Il Codacons torna all’attacco sul caso TBC al Gemelli. L’associazione ha recentemente depositato alla Procura della Repubblica di Roma la richiesta di sequestro del Policlinico Gemelli.
Alla base della richiesta di sequestro della struttura ospedaliera da parte del Codacons vi è la convinzione che ancora oggi esistano al Gemelli possibili fattori o veicoli di contagio della TBC (operatori sanitari o contaminazioni ambientali).
Tale convinzione è data dall’esistenza di casi di bambini nati al Gemelli, risultati positivi al test per la TBC, che non sono però mai stati al reparto di Neonatologia del nosocomio. Ciò, secondo il Codancos, significa che: o l’infermiera affetta da TBC dalla quale è partito il contagio ha svolto servizio anche in altri reparti del Gemelli oppure che esistono altri ed ulteriori veicoli di trasmissione presenti all’interno del reparto di neonatologia.
I bambini di cui si riportano i casi sono due, uno nato il 12 giugno 2011 al Gemelli che non è però mai andato al reparto di Neonatologia, ma solamente nei c.d. “nidini”; un altro nato il 14 giugno 2011 che, presentando già alla nascita depressione cardiorespiratoria, fu ricoverato, dapprima, nel reparto di Terapia Intensiva Pediatrica e, in seguito, nel reparto di Pediatria senza comunque mai transitare in Neonatologia.
In seguito alla scoperta di questi due nuovi casi, l’associazione dei consumatori chiede quindi che l’intera struttura ospedaliera venga sottoposta a sequestro preventivo, ai sensi dell’art. 321 c.p.p., almeno fino a quando non si farà luce su questi possibili ulteriori veicoli di trasmissione del batterio della TBC e non si effettueranno adeguati controlli nei locali di tutta la struttura e visite a tutto il personale medico ed infermieristico che opera al Gemelli.