A partire dal 2021 il cambio dell’ora sarà abolito, l’abolizione del cambio orario è stata approvata in questi giorni dal Parlamento europeo. Così, sta per concludere la sua storia l’idea del cambio stagionale dell’ora.
Il cambio orario nacque da una intuizione di Benjamin Franklin nel 1784 e fu reso operativo nel 1916 dalla Gran Bretagna e nello stesso anno anche dall’Italia,
Il cambio orario segna l’avvicendarsi delle stagioni e favorisce lo sfruttamento della luce naturale, questa la sua prima ratio
Siccome il 2021 non è ancora arrivato, nella notte tra il sabato 30 e domenica 31 marzo dobbiamo spostare le lancette dell’orologio in avanti, entra in vigore l’ora legale 2019. Per convenzione detto spostamento ha luogo alle 2.00 del mattino passando direttamente da quell’ora alla successiva: le lancette, quindi, si spostano dalle 2.00 alle 3.00.
Il successivo cambio orario stagionale è previsto per domenica 27 ottobre 2019, quando torneremo all’orario solare
Di fatto la modifica convenzionale dell’ora garantisce il massimo sfruttamento della luce solare: si stima che spostando le lancette in avanti siano ben sessanta i minuti di luce naturale in più sfruttabili quotidianamente, con beneficio notevole in termini di risparmio energetico.
Cambio orario e effetti collaterali
Il cambio dell’ora disturba la biologia del corpo, gli esperti lo chiamano effettio Jet Lag, paragonandolo allo scombussolamento che si ottiene quando ci si sposta in paesei lontani con diverso fuso orario. Di fatto si modifica repentinamente il ritmo veglia sonno.
Per aiutare l’adattamento dei ritmi biologici, nei 2\3 giorni precedenti al cambio orario si può anticipare l’orario del sonno, andando a letto circa trenta minuti prima, e al contempo anticipare l’orario della sveglia, puntandola con 30 minuti di anticipo sull’orario consueto. Una volta effettuato il cambio dell’ora si tornerà ai soliti orari convenzionali, ma le anticipazioni messe in atto nei 2\3 giorni precedenti risulteranno essere un’efficace prevenzione ai disturbi del sonno e da affaticamento per cambio orario.
La maggiore esposizione alla luce, conseguenza naturale dell’ allungarsi delle giornate, ha una ricaduta fisiologica sulla produzione di melatonina: la melatonina serve a garantire un regolare ritmo del riposo, l’organismo la produce nelle ore di buio e l’aumento della luce può determinarne un calo con conseguenti disturbi del sonno.
E’ bene allora addestrare il fisico al rilassamento per favorire la produzione di melatonina e il buon sonno. Via libera alle passeggiate al calare del sole; alla ginnastica dolce; all’aromaterapia e alle tisane rilassanti e disintossicanti. All’opposto vanno limitate le bevande eccitanti, gli alcolici e l’alimentazione pesante.
Il cambio orario e la produttività individuale e sociale
Al cambio dell’ora sembra non essere estranea nemmeno la produttività della società: una ricerca scientifica pubblicata sul Journal of Applied Psychology fa riferimento al cosiddetto “cyber-ozio” in corrispondenza col cambio orario: si stima che il lunedì successivo al cambio dell’ora vi sia un incremento dell’ozio durante le ore di lavoro e di studio, il dipendente medio come lo studente tendono a sfuggire al ritmo produttivo facendo ricerche in rete non correlate al loro lavoro, piuttosto intrattenendosi sul web. Ci vuole qualche giorno di adattamento perché i voti scolastici\universitari e i ritmi di produzione si riallineino a quelli pre cambio dell’ora.