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Il lato oscuro della maternità secondo Claire Holt

di Federica Federico

15 Giugno 2019

Dell’essere mamma nessuno racconta mai tutto ciò che richiama e riguarda la forza, quella forza necessaria – se non indispensabile – per affrontare il lato oscuro della maternità, le notti insonni, la fatica dell’allattamento, il dolore delle ragadi e l’imbarazzo dei punti di sutura. Diventare mamme è un meraviglioso dono, è un’emozione unica che si rinnova quotidianamente nel rapporto mutevole e crescente col figlio, ma è anche una fatica immane ed estenuante, negarlo è sbagliato e fuorviante.

 

Quando si nega il lato oscuro della maternità si arreca alle donne un danno enorme:

 

si rischia che una volta fagocitate dall’aspetto grigio dell’essere mamma, dalla fatica, dall’ansia e dal dolore, queste donne, seppur fisiologicamente normalissime, possano sentirsi stanche e perdute, sole e avvilite.

 

Claire Holt, attrice di fama internazionale, ha il merito (che è stato anche di altre mamme, normali e vip) di aver riportato l’attenzione dei media sul lato oscuro della maternità, non solo esponendolo, ma normalizzandolo e raccontandolo, in una logica di condivisione, parte della Vita da Mamma di ciascuna di noi.

 

Il lato oscuro della maternità

 

Il lato oscuro della maternità secondo Claire Holt – il sunto in una foto Instagram

 

L’attrice ha pubblicato una foto non di posa, non da copertina e nemmeno convenzionale: gli occhi gonfi di pianto mentre stringe a sé il piccolo James addormentato, uno scatto post poppata, con ore di sonno arretrate. Questo è il ritratto non di una mamma debole, ma quello di una donna consapevole delle sue debolezze fisiche e fiduciosa di trovare la forza di superarle.

 

Questa sono io ieri, dopo una lunga lotta per l’allattamento. Esausta, dolorante, devastata. Ho avuto molti momenti come questo da quando è nato mio figlio. La mia unica preoccupazione è accertarmi che i suoi bisogni siano soddisfatti, eppure mi sento spesso che sto fallendo. La maternità è una travolgente combinazione di beatitudine e insicurezze. Cerco di ricordare a me stessa che non posso essere perfetta. Non posso essere tutto per tutti. Devo solo fare del mio meglio e andare avanti un’ora alla volta. Per fortuna, questo ometto vale ogni secondo di lotta. Mamme là fuori, ditemi che non sono sola!”.

 

“Mamme là fuori, ditemi che consono sola”, il lato oscuro della maternità è comune a tutte, ma viene nascosto da molte

 

Viviamo in una società che evoca produzione e progresso economico, noi tutti viviamo nella società dell’apparire (cioè della bellezza formale) e questo distrugge ogni spontaneità, distruggendo, altresì, anche la capacità di essere naturalmente veri senza imbarazzi circa la nostra fragile umanità.

 

In questa contemporaneità da etichetta, ognuno di noi vuole essere il top e apparire al top anche quando non lo è nei fatti e negli stati d’animo. Questa pressione alle apparenze ci opprime e ci costringe, ci influenza e ci plagia alla menzogna: finiamo col dare di noi un’immagine irreale e non sincera.

 

Le mamme non devono temere di esporre i propri limiti e le proprie paure: è vero che esiste un lato oscuro della maternità fatto di tristezza e dolore, sconforto e paura, lacrime e fatica.

 

Il lato oscuro della maternità, per chiamarlo con un nome “evocativo”, è un lato reale tanto quanto quello sereno e sorridente delle foto social: le mamme vere piangono, soffrono, hanno paura di non farcela e si sentono inadeguate e sole, tutti questi sentimenti sono comuni e normali, attendono il tempo del maggiore riposo e del più prolungato sonno per essere superati. Nessuna mamma deve sentirsi “diversa” perché provata e stanca:

 

la maternità è una grande fatica, ma, al contempo, è un importante atto di coraggio che tira fuori dal cuore e dall’animo delle donne il loro meglio e la loro più grande forza.



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