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La mamma di Edoardo non merita di essere giudicata

di Redazione VitaDaMamma

25 Giugno 2019

Si chiama Valentina la mamma di Edoardo, il bambino annegato a 4 anni a Mirabilandia; è il Corriere di Bologna a mostrarne il volto della donna, l’immagine (che Vitadamamma ha deciso di oscurare) è stata catturata tra la folla umana che ha salutato il piccolo e si è assiepata anche all’esterno della Chiesa.

 

Nessuno può immaginare il dolore della mamma di Edoardo; da madre io credo solo che subito dopo i funerali questa donna abbia dovuto fare i conti con la certezza di perdere suo figlio per sempre, in un modo violento, inaspettato e crudele.

 

Lei è l’immagine della tragedia e dinnanzi a Lei, alle sue lacrime e al suo dolore non si può non chiedere a tutti di sospendere ogni giudizio: la fatalità della vita è parte dell’inarrestabile e tutti noi, almeno una volta nella nostra esistenza, abbiamo certamente commesso un errore o un’imprudenza che avrebbe potuto esserci fatale. Magari, in quell’occasione che non osiamo ricordare o che siamo soliti negare a noi stessi, ci ha salvati la buona sorte, ma non per questo siamo meno imperfetti di chi di buona sorte non ne ha affatto avuta.

la mamma di edoardo non merita giudizi

La mamma di Edoardo è una madre come tutte noi e il suo strazio non può lasciarci indifferenti

 

Nella chiesa di San Niccolò e San Francesco di Castrocaro Terme, Don Oreste, il parroco officiante, ha ricordato lo scoramento umano di Cristo che in Croce è arrivato a domandarsi perché il Signore l’avesse abbandonato, lo stesso perché che dinnanzi alla morte di questo piccolo ha invaso la mente di ciascuno di noi.

 

Perché nessuno ha visto, perché nessun braccio è stato teso verso il bambino, perché? La stessa mamma di Edoardo sarà ora sopraffatta dai perché e certamente non merita alcun giudizio

 

La morte di questo bimbo deve rappresentare un monito: ogni figlio è figlio di tutti! Nessuno di noi dovrebbe mai votare la propria vita e l’educazione dei propri figli all’indifferenza. L’esistenza sociale deve essere orientata all’accoglienza e alla comprensione, solo in questo modo potremmo evitare altre morti come questa e altre madri distrutte dal dolore e dall’indifferenza.



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