I sensori anti abbandono stanno catalizzando l’attenzione dei genitori, qualcuno si chiede se funzionano veramente, vitadamamma si propone qui di analizzare non la funzionalità tecnica, per la quale rimandiamo ad altre sedi, ma il peso sociologico di questa scelta legislativa. I sensori anti abbandono sono utili o inutili?
Una collega blogger ha pubblicato un post sui sensori anti abbandono, a parte le informazioni più comuni sull’uso e sulla finalità dei dispositivi, le sue parole mi hanno colpita nel passaggio in cui ha fatto menzione dell’esperienza diretta della sorella che vive all’estero. Qui di seguito provo a sintetizzarvi ciò che ho letto e le mie emozioni:
vivendo in Olanda, la sorella della blogger ha manifestato molto stupore rispetto al fenomeno\problema dell’abbandono dei figli in auto. In sintesi, il post afferma che in Olanda non si parla di casi di abbandono in auto e morte per ipertermia come, invece, se ne parla in Italia. Lo stesso post rintracciava la causa di questo positivo primato nel sistema di comunicazione scuola-famiglia (in Olanda l’assenza scolastica di un bimbo, anche al nido, deve essere comunicata all’istituto scolastico, e, in caso di mancata comunicazione, è la scuola stessa a contattare il genitore per chiederne la motivazione).
Questa giustificazione, per quanto reale e di esperienza, non mi ha soddisfatta e facendo qualche ricerca ho scoperto che c’è ben altro: il Welfare Olandese – ovvero lo stato assistenziale, quindi il complesso di misure in favore del sostegno e dell’assistenza ai cittadini – è studiato e attuato per sostenere lavoratori e famiglie. La famiglia gode di una vera e propria centralità. Mi è venuta quasi voglia di trasferirmi in Olanda!
Mentre leggevo il suddetto post, mi è tornato in mente un servizio giornalistico made in USA e precipuamente dedicato alle morti per ipertermia: il giornalista Gene Weingarten ha riportato molte testimonianze di genitori “vittime” di queste tragiche dimenticanze, alcuni tragici racconti da lui raccolti sono stati pubblicati sul Washington Post. Uno in particolare è rimasto nella mia memoria e riaffiora ogni volta che sento parlare di bambini abbandonati in auto:
un dirigente d’azienda era talmente certo di aver condotto suo figlio a scuola che dinnanzi all’allarme dell’auto che suonava ripetutamente, constatando da lontano che la vettura era “normalmente parcheggiata”, anziché riflettere sulle sue azioni e riportare la mente al bambino dimenticato in auto, pensò ad un guasto del sistema d’allarme e disattivò l’antifurto più e più volte. Nella macchina c’era suo figlio, fu una tragedia.
I sensori anti abbandono sono utili o inutili?
Proviamo a riproporre questa stessa domanda alla luce di quanto detto sin ora e tenero conto delle caratteristiche funzionali dei dispositivi così come proposti al pubblico.
In commercio si trovano sensori che si collegano all’accendisigari e che suonano non appena la macchina viene spenta, cioè quando l’accendisigari perde carica energetica. E sensori che si collegano al cellulare attraverso Bluetooth, questi ultimi avvisano dell’eventuale presenza del bambino sul sediolino dopo che l’auto è stata chiusa e quando il cellulare si trovi a una distanza minima di 15metri dal veicolo.
I primi prevengono l’abbandono poiché suonano quando l’automobilista e il bambino sono ancora in auto, non appena quest’ultima è stata spenta.
I secondi avvisano di un abbandono, per così dire, già in corso o probabile.
Il problema è che molti dei sistemi in commercio non si attivano automaticamente ad ogni utilizzo, ovvero senza ulteriori azioni da parte del conducente – come invece vorrebbe il disposto di legge. Qual è il rischio?
Il rischio è di finire nella stessa trappola mentale del dirigente d’azienda che, convinto di aver lasciato il bambino a scuola, continuava a disattivare l’allarme.
I sensori anti abbandono sono utili o inutili: c’è il rischio che si assorbano nella routine mentale di chi li adopera allontanandosi dalla loro stessa funzione di allerta emotivo?
In modo più aderente alla realtà possiamo sostenere che non tutti i genitori hanno un buon rapporto col cellulare o una buona dimestichezza con detto strumento.
Se il genitore è abbastanza stressato da dimenticare suo figlio in auto potrebbe esserlo sufficientemente anche per non connettere il cellulare al dispositivo anti abbandono; potrebbe essere tanto “distratto” da perdere il messaggio del dispositivo tra i molti che raggiungono il suo smartphone; potrebbe dimenticare il cellulare a casa o non rendersi conto che è scarico.
Un genitore a rischio amnesia dissociativa è così sotto pressione emotiva da poter mettere in moto la macchina senza attivare il dispositivo che fattivamente rende operativi i sensori anti abbandono. Questo è un fatto di non secondaria importanza.
Va sottolineato che il sensore e il pericolo di prendere la multa rischiano di imporsi come un ulteriore responsabilità.
Questa aggiuntiva “responsabilità” certamente non crea problemi o pesi a un genitore “normalmente incasinato”, come lo siamo tutti, ma può persino aggravare chi è già provato da sensibili livelli di stress.
I sensori anti abbandono sono utili o inutili? Facciamoci questa domanda tenendo conto del perché molti bimbi sono morti in auto parcheggiate al sole e chiuse a chiave da genitori “ignari”, falsamente convinti di aver condotto i bimbi a scuola, dalla baby sitter o dai nonni.
L’amnesia dissociativa è una devianza del pensiero che costruisce nell’individuo la falsa memoria di aver compiuto un’azione comune e persino logica e necessaria (come aver condotto il figlio a scuola). La scienza dice che per riportare il genitore alla realtà “basta” un gesto, un’immagine mentale o un’azione che richiami l’attenzione dell’adulto direttamente sul bambino.
Se viviamo comunemente col sensore anti abbandono attaccato all’accendisigari potrebbe accadere che il gesto di disattivarlo divenga routine e non più atto “richiama-attenzione”, in altre parole dopo qualche mese un genitore a rischio amnesia dissociativa potrebbe assimilare il gesto di disattivare il sensore nella routine e dimenticare il bambino persino dopo aver spento l’allarme.
Questo è un altro fatto da valutare debitamente.
Molte delle morti in auto dipendono da abbandoni volontari che si prolungano senza che il genitore valuti debitamente i rischi che un bimbo corre quando resta chiuso da solo in una macchina.
“Entro al supermercato per 5 minuti“, disse la mamma che per distrazione rimase lì dentro per 15, 20, 25 minuti … fatali.
In questo caso non c’è sensore anti abbandono che tenga, il solo modo per evitare le morti è aumentare la consapevolezza dei rischi.
I sensori anti abbandono sono utili o inutili? Ragioniamo sulle alternative.
Avere maggiore consapevolezza dei rischi e dei propri limiti umani è un dovere dei genitori:
- sensore a parte una buona norma precauzionale è quella di stabilire una regola di condotta tra i genitori è per cui chi accompagna il bebè al nido o il bimbo a scuola telefona all’altro per raccontargli com’è andata.
Nessuna amnesia dissociativa ammette un falso racconto espresso e condiviso della realtà, il genitore può presumere nella sua mente di avere lasciato il bimbo a scuola ma se parla con qualcuno di suo figlio ricorda esattamente dov’è.
- Se avete un planning o un’agenda scrivete come primo punto di ogni giorno: “Ho accompagnato Mario a scuola?“
E’ questo un modo per richiamare la vostra stessa attenzione sul bambino.
- È utile posizionare il proprio telefono, la borsa, le chiavi dell’ufficio o dell’armadietto o altri accessori personali sul sedile posteriore proprio accanto al bambino.
- E’ utile mettere la borsa del cambio del bebè sul sedile anteriore, cioè accanto all’automobilista, oppure mettete lì il panierino o il sacchettino del nido.
Questo è un modo per avere un riscontro immediato della presenza del bambino in auto.
In America, dove le campagne di sensibilizzazione hanno unforte peso specifico in materia di morti per ipertermia, è stata messa a punto una tecnica a cui i genitori vengono istruiti sin dai corsi pre-parto: la tecnica cosiddetta del “look back before you lock” cioè del controllo di tutti i sedili prima di chiudere l’auto.
Dispositivi anti abbandono come scegliere: guida pratica per i genitori.