D.N.A.: Sigla dell’Acido Desossiribonucleico, contenuto nel nucleo, specificatamente dei cromosomi, di ogni cellula vivente. La molecola del D.N.A., a forma elicoidale, contiene un’enorme quantità di informazioni genetiche (caratteri ereditari) e le sue peculiarità sono responsabili delle caratteristiche specifiche di ogni individuo che questo riceve al momento della fecondazione e che lo rendono unico.
Depressione in gravidanza: I cambiamenti ormonali, che avvengono soprattutto nel primo trimestre di gravidanza, possono causare episodi di depressione con sensazioni di generale apatia e di sconforto. Tali sintomi sono in genere transitori, ma se dovessero sfociare in più marcati segnali di nervosismo e stanchezza, è bene chiedere l’aiuto di un medico o di uno psicoterapeuta. Anche se raramente, si può manifestare una paura eccessiva per il momento del parto con vere e proprie crisi di panico. Anche in questo caso l’intervento medico è fondamentale.
Depressione post parto : Condizione emotiva di tristezza, disorientamento e acuta malinconia che può cogliere le donne nei giorni successivi al parto. Sono molti i fattori che concorrono a rendere la neo mamma particolarmente fragile dal punto di vista emotivo: la paura della responsabilità, la debolezza fisica dovuta agli sforzi del travaglio e del parto, il mutato rapporto tra madre e figlio che da piena simbiosi passa ad un rapporto tra due individui ben distinti, etc..Nella maggioranza delle donne, comunque, questa condizione emotiva si risolve nelle settimane successive, soprattutto se possono contare sull’aiuto del partner e della famiglia. Per alcune, però, si protrae anche per alcuni mesi ed in tal caso è bene farlo presente al proprio medico.
Diabete gestazionale: Aumentata intolleranza agli zuccheri che si manifesta solo in gravidanza e porta l’organismo a non assimilare bene gli zuccheri, che si accumulano così nelle urine e nel sangue. Di solito il problema scompare dopo il parto. I sintomi sono aumento eccessivo di peso, sete intensa e stanchezza generale, e nel feto può verificarsi una crescita eccessiva e una quantità sopra la norma di liquido amniotico. Se si riscontra il diabete gestazionale è fondamentale per la donna seguire una dieta che l’aiuti il più possibile a mantenere nei valori standard la glicemia. Solo in alcuni casi è necessario ricorrere all’insulina. Le donne che soffrivano di diabete già prima della gravidanza possono avere anch’esse una gravidanza normale, sempre tenendo sotto stretto controllo la malattia, decidendo con il proprio medico il dosaggio dell’insulina.
Dilatazione dell’utero : Fase del travaglio in cui il collo dell’utero, grazie alle contrazioni, inizia a dilatarsi, passando da un diametro di 1 cm ad un diametro di 10 cm. Tale dilatazione permetterà poi al bambino di scendere lungo il canale del parto.
Displasia dell’anca : Difetto dell’articolazione dell’anca, per cui la testa del femore non risulta fissata saldamente nella cavità del bacino. Può dipendere dalla posizione che il bambino assumeva nell’utero (in particolare nei bambini che nascono con parto podalico), oppure dalla predisposizione familiare. La diagnosi oggi viene fatta precocemente, già al momento della nascita, con i controlli che vengono effettuati sul bambino o nei primi mesi di vita, mediante l’ecografia delle anche. Solitamente per correggere questo difetto viene usato un divaricatore (morbido oppure rigido) che aiuta le anche a restare aperte, permettendo comunque alle gambe di muoversi. Il difetto si risolve completamente nella quasi totalità dei casi.
Distacco di placenta : Emergenza ostetrica solitamente accompagnata da un’ abbondante emorragia. Si può verificare dal secondo o terzo trimestre della gravidanza e le donne con pressione alta sono le più colpite.
Distocia : Evoluzione anormale del parto, dovuta a vari fattori come la difficoltà dell’utero a contrarsi, la presentazione anomala del feto o anche il suo eccessivo peso (macrosomia), etc. Solitamente, in tali casi si procede con parto cesareo o con l’aiuto di ventosa o forcipe.
Duo-Test (anche detto Bi-Test) : Esame atto a valutare il dosaggio nel sangue materno della beta-gonadotropina corionica (HCG) e della PAPP-A (una sostanza di origine placentare chiamata “Proteina A Associata alla Gravidanza”, recentemente scoperta, la cui sigla è formata dalle iniziali del suo nome in lingua inglese) in associazione all’ecografia. Si esegue per individuare precocemente il rischio di Sindrome di Down nelle donne in cui, per l’età e la storia familiare, non è comunque indicato eseguire l’amniocentesi o il prelievo dei villi coriali (villocentesi), anche se la sua affidabilità non è totale. Ultimamente viene effettuato molto spesso al posto del Tri-test, in quanto esame effettuabile prima, già nel primo trimestre di gravidanza.