Sono circa 10 gli indagati per la morte di Edoardo, il bimbo annegato nella piscina di Mirabilandia, secondo l’avvocato della mamma, però, la sua assistita “farà il processo sul banco delle persone offese” e questa affermazione si baserebbe sugli elementi investigativi, così come emersi sino a questo punto dalle indagini.
Ciò che è trapelato a mezzo stampa è che la mamma ha lasciato Edoardo accanto a uno scivolo, in un’area dove l’acqua è bassissima e gli ha intimato di non muoversi. Pochissimi minuti dopo già lo stava cercando, ma il piccolo, 4 anni appena, aveva forse inseguito la musica e il divertimento volgendo l’attenzione alla baby dance.
L’autopsia conferma: il bimbo annegato nella piscina di Mirabilandia è morto per annegamento diretto
L’autopsia sul corpicino di Edoardo è stata compiuta ieri, sabato 22 giugno; come da protocollo investigativo, l’esame autoptico è stato compiuto per escludere qualsiasi causa esogena, così come l’ipotesi stessa di un malore, e, di fatto, sin dalle prime risultanze, ha trovato conferma l’ipotesi dell’annegamento diretto.
Il bimbo annegato nella piscina di Mirabilandia è morto quando i 110cm di acqua gli hanno reso impossibile lo stare a galla
Edoardo è deceduto tra la gente che non si è accorta della sua difficoltà e dopo essere rimasto solo in un’area di acqua bassissima, gli è stato fatale seguire la musica, probabilmente provando a raggiungere la zona della baby dance.
La morte del bimbo annegato nella piscina di Mirabilandia non sarebbe responsabilità della mamma, lo dice l’avvocato della donna che sostiene che dai sopralluoghi degli inquirenti nell’area della piscina di “Mirabeach” sarebbero emersi elementi che la scagionerebbero, lo riporta la stampa nazionale.
Quella di Edoardo è stata rubricata come morte per omicidio colposo in cooperazione (cooperazione poichè vi hanno avuto parte più soggetti) e nel registro degli indagati, con detto capo di accusa, sono state iscritte una decina di persone tra gli altri anche il bagnino di salvataggio, un giovane 18enne che era in servizio quel giorno presso la piscina in cui il piccolo ha perduto la vita.