Il tribunale monocratico di Catania è giunto a pronunciare la sua sentenza a conclusione del processo relativo alla morte di Nicole Di Pietro, la neonata deceduta a tre ore dalla nascita il 12 febbraio del 2015.
Sul banco degli imputati la ginecologa, l’ostetrica, il neonatologo e il medico anestesista; per i tre medici la Procura aveva chiesto la condanna a sei anni e tre mesi di reclusione ciascuno, il capo di imputazione adotto a fondamento della richiesta era omicidio colposo.
L’accusa attribuiva ai tre la responsabilità del decesso della neonata “cagionato” – secondo la ricostruzione accusatoria – per “arresto irreversibile delle funzioni vitali consecutivo a grave sofferenza acuta fetale”.
Sempre stando all’impianto accusatorio, la ginecologa “avrebbe effettuato un monitoraggio inadeguato della partoriente nella fase di travaglio” e “non avvedendosi di una sofferenza fetale in atto, ometteva colposamente di intervenire chirurgicamente con un parto cesareo” (fonte del virgolettato come da atti processuali – lasiciliaweb.it).
Morte di Nicole Di Pietro, la sentenza.
Nicole Di Pietro è morta poche ore dopo essere venuta alla luce, esattamente 3 ore, questo il breve tempo in cui ha potuto vivere senza mai ricevere l’abbraccio della sua mamma a cui non fu mostrata.
Mamma Tania non ha mai sentito il profumo di Nicole né udito la sua voce, da subito comprese che qualcosa non andava come avrebbe dovuto, ma i medici provavano a rassicurarla nei frangenti dopo l’espulsione della bimba, a conclusione di un parto fatalmente lungo e complicato.
La sentenza del Tribunale monocratico di Catania conclude il processo relativo alla morte di Nicole Di Pietro. Il tribunale ha riconosciuto l’omicidio colposo a carico della ginecologa e non degli altri imputati per i quali è stata pronunciata assoluzione dall’imputazione motivando che il fatto (dell’omicidio) non sussiste.
Le condanne relative alla morte di Nicole Di Pietro:
- cinque anni e nove mesi di reclusione per omicidio colposo, lesioni e falso alla ginecologa;
- non è stato riconosciuto il reato di omicidio colposo a carico del neonatologo e dell’anestesista, condannati invece per falso a una pena di tre anni ciascuno e con il riconoscimento di attenuanti;
- condannata per falso anche l’ostetrica con una pena a tre anni e due mesi e a lei è stata attribuita contestazione di aggravante.
I quattro imputati sono stati interdetti dai pubblici uffici per cinque anni.
Sulla pagina Facebook dedicata alla piccola, in quel luogo pubblico da cui si combatte da anni per dare giustizia alla tragedia della morte di Nicole Di Pietro, i genitori chiedono “scusa” alla loro bambina manifestando il loro dolore scrivono: “purtroppo non è andata come speravamo“.
Morte di Nicole Di Pietro: l’omicidio colposo non è stato riconosciuto a tutti gli imputati per i quali era stata chiesta una condanna in tal senso.
La morte di Nicole Di Pietro è avvenuta nel trasporto dalla clinica Gibiino all’ospedale di Ragusa, era il giorno della sua nascita, il 12 febbraio del 2015, erano passate solo 3 ore dal parto e il tentativo che quell’ambulanza compiva era quello di condurre Nicole ad una rianimazione disposta ad accoglierla.
La sentenza contiene anche una condanna pecuniaria: gli imputati e la casa di cura, come responsabile civile, saranno tenuti al pagamento di 100mila euro ciascuno ai genitori della piccola, e di 30mila euro ciascuno ai quattro nonni di Nicole.
La ginecologa dovrà altresì risarcire anche la clinica Gibiino costituitasi parte civile nel processo, nonché l’assessorato regionale alla Salute.
Alla ginecologa è stata attribuita anche la responsabilità di un’infezione post partum che mise a rischio la salute di mamma Tania: dopo il parto alla puerpera non fu estratta una garza utilizzata durante le operazioni di sutura, la presenza della stessa fu accertata dopo che la giovane donna accusò dei malori.
L’infezione di Tania dopo il parto e il rischio a cui quella garza la espose, qui il racconto.