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Isla e Jemima Rean: sindrome da trasfusione feto-fetale

di Federica Federico

07 Febbraio 2019

Isla e Jemima Rean sono due gemelline identiche, oggi hanno 14 mesi, ma la loro nascita e la loro vita sono state in pericolo sin da quando condividevano il ventre materno e un’unica placenta nella pancia della mamma: sono, infatti, gemelle monocoriali.

 Isla e Jemima Rean sindrome feto fetale

Una pesante sentenza era stata pronunciata per Isla e Jemima Rean: i medici affermavano che le gemelle avevano solo il 5% di probabilità di sopravvivere dopo la diagnosi di TTS (SINDROME DA TRASFUSIONE GEMELLO – GEMELLO)

 

Le bimbe sono state slavate grazie ad una delicata operazione prenatale e intrauterina, praticamente avvenuta prima della nascita e nel grembo materno.

 

Ma procediamo con ordine.

 

Isla e Jemima Rean condividevano una sola placenta (gemelle monocoriali)

 

Quella di Isla e Jemima Rean è stata gravidanza monocoriale biamniotica, statisticamente ciò avviene con una frequenza di 1 su 400 parti e coinvolge gemellini identici (per essere più precisi possiamo dire che i due feti risultano geneticamente identici) che condividono la placenta, pur trovandosi in sacchi amniotici separati.

 

La placenta serve ad ossigenare e nutrire i bebè ed è responsabile dei flussi sanguigni nei feti; la monocorialità, cioè quando la placenta è unica, apre ad un rischio: i flussi sanguigni possono distribuirsi in modo diseguale a scapito della salute e della crescita dei gemelli.

 

Normalmente, anche in presenza di monocorialità, la natura si comporta con equità; in caso di squilibri i medici parlano di rara sindrome cosiddetta da trasfusione gemello – gemello, il sangue si trasfonde da un gemello donatore a uno ricevente (chi dona riceve un apporto di sangue inferiore al necessario, mentre chi “prende” può risentire dell’eccessivo afflusso sanguigno).

 

La sindrome della trasfusione gemello – gemello è tanto rara (interviene in circa il 10-15% dei gemelli identici) ma assai pericolosa, si classifica come una patologia prenatale e fa sì che la gravidanza venga considerata a rischio.

 

 Isla e Jemima Rean

 

Isla e Jemima Rean sono figlie di una placenta monocoriale, questo cosa comporta in pratica?

 

La placenta monocoriale si caratterizza per il fatto di possedere parecchie connessioni vascolari, cosiddette anastomosi, capaci di mettere in comunicazione la circolazione sanguigna tra i due feti.

 

Placenta e bambini stanno, di norma, in un rapporto di reciproco equilibrio. Il flusso bidirezionale delle connessioni vascolari della placenta, le anastomosi, garantisce comunemente il giusto apporto di sangue ad ogni gemello.

 

In alcuni casi (rari) il rapporto di reciproco equilibrio tra la placenta unica dei gemelli monocoriali e i bambini (2 o più feti) si sbilancia determinando un non corretto passaggio di sangue da un gemello (che viene chiamato donatore) all’altro (che viene chiamato ricevente).

 

Questa condizione può mettere a rischio la vita dei gemelli: il donatore può non crescere bene, il ricevente può subire gravi conseguenze per l’eccessivo apporto di sangue.

 

E’ questo il risvolto concreto della sindrome da trasfusione gemello – gemello.

 

La mamma di Isla e Jemima Rean è stata sottoposta a un intervento intrauterino con tecnica laser

 

Grazie alla chirurgia intrauterina e in corso di gestazione, la monocorialità degenerata in sindrome feto-fetale può essere vinta separando col laser i flussi sanguigni e riequilibrando, quindi, gli apporti di sangue tra i gemelli.

 

Tabitha, la mamma Isla e Jemima Rean, è stata sottoposta all’intervento quando era incinta da sole 18 settimane. Oggi le gemelline, venute alla luce il 9 novembre del 29017, godono di buona salute, sono nate prematuramente a 29 settimane di gravidanza.

 

 

Quando Tabitha ha avuto le contrazioni, lei e suo marito hanno temuto il peggio, era troppo presto. La corsa in ospedale, il tentativo dei medici di ritardare il travaglio, 14ore di speranze e poi il taglio cesareo e la nascita.

 Isla e Jemima Rean gemelle monocoriali

Isla e Jemima Rean sono tornate a casa dopo 6 settimane di ricovero ospedaliero, ma oggi queste bellissime gemelle hanno perfettamente recuperato l’anticipo con cui sono venute al mondo e riempiono di gioia la vita dei genitori.

 

 

Un plauso va alla medicina che progredisce in nome della vita e va ai genitori che non hanno perso fede e speranza.



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