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Julien resta ancora intrappolato nel pozzo in cui è caduto

di Federica Federico

20 Gennaio 2019

Julien resta ancora intrappolato nel pozzo in cui è caduto domenica scorsa. Una trivellazione trasversale del terreno doveva vincere il problema della cedibilità, da un certo punto in poi sarebbe stato scavato un tunnel orizzontale per raggiungere direttamente l’area esatta in cui il bambino sarebbe bloccato (a circa 70 metri di profondità).

 

Tutto questo senza che nessun contatto vocale sia mai stato stabilito col bambino, i soccorritori lo hanno sentito piangere flebilmente nei primi momenti delle operazioni di salvataggio, poi il lunghissimo silenzio che dura sin ora.

 

Dall’arrivo della trivella, che avrebbe dovuto perforare il terreno anche nelle parti più dure, a ora è sempre stata una corsa contro il tempo:

 

Julien resta ancora intrappolato nel pozzo malgrado la nuova trivella sia arrivata sabato e le operazioni di perforazione dovevano durare al massimo 35 ore.

 

Si temeva la pioggia, il meteo avverso e la cedibilità del terreno, per sua natura facile a sfaldarsi, invece, a fermare la velocità della trivella rallentando il salvataggio è stata un’area di terreno dura perchè rocciosa, e questo non era stato previsto.

 
ultima speranza per Julien, Julien resta ancora intrappolato nel pozzo
 

Le operazioni di perforazione si sono rallentate di nuovo a causa dalla consistenza rocciosa del terreno, una porzione di terreno abbastanza resistente sta dando problemi alla trivella. Così Julien resta ancora intrappolato nel pozzo, al buio e in silenzio.

 

Va precisato che un corpo adulto non può infilarsi nel pozzo per ragioni di spazio, il diametro dello stesso è pari solo 25 centimetri. E va ricordato che, in presenza di ventilazione (che dovrebbe sussistere nel punto in cui il bimbo è bloccato), l’umana resistenza massima di un bimbo come Julien è stata stimata in 10 giorni, ne sono trascorsi già più di 7.

 
I soccorritori stanno lavorando instancabilmente senza cedere alla fatica, al sonno, alle avversità che sembrano non avere fine. Allo stesso modo i genitori continuano a seguire le operazioni con la speranza nel cuore.



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