L’esposizione all’abuso domestico ha effetti sul lungo termine, quello che succede nei mesi e negli anni che seguono le violenze è qualcosa di profondo che non semplicemente lede la salute psico fisica dei bambini, ma ne scava l’anima. La psicologia moderna è arrivata a questo assunto osservando come i bambini abusati abbiano dovuto misurare se stessi con stress e ansia anche da adulti, nonché con difficoltà relazionali e con una costante necessità di ricercare nella memoria del passato la verità (come, per esempio, le ragioni degli atteggiamenti dei genitori).
Karina Cascella ha raccontato il suo dramma durante la trasmissione televisiva “Pomeriggio Cinque”:
– Mio padre picchiava me e le mie sorelle, botte a mia madre anche mentre era incinta.
Entrambi i genitori di Karina sono morti prematuramente ma il suo dramma non è così semplice da comprendere, prima della fine della sua mamma e del suo papà la Cascella ha dovuto fare i conti con una vita dolorosa: il papà un cantante professionista, tornava spesso a casa ubriaco e usava violenza fisica sulla mamma, picchiava anche le sue figlie.
C’è un altro lato di Karina Cascella che “spiega” da dove arrivano la sua forza da leonessa, la sua energia e la sua armatura da guerriera.
Il messaggio di Karina è diretto, riferendosi alle sue sorelle svela: “eravamo piccolissime […] è sempre andata così”, ma le donne devono denunciare.
Mia mamma è stata una grande donna anche se ha amato troppo suo marito [] ma quelli erano altri tempi, non aveva il coraggio di lasciare tutto. Adesso le cose sono cambiate, io sono certa che le donne di oggi devono trovare questo coraggio. Ci sono tante strutture che appoggiano e aiutano le donne in difficoltà . È necessario denunciare anche perché le conseguenze le paghiamo noi figli. Io le pago ancora oggi”.
Karina Cascella confessa che l’origine dei suo attacchi d’ansia (anche quelli che abbiamo potuto vedere in programmi come “La Talpa”) sono frutto di quel passato.
“Quando è morta anche mia madre, non avevamo nemmeno i soldi per il funerale […] guardavo la bara di mia madre e non potevo crederci”.
Gli uomini violenti non cambiano mai, la denuncia è la sola strada possibile per tutelare se stesse e i propri figli.