Nella notte del 1º novembre 2007 Meredith Kercher moriva assassinata, giovanissima, bella e vitale, lasciando nella sua camera di studentessa universitaria la vita, il futuro i sogni ed un mistero che a tutt’oggi si nasconde tra le vie di Perugia intorno alla villetta ed ai luoghi del delitto.
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati ritenuti innocenti: assolti in appello per non aver commesso il fatto e scarcerati. Lei, dopo il lungo processo ‘amandocentrico’ è tornata nella sua terra: l’America ove è stata accolta come un’eroina dai suoi sostenitori.
Subito dopo la scarcerazione, riottenuto il passaporto, Amanda è volata a Seattle, lì – ancora all’aeroporto – ha parlato ai microfoni e si è prestata a telecamere e scatti fotografici. Nei giorni successivi pare che sia stata ospite di un benefattore in una villa privata su un isola americana. Più discretamente Sollecito, invece, è tornato nella sua casa e, attorniato dagli affetti più stretti, ancora non si è concesso pubbliche uscite. Recentemente qualcuno aveva parlato di un’intervista rilasciata dal giovane, di telefonate tra lui e Amanda e di un programmato viaggio in America; invece, la sorella smentisce tutto: Raffaele sta rimettendo insieme i tasselli della sua vita, di una esistenza interrotta bruscamente quattro anni fa.
Mentre Sollecito riservatissimo ritrova e ricostruisce se stesso senza che alcun occhio indiscreto lo raggiunga, Amanda è già stata fotografata e ripresa, ascoltata dal pubblico e ricercata. Si è detto anche che abbia avuto bisogno d’una guardia del corpo a causa di ripetute minacce di morte avanzate contro di lei da ignoti. L’attenzione sulla Knox dipende forse anche dal “valore” di diva che l’America le ha – non del tutto a ragione – attribuito.
Fatto sta che nella notte delle streghe ella si aggirava per Seattle vestita da ladra, è stata immortalata mentre passeggiava in Maynard Avenue nel quartiere cinese, pare che stesse per prendere parte ad una festa.
Dunque Amanda si è lietamente reinserita nella vita sociale, ha ritrovato il sorriso e la voglia di vivere la sua gioventù? La giovane ha riassaporato il profumo dell’erba dei prati americani, esaudendo il desiderio confessato tante volte in carcere? Probabilmente si!
E ciò potrebbe essere giusto in linea tendenziale, tuttavia ritorna alla mente la vittima, la sventurata giovane morta a Perugia e vede Amanda in perfetto clima Halloween andare ad una festa nel giorno della vigilia della morte di Meredith per qualcuno è stato spiacevole: i Kercher hanno interpretato il comportamento come una mancanza di rispetto!
Il “Daily Mirror” ha raccolto l’impressione di John Kercher, padre della vittima, l’uomo definisce insensibile il comportamento di Amanda, oggi è il quarto anniversario della morte di Mez ed ogni «anniversario – ha aggiunto – è ovviamente un momento molto difficile per la nostra famiglia e immagini come questa non aiutano».
La mamma di Meredith – dopo la sentenza di assoluzione – ha dichiarato <<Quello che è successo a mia figlia è l’incubo di ogni genitore … è successo proprio quando lei era nel posto più sicuro>>; cosa sia successo in quel “luogo sicuro”, in quella casa ed in quella stanza ancora non è dato saperlo, la famiglia Kercher si trovva dinnanzi ad un paradosso:
Rudy Guedè è in prigione accusato di concorso in omicidio, sino all’appello i concorrenti erano ritenuti Sollecito e la Knox, l’ultima pronuncia giudiziale, invece, li colloca lontano dalla scena del delitto.
Dunque i Kercher non sanno più, o meglio non avrebbero mai saputo, chi di fatto ha tolto la vita alla loro bambina.
Posta l’innocenza degli ex detenuti (ingiustamente) lo strazio della famiglia Kercher va considerato e rispettato. La zia di Sollecito, con onore e coraggio, ha dichiarato – dinnanzi alle telecamere – la propria disponibilità a spalleggiare la famiglia Kercher nella ricerca della verità, ebbene questo gesto di rispetto, accoglienza e amicizia dovrebbe essere di insegnamento, posto che il giudizio della legge è sovrano e indiscutibilmente ad esso noi tutti dobbiamo rimetterci.