Molti degli insegnamenti che trasmettiamo ai nostri bambini mescolano tradizione e leggenda e molte leggende hanno a che fare con amore, morte e sofferenza, elementi topici della vita e capaci di esprimerne il valore. Anche la leggenda della Croce di Gesù ha a che fare con questi elementi e li presenta ai bambini sintetizzando una morale estremamente condivisibile:
il dolore altrui può travolgerci e cambiarci, questo dimostra che ciascuno di noi è parte di un tutto in continuo divenire e in costante comunicazione. Dobbiamo amare per trasmettere amore, allo stesso modo dobbiamo rifiutare il male per non esserne sopraffatti.
Secondo la leggenda, gli alberi usati per costruire le croci erano alti e imponenti, dal legno duro e inflessibile, erano gli alberi di Corniolo. A vederli oggi, però, questi alberi sono bassi, per niente maestosi, con rami sottili e intrecciati su se stessi, per niente rigidi né forti. Al Corniolo è accaduto di essere stato travolto dal dolore del Cristo sulla croce e per questo ha mutato la sua forma e il suo aspetto.
Quando il Cristo fu condannato a morte, venne ordinato l’abbattimento di un Corniolo per costruire la Croce di Gesù
La leggenda vuole che la Croce del figlio di Dio abbia accusato il dolore del Cristo e lo abbia comunicato ai suoi progenitori, cioè a tutti gli alberi di Corniolo.
Mentre Gesù moriva questi alberi parteciparono al suo dolore piegandosi su se stessi, contorcendo i rami e perdendo forza e vigore.
Questa metamorfosi avrebbe sottratto gli alberi della Croce di Gesù da un triste destino, ovvero quello di produrre altre croci e altre morti.
Nel giorno della resurrezione di Cristo i Cornioli, piccoli e contorti, sarebbero tutti fioriti rappresentando il potere della rinascita e della vita.
Ma la leggenda della Croce di Gesù racconta il vero? Il legno proveniva veramente da un albero così minuto e contorto?
In tutto il mondo vi sono scaglie e frammenti di legno che si fregiano di essere pezzettini della Croce del Cristo, l’autenticità non è comprovata e i legni sembrano provenire da alberi diversi sempre possenti, come il cipresso, il cedro o il pino. Questo certamente dimostra che quella del Corniolo è solo una leggenda, tuttavia non toglie ad essa il suo valore simbolico:
la resurrezione di Gesù è esempio di trionfo positivo della vita.
Attraverso l’interpretazione di questa leggenda i bambini possono comprendere che il mondo ci accoglie e non ci è estraneo, la natura vive con noi e risente del nostro essere, l’amore realizza un equilibrio che il male altera.
Vista così la Pasqua e la resurrezione di Cristo assumono un senso che può essere condiviso da tutti, può essere anche laicamente condivisibile: Pasqua è fioritura della vita, espressione di rinascita e riconciliazione col mondo.