E’ successo ancora, ancora una volta una donna è morta per mano d’un amore assassino, la cronaca lo etichetta come femminicidio: “Femminicidio a Sassari, muore accoltellata dall’ex fidanzato”.
Femminicidio è una parola diventata comune, tristemente comune, pronunciandola riassumiamo in un solo concetto ciò che non è sintetizzabile: un baratro sconfinato di dolore, violenza e paura.
Femminicidio a Sassari, la vittima.
Zdenka, questo il nome della vittima, era una mamma 41enne originaria della Repubblica Ceca, il suo paese natale era Kolin, ma da una decina d’anni viveva a Sorso, nell’hinterland di Sassari. E’ qui, nella nostra Italia, nella sua terra di adozione, che è stata uccisa, accoltellata all’addome dal suo ex fidanzato.
Zdenka è stata colpita e trascinata, ha sanguinato, è rimasta agonizzante e tutto questo è accaduto davanti alle sue bambine, due gemelle di 11 anni.
Zdenka Krejcikova aveva conseguito il diploma di scuola superiore alla Podnikatelskola di Koilon, quando era arrivata in Sardegna dalla Boemia portava con sé un sogno: aprire un centro estetico. Amava il mare e i cavalli, smisuratamente amava le sue bambine.
A Sorso conduceva una vita discreta, aveva incontrato il suo assassino l’estate dello scorso anno. L’uomo era soprannominato Big Jim, forse per il fisico curato e palestrato.
Femminicidio a Sassari nessuno ha “potuto” fermare questo orrore?
L’assassino è descritto dalla stampa come un uomo spavaldo, aggressivo, pieno di sé, soprannominato Big Jim, amante della forma fisica; peraltro, stando alle ricostruzioni giornalistiche, la gestione dei suoi affari e delle sue finanze non sarebbe stata limpida. Ma la sintesi ultima del suo atteggiamento sembra espressa da un’affermazione che avrebbe pronunciato lui stesso, una frase cristallina come l’istantanea di un’anima cattiva:
“Mi interessano solo due cose: i soldi e le donne. I soldi so come procurarmeli. Le donne le preferisco dell’Est; loro non creano problemi e io le tratto come mi pare.”
Era una donna dell’Est anche Zdenka Krjcikova, ma, probabilmente, non si faceva trattare da Francesco Baingio Douglas Fadda come pareva a lui. Zdenka aveva sporto denuncia e sull’uomo gravava il divieto di avvicinarsi a lei.
Femminicidio a Sassari, i fatti:
Zdenka Krejcikova avrebbe denunciato il suo assassino per mettere fine a un rapporto malato, fatto di insulti, minacce e botte. Fadda, 45 anni, non si rassegnava a rinunciare a Zdenka: “Non posso fare a meno di te“, le diceva. E’ ricorso alla supplica anche l’ultima volta, quando tentava di vederla portando con sé un coltello da conficcarle nel corpo.
Il femminicidio a Sassari ha avuto luogo lo scorso sabato sera, era passato da un giorno San Valentino quando un ex innamorato ha fatto a quella che era stata la sua donna l’ennesima sfuriata.
La stampa inserisce nel quadro dei fatti la gelosia: Fadda pedinava la sua vittima, il timore che lo muoveva era probabilmente quello della presenza di un altro uomo.
Quella maledetta sera Zdenka ha cercato rifugio fuori da casa, tenendo le figlie per mano e ha provato a ripararsi in un bar, ma la presenza di altre persone non ha fermato l’assassino. Lui l’ha inseguita, portava con sé il coltello da cucina con cui le ha inferto un colpo fra il petto e l’addome e l’ha trascinata sulla sua auto. Senza che nessuno intervenisse è persino tornato indietro per portare via anche le bambine.
E’ stato uno degli avventori del bar a dare l’allarme chiamando i carabinieri.
“Nessuno è riuscito a fermarlo, eravamo paralizzati dalla paura“, ha dichiarato un testimone oculare.
Femminicidio a Sassari: Zdenka è stata ritrovata senza vita sul divano di casa di un amico dell’assassino, incolumi le bambine.
Il killer si è spostato in auto da Sorso a Ossi, 20 chilometri, lì ha citofonato a casa di un amico, non ottenendo risposta ha letteralmente forzato il portone e sfondato la porta, ha lasciato la sua ex compagna agonizzante sul divano ed è ripartito con le gemelle in auto.
Alle 21:00 un’ambulanza è arrivata sul posto, ma non è stato possibile fare altro che accertare la morte di Zdenka.