Il 21 agosto Zohra e Mohamed Sefi, la mamma e il papà di Miriam, si recano in ospedale, la piccola è viva nel pancione della madre, 38 settimane di gravidanza. La donna soffre di diabete gestazione, questo l’unico problema della sua terza gravidanza. All’alba di domenica 26, Zohra muore, già qualche ora prima alla coppia era stata comunicata la morte di Miriam, il feto nella pancia della mamma, improvvisamente, non era più una bambina e quel ventre che doveva dare la vita era diventato una tomba.
Madre e figlia morte: giovane mamma muore mentre aspetta di partorire un feto già senza battito.
Mohamed è rimasto solo con due lutti da affrontare e due figli da crescere. E’ in Italia dal 2002, ha visto nascere i suoi bambini qui, ha lavorato nel nostro Paese, è stato accolto e integrato in una comunità e oggi chiede giustizia e verità. E’ lui stesso ad avanzare delle domande aperte:
“(Va chiarita, ndr) la scelta dei medici del Salesi di mandare mia moglie a casa il mercoledì precedente (21 agosto, ndr.) dopo l’esito dell’ecografia che aveva mostrato come il feto soffrisse. Avrebbero dovuto tenerla in osservazione fino al parto, non rimandarla a casa.
Mi chiedo, inoltre, se era necessario far uscire il feto morto di mia figlia Miriam attraverso un parto naturale o se fosse stato meglio procedere con un taglio cesareo. Noi ci siamo messi nelle loro mani, le mani degli esperti, ci siamo fidati“.
Mamma muore mentre aspetta di partorire un feto già senza battito: le ore precedenti al decesso e la telefonata col marito.
Sabato 24 agosto Zohra è ricoverata all’ospedale Salesi di Ancona, una volta appurato che Miriam è oramai un angelo, la mamma attende di partorirla già morta. I medici optano per un parto indotto, ma nella notte tra sabato e domenica, qualcosa porta via per sempre Zohra, il parto era previsto per l’indomani mattina.
Il racconto del marito è toccante, ha sentito sua moglie al telefono, per l’ultima volta, poco dopo la mezzanotte di sabato: “Avevano deciso di procedere col parto naturale per la mattina successiva e lei mi diceva di non sentirsi bene, di essere preoccupata“.
Con riguardo alla morte di Miriam, aggiunge: “Ci siamo consolati a vicenda, pensando ai nostri due bambini di 9 e 11 anni a casa, che avevano bisogno di noi. La morte di Miriam era una tragedia, ma dovevamo andare avanti, mai avrei pensato di perdere anche mia moglie“.
Mamma muore mentre aspetta di partorire un feto già senza battito: quella maledetta telefonata alle 4:30 del mattino.
“Sono tornato a casa dai due figli nella tarda serata di sabato e l’indomani mattina presto, prima dell’intervento, sarei tornato al Salesi – racconta Mohamed. Non sono riuscito a dormire, ero preoccupato, così ho chiamato l’ospedale senza però avere notizie.
Verso le 4:30 la telefonata l’ho ricevuta io, una voce al telefono mi diceva che Zohra non stava bene. Sono corso ad Ancona immaginando il peggio e, infatti, all’arrivo in reparto i medici mi hanno comunicato che era morta. Mi è caduto il mondo addosso. […] I nostri due figli avevano bisogno della mamma. Lei era il cuore e l’anima della famiglia“.
Zohra aveva 34 anni, origine tunisina, ma residente a Loreto dal 2007, anno in cui aveva raggiunto il marito in Italia, qui ha dato alla luce due figli e ne ha concepito un terzo, qui è morta e qui merita chiarezza e verità.
Mamma muore mentre aspetta di partorire un feto già senza battito: dovevano indurle il parto la mattina seguente, aperta un’inchiesta che per ora è a carico di ignoti.
L’azienda ospedaliera si è messa a disposizione delle autorità per effettuare i riscontri diagnostici, oltre ad avere già aperto un’indagine interna volta a chiarire le cause del decesso di mamma e feto. I due corpi sono a disposizione dell’autorità e attendono l’esame autoptico.
Stando alle prime indiscrezioni la causa della morte di Zohra potrebbe essere stata una embolia polmonare amniotica.
Vitadamamma chiede a tutte le mamme di rivolgere una preghiera per la bimba volata in cielo e per i figli che sono rimasti su questa terra. 9 e 11 anni, queste le età dei bambini di Zohra e Mohamed, sono veramente troppo pochi per rimanere senza mamma.