Per primi gli adulti (dai responsabili delle strutture, passando per i bagnini, sino ai genitori) e poi i bambini più grandicelli e i ragazzi dovrebbero (per non usare un perentorio devono) rendersi conto che in acqua ci si diverte e ci si rilassa, ma senza mai negare i pericoli e le insidie.
A mare come in piscina, dare per scontato il divertimento negando il pericolo è il primo passo falso che chiunque possa commettere. Approcciare all’acqua con superficialità determina un abbassamento della soglia di attenzione che, invece, in piscina come a mare deve sempre restare alta.
Questa premessa generale è doverosa soprattutto d’estate quando il rapporto acqua bambini e ragazzi è molto più diffuso e prossimo.
Un altro dramma si è appena consumato, rubricato come incidente in piscina ha avuto un esito irrimediabile: una ragazzina di appena 12 anni, Sofia, è deceduta
Il decesso all’ospedale Opa di Massa dopo tre giorni di agonia a seguito di un incidente in piscina di cui ancora non si conoscono bene le cause.
Sofia era stata trasportata nel nosocomio d’urgenza lo scorso sabato pomeriggio, era in arresto cardiaco dopo un gravissimo incidente nella piscina idromassaggio di uno stabilimento balneare di Marina di Pietrasanta (Lucca).
Incidente in piscina, Sofia è andata in arresto cardiaco dopo essersi immersa in piscina senza più riemergere
La ragazzina faceva il bagno con un gruppetto di coetanei, quando si è immersa sott’acqua nulla lasciava presagire la tragedia, ma non è più riemersa rimanendo sul fondo. Prontamente soccorsa e rianimata, è apparsa subito in gravissime condizioni.
Le cause di questo incidente in piscina non sono note, sarà l’autopsia a fare luce sulle possibili motivazioni a monte del decesso.
Le ipotesi che prevalgono sono due: il malore oppure i capelli bloccati nel bocchettone della piscina così da trattenere la ragazza sott’acqua provocando l’asfissia che poi ha indotto l’arresto cardiaco. Sebbene i genitori avessero autorizzato l’espianto degli organi, la Procura ha dato l’assenso alla sola esportazione delle cornee ritenendo che il corpo debba rimanere a disposizione delle autorità per dare più risposte sulle ragioni della morte e sulle dinamiche dell’incidente.
Nota per il lettore: le immagini usate in questo scritto e per la sua diffusione social sono tutte di repertorio e non immortalano nè la piscina nè la bambina nello specifico.