Perché vaccinare i bambini contro l’influenza? Questa domanda ricorre tra i genitori ciclicamente, praticamente qualunque genitore se lo chiede almeno una volta l’anno tra settembre e novembre (laddove è novembre il mese più indicato per effettuare il vaccino, tenendo conto del fatto che il picco influenzale si registra quasi sempre tra gennaio e febbraio).
Vaccinare i bambini contro l’influenza non è un obbligo, ma una eventuale e possibile scelta che deve tenere conto di più fattori e variabili: informiamoci!
Il dottor Burioni ha pubblicato un post capace di dare una spiegazione al perché vaccinare i bambini contro l’influenza: suggerisce di farlo perché sostanzialmente sarebbe meglio evitare (cioè prevenire).
Vaccinare i bambini contro l’influenza è certamente un modo di prevenire le complicazioni ma non elimina il rischio malattia, piuttosto diminuisce il numero dei ricoveri perchè in una certa misura limita la virulenza della patologia.
Burioni dà questa indicazione lasciando al lettore una testimonianza toccante:
Jade stava bene ed era una bimba felice e sana fino a quando il suo corpo non è stato letteralmente travolto dalle conseguenze più critiche e importanti dell’influenza, a soli 4 anni d’età rischia di rimanere cieca.
Scriviamo rischia non a caso, risalendo alla fonte originale (che è la CNN) si scopre che la testimonianza dei medici è non equivocabile:
l’encefalopatia necrotizzante acuta che ha colpito la bambina ha interessato, tra le altre, anche le aree cerebrali legate alla vista, la condizione invalidante che la bimba vive ora, ovvero quella di non vedente, potrebbe essere transitoria oppure definitiva, allo stato dei fatti non è dato saperlo.
Per determinarlo, si deve attendere un tempo relativamente lungo, circa 6 mesi, entro questa data la risposta del corpo alle cure si assesterà palesando lo stato definitivo della paziente.
Se si affida la nostra domanda, perché vaccinare i bambini contro l’influenza, al portale della fondazione Veronesi si ottiene un’altra valida risposta che, al di là del contributo medico, dimostra come questa decisione sia soggettiva e delicata.
Vaccinare i bambini contro l’influenza, informazioni utili per i genitori.
E’ un fatto che in bimbi e ragazzini sani l’influenza ha quasi sempre un decorso benigno e non comporta particolari rischi. Tanto più che il vaccino ha una efficacia parziale nel rendere immune il bambino dalla possibilità di contrarre l’influenza e certamente non puo’ essere efficace su altri malanni di stagione che nulla hanno a che fare con quest’ultima.
A parte specificità capaci di definire il bambino come a rischio, per esempio quando il bimbo è già portatore di altre patologie come asma, diabete o malattie croniche di lunga durata, il vaccino può essere utile per i bambini molto piccoli che siano più esposti alle malattie perché inseriti al nido (in questi casi la vaccinazione può essere eseguita già a partire dai 6 mesi).
Fonte – vaccinare i bambini contro l’influenza – fondazione Veronesi.
Considerato il fatto che i ceppi influenzali sono molti e che i virus sono vivi e in costante evoluzione, la vaccinazione antinfluenzale non può promettere di prevenire completamente l’influenza, non è un’assicurazione al fatto di non ammalarsi, piuttosto si stima che i vaccini contribuiscano a ridurre il rischio di ricoveri del 50%.
Vaccinare i bambini contro l’influenza per ridurre i rischi e i ricoveri, cosa c’è da sapere.
Fatta questa premessa sul perché vaccinare i bambini contro l’influenza, possiamo affrontare lo specifico caso di Jade senza correre il rischio di non valutarlo per ciò che è, ovvero un caso eccezionale e raro.
La storia di Jade, raccontata dalla mamma alla CNN, arriva dall’America, stato dello Iowa, questa bimba è quasi morta a causa di una rara e seria complicazione dell’influenza e ora, in conseguenza della stessa, la piccola è cieca.
La ragione per cui la madre ha voluto condividere col mondo quanto è accaduto alla figlia è di totale evidenza nelle sue stesse parole: “Se riesco a impedire a un bambino di ammalarsi, è quello che voglio fare. È terribile vedere tuo figlio soffrire in questo modo.” La donna, in pratica, consiglia di vaccinare i bambini contro l’influenza.
La storia della piccola Jade, i fatti:
Jade manifestò i sintomi dell’influenza per la prima volta il 19 dicembre, ebbe un’episodio febbrile non preoccupante e nel giro di poche ore tornò ad essere quella di sempre.
“Correva, si divertiva, mangiava normalmente, chiedeva snack“, ricorda sua madre. “Era solo un piccolo virus, lo supererà“, disse la donna a se stessa, del resto nulla faceva pensare ad altro.
La sera del 22 dicembre la bimba fu messa a letto dal papà perchè la mamma era a lavoro, l’indomani mattina, era il 23 dicembre, l’uomo trovò sua figlia bollente e senza forze, completamente apatica e non reattiva. Subito la corsa in ospedale.
Non appena arrivarono al Covenant Medical Center, il corpo di Jade iniziò a tremare in modo incontrollabile e gli occhi ruotarono in modo anomalo: erano le convulsioni.
Jade fu trasferita senza indugio all’ospedale pediatrico dell’Università dell’Iowa a Iowa City, la distanza che ha percorso è pari a 129 chilometri circa, non c’era tempo per un’ambulanza su ruote, pertanto la bambina viaggiò in eliambulanza. I suoi genitori videro l’elicottero decollare e pensano che non avrebbero rivisto mai più la loro bimba viva.
Il giorno di Natale la diagnosi: l’influenza aveva interessato il cervello “infiammandolo”.
La condizione di Jade tecnicamente ha il nome di encefalopatia, è una complicazione rara dell’influenza, per quanto sia nota alla letteratura medica.
La risonanza magnetica mostrava il cervello della piccola come completamente infiammato: “Illuminato come un albero di Natale“, così lo ricorda sua madre.
“Hanno detto che aveva un danno cerebrale significativo. Hanno detto che nostra figlia avrebbe potuto non svegliarsi mai più, e se fosse sopravvissuta avrebbe potuto non essere più la stessa” – con queste parole la mamma ricorda un momento drammatico.
Per diversi giorni Jade è rimasta completamente apatica e insensibile.
La sua encefalopatia necrotizzante acuta, solitamente causata da un’infezione virale, è una condizione rara, pochissimo il materiale di studio sull’argomento e più che scarsa la letteratura pediatrica, tutti la credevano morta.
“Sono passati 7 giorni. 7 giorni come se Jade stesse scivolando via e non ci fosse speranza. Nessuna speranza che tornasse da noi“, questo quanto la mamma ha anche scritto su Facebook .
Perchè vaccinare i bambini contro l’influenza? Il solo perché razionale è evitare i ricoveri e eventuali complicazioni, lo dice la mamma di una bimba che ha quasi rischiato la vita.
La vita di Jade è salva grazie a un trattamento steroideo, gli effetti degli steroidi si registrano però nel lungo termine questo vuol dire che la sua attuale condizione potrebbe non equivalere a quella futura.
Quando Jade ha riacquistato conoscenza la gioia dei genitori era immensa, eppure la mamma si rese subito conto che qualcosa mancava nella sua bambina: le mostrò il pupazzo che preferisce, ma la piccola lo “ignorò”; fece rimbalzare una palla e la piccola sembrava indifferente.
Al consulto oculistico, lo specialista non ha rilevato danni agli occhi ma ha trovato nell’infiammazione cerebrale la causa di tutto: Jade è cieca, almeno in questo momento, per effetto dell’aggressione del virus al cervello, ovvero perché sono state toccate le are che interessano la vista. Saranno necessari almeno 6 mesi per dire se la situazione è definitiva o transitoria
“Non sappiamo se tornerà alla sua vista, tra tre o sei mesi lo sapremo“, ha detto il neurologo che ha in cura Jade precisando che lo stato di salute della bambina sarà assestato per quella data permettendo una valutazione definitiva delle conseguenze dell’infiammazione. Jade potrebbe anche avere problemi cognitivi o di sviluppo, come difficoltà di apprendimento, ha aggiunto il medico non negando però che i suoi progressi sono favolosi e inattesi.
Jade ha potuto lasciare l’ospedale, il 9 gennaio è tornata a casa, lì, come prima cosa, ha voluto toccare il viso di sua sorella per poi stringerla a sé piangendo di gioia.