La sindrome da albero di Natale è una condizione scientificamente accertabile che ha una sintomatologia facilmente confondibile con una banale influenza, questo determina una sottostima nelle diagnosi e quindi un ripresentarsi della condizione stagione dopo stagione, albero di Natale dopo albero di Natale.
Cos’è la sindrome da albero di Natale e quali sono i sintomi?
La condizione senza la quale non può esserci sindrome da albero di Natale è l’abete natalizio, pertanto detta condizione può riguardare solo chi decide di addobbare in casa un abete naturale.
I sintomi sono molto vicini a quelli para-influenzali: naso chiuso, naso che cola, occhi lucidi, gonfiore agli occhi, fiato corto o sibilante, tosse, prurito, reazioni urticanti e affaticamento.
Se questa sintomatologia torna con l’approssimarsi del Natale e, guarda caso, ogni qualvolta in casa entra l’abete, sappiate che potrebbe non essere un caso, ma trattarsi, piuttosto, di una manifestazione di carattere allergico che non va trascurata.
Sindrome da albero di Natale, cosa fare.
Non tutti sanno che il potenziale allergizzante dell’abete naturale, ovviamente in presenza di una predisposizione a detta allergia, è massimo in caso di muffa:
un abete naturale può dare luogo a muffe quando entra in casa umido (ed è quasi inevitabile che lo sia quando varca la soglia perché nei vivai è indispensabile bagnare le piante).
L’umidità dell’abete si “secca” a contatto con l’aria calda delle abitazioni e questo determina le muffe, in altre parole maggiore è l’umidità di partenza, più caldo è l’ambiente domestico in cui l’abete viene addobbato e massima è la proliferazione delle muffe. Bisognerebbe asciugare l’abete prima di addobbarlo.
Polveri e muffe possono crearsi anche su alberi sintetici e addobbi natalizi quando vengano conservati in scatole di cartone e riposti in ambienti umidi o a loro volta soggetti a muffe. E’ questo un fattore di rischio indiretto che non va trascurato, soprattutto se in casa ci sono bambini.
Altro fattore scatenante della sindrome da albero di Natale sono i pollini che possono essere imprigionati nelle resine e potenzialmente restano allergizzanti se inalati a distanza ravvicinata.
Sindrome da albero di Natale e pollini.
“Malgrado il periodo di fioritura dell’Abete va da maggio a giugno – spiega il dott. Renato Ariano, allergologo di Genova e membro AAITO, Associazione Allergologi Immunologi Territoriali e Ospedalieri – alcuni pollini possono residuare impigliati o appiccicati nella resina tra le foglie e sul tronco della pianta. Siccome sappiamo che l’allergenicità dei pollini può perdurare a lungo, la liberazione di questi pollini nell’ambiente domestico, a distanza ravvicinata, può provocare sintomatologia nei soggetti allergici che si avvicinino all’albero di Natale.” (Citazione dichiarazione)
La lunga permanenza dell’abete nelle case determina una pericolosa esposizione agli agenti capaci di scatenare l’allergia (vedi le muffe o i pollini).
Come tutte le condizioni allergiche, la sindrome albero di Natale può influire negativamente sulla regolarità del sonno.
Nei soggetti allergici che già hanno problemi respiratori in atto, la presenza dell’abete in casa può altresì determinare un peggioramento dei problemi, è possibile che determini un incremento degli attacchi asmatici o della tosse o del respiro affannoso, per esempio.