezione da nuovo Coronavirus.
L’uso della mascherina aiuta a limitare la diffusione del virus ma deve essere adottata in aggiunta ad altre misure di igiene respiratoria e delle mani.”
(www.salute.gov.it, domanda 36)
La mascherina dunque non è consigliata alle persone sane.
Devono però indossarla tutti coloro che presentano tosse o sintomi di malattie respiratorie. Vista la possibilità che il virus si presenti in forma asintomatica, ne hanno bisogno anche le persone, come medici, infermieri e personale sanitario, che si prendono cura dei malati (non necessariamente di Covid-19) perchè hanno la doppia responsabilità verso se stessi e verso gli altri.
Servono anche a chi ha basse difese immunitarie, perché immunodepressi o sottoposti a chemio- e/o radio- terapia; oppure se si lavora a contatto con persone sconosciute, come i farmacisti, i tassisti o i commessi e gli impiegati che lavorano nei negozi o negli uffici aperti al pubblico.
Le mascherine servono per il coronavirus? E come indossarle?
Indossare una mascherina per proteggere gli altri o se stessi da un virus può essere giusto, ma tutto viene vanificato se la mascherina è indossata malamente o senza le dovute accortezze.
Il Ministero della Salute ripropone le stesse raccomandazioni promosse dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per quanto riguarda come mettere e togliere la mascherina. Vitadamamma le riporta qui esattamente come esposte nel sito ministeriale, per evitare qualsiasi possibile interpretazione.
Ecco come fare:
- prima di indossare la mascherina, lavati le mani con acqua e sapone o con una soluzione alcolica
- copri bocca e naso con la mascherina assicurandoti che sia integra e che aderisca bene al volto
- evita di toccare la mascherina mentre la indossi, se la tocchi, lavati le mani
- quando diventa umida, sostituiscila con una nuova e non riutilizzarla; in quanto maschere mono-uso
- togli la mascherina prendendola dall’elastico e non toccare la parte anteriore della mascherina; gettala immediatamente in un sacchetto chiuso e lavati le mani.”
(da www.salute.gov.it, domanda 37 )
Quindi, per mantenerne la funzionalità, è importante maneggiare questo dispositivo con mani pulite e facendo attenzione che non ci siano spazi tra la pelle e la mascherina stessa che dovrà arrivare a coprire fin sotto al mento, motivi per cui la barba è considerata un ostacolo alla corretta procedura e perché sui bambini non sono efficaci le mascherine standard in quanto non aderenti prefettamente al viso.
Anche nel toglierla è necessario prestare la massima attenzione: va tolta prendendola dagli elastici e buttandola immediatamente in un contenitore chiuso: non bisogna assolutamente toccare la parte anteriore che potrebbe trasformarsi in un vettore della malattia, contaminando le mani o altre superfici con cui potrebbe venire a contatto.
Le mascherine servono per il coronavirus? I rischi delle mascherine e perché il fai da te è meglio di no.
Indossare la mascherina giusta nel modo corretto non è semplicissimo né privo di rischi. È lo stesso Ministero della Salute che mette in guardia su come “ l’uso delle mascherine possa addirittura aumentare il rischio di infezione a causa di un falso senso di sicurezza e di un maggiore contatto tra mani, bocca e occhi.”
Il ministero della Salute si è anche raccomandato sul farne un uso razionale per evitarne gli sprechi: indossare una mascherina non è un deterrente alle disposizioni in vigore di isolamento e limitazione dei contatti.
In questa situazione di emergenza di carenza, in cui ne è stata contingentata, cioè razionata, la distribuzione dallo Stato o dalle Regioni, con la possibilità di bloccare anche gli acquisti autonomi, in cui perfino chi necessiterebbe di dispositivi protettivi è costretto ad utilizzare le mascherine chirurgiche anche non marcate CE, ma comunque valutate dall’Istituto Superiore di Sanità, potrebbe sembrare una buona soluzione servirsi di dispositivi homemade.
Ma il fai da te per quel che riguarda dispositivi medici non è mai una soluzione sicura. Nella fabbricazione delle mascherine bisogna utilizzare materiali innocui che non rappresentano rischi. In particolare devono avere una porosità che non permetta il passaggio di un virus microscopico, non rilasciare microparticelle che verrebbero respirate e soprattutto devono essere sterili.
Qualunque materiale che non sia progettato per questo scopo non ha seguito nella sua realizzazione le procedure di fabbricazione, trasporto e immagazzinamento che ne preservano l’integrità, la sicurezza e la sterilità.
Noi stessi portando a casa un rotolo di carta (da forno o assorbente) non siamo in grado di garantirne l’effettiva sterilità, lo portiamo in macchina, lo appoggiamo sul carrello, lo conserviamo nell’armadio o in garage, ecc..
Mettendolo successivamente davanti al viso costringiamo noi stessi a respirare la polvere, l’inquinamento, i possibili batteri e spore che vi si sono annidati nel percorso dalla produzione all’esposizione sugli scaffali, dopo essere stato immagazzinato chissà dove e per quanto tempo, fino ad arrivare nelle nostre case.
La mascherina è un mezzo necessario per alcune persone e in alcune situazioni, ma il suo uso non è privo di rischi. In questa situazione è sconsigliabile l’utilizzo di un rimedio che non garantisce la giusta protezione, ma che comunque aumenta la quantità di rischi legati al suo uso.