I bambini hanno bisogno di regole per crescere bene!
Che i bambini abbiano bisogno di regole è un fatto comune a tutte le famiglie, è un costrutto che si riverbera in tutte le comunità (in primis sulla scuola), ed è un bisogno sociale.
E’ pacificamente ammesso dall’intera pedagogia moderna che le regole sono importanti in qualsiasi fase della crescita, eppure il concetto di regola (ovvero regolarità) è diversamente interpretato dai genitori di oggi. Qualcuno si dimostra incapace di regolamentare la propria vita familiare o addirittura riluttante alle regole, riluttante prima ancora dei figli stessi. Inutile negarlo, a volte le regole spaventano più i genitori che non i figli perchè se il telefonino a tavola è vietato (giusto per portate un esempio) i primi a doverlo mollare sono proprio papà e mamma.
I bambini hanno bisogno di regole chi lo dice?
Facciamo un tuffo nella storia e nella cultura in cui le scienze dell’educazione affondano le loro radici:
un noto antropologo contemporaneo di nome Lévi-Strauss ha insegnato al mondo che il tessuto connettivo della società tutta è fatto di regole, ovvero ogni istituto determinante nella vita dell’uomo ha le sue regole, anche la famiglia.
In pratica, che i genitori più anticonformisti o meno avvezzi alle regole lo vogliano o meno, qualsiasi società (e in essa qualunque famiglia) non starebbe in piedi senza regole.
Se vostro marito vi tradisse, per esempio, voi cosa fareste rispetto all’eventualità di tenere in piedi un matrimonio in cui il partner non intende essere fedele?
Probabilmente finireste col rompere il vincolo matrimoniale e facendolo dareste all’altro la colpa della rottura, imputata al tradimento, ovvero lo accusereste a ragion veduta di avere violato una regola base del rapporto coniugale.
Ebbene, un genitore che non dà al figlio un “recinto di regole”, entro cui sperimentare se stesso nei rapporti con gli altri e con le cose del mondo, finisce col somigliare molto al marito traditore:
tradisce non il partner ma il figlio, viola non la fedeltà coniugale ma un percento della vita familiare, nello specifico quello di impartire al figlio un’educazione che sia controllata, ispirata a principi basilari del vivere sociale, orientata al rispetto e non all’anarchia dell’ “io”, del “ciò che voglio io, ora e subito”.
I bambini hanno bisogno di regole perché la regola determina il confine del sè e l’incontro con la società.
Regola è sinonimo di educazione e regolarità, che a loro volta sono sinonimo di capacità di comportarsi socialmente in modo corretto.
Per ragionare attraverso un ulteriore esempio pratico: dopo una fase naturale di sperimentazione del cibo anche con le mani, il bimbo deve apprendere l’importanza dell’uso degli utensili, deve comprendere che a tavola si sta composti e che si mangia nel rispetto di norme igieniche, questo assicurerà al bambino la possibilità di integrarsi con gli altri durante il pasto scolastico e spiega come la regola è intimamente legata alla socializzazione.
Ci sono regole sociali e regole private che attengono alla gestione della vita familiare come non usare il telefonino mentre si parla con mamma e papà o spegnerlo durante l’esecuzione dei compiti o durante il pasto. Queste ultime regole, che possiamo definire familiari, non sono senza ricaduta sociale:
un bambino che sa riconoscere lo spazio entro cui può agire e spingersi nel rapporto con l’adulto, che sa metabolizzare la regola e la accetta consciamente, è già un piccolo cittadino pronto ad affrontare gli obblighi sociali.
Se la mamma insegna che le merendine non si mangiano a tutte le ore, ovvero a seconda del “quando mi va”, quella stessa madre non deve nasconderle affinché il figlio non le rubi. Questo equivale a dire che i bambini hanno bisogno di regole ma soprattutto hanno necessità di comprendere il valore delle regole e il loro peso specifico sulla vita quotidiana, ovvero i vantaggi personali e sociali della regola stessa.
GENITORI MODERNI, GLI ERRORI NELL’EDUCAZIONE DEI FIGLI.
Pertanto dietro ogni regola c’è e deve esserci un lavoro di spiegazione e chiarimento che il genitore deve compiere con pazienza e in modo da partecipare il bambino delle scelte:
una scelta compiuta per i figli è una decisione condivisa, si traduce in una buona regola se tutti la riconoscono come efficace e funzionale.