Una giovane mamme 32enne è in pericolo di vita dopo aver affrontato il parto di suo figlio nel modo più straziante possibile: il bambino è morto durante la fase espulsiva; quando la sua testa è rimasta incastrata nel bacino della mamma, il medico di turno non ha saputo effettuare le giuste manovre per favorire l’espulsione e ha lacerato il fragile corpo del piccolo decapitandolo letteralmente. Il dramma del neonato decapitato si è consumato nella clinica di Jaisalmer, in India.
Neonato decapitato, manovra sbagliata durante il parto e rocambolesco tentativo di occultare l’accaduto
Le fonti internazionali consegnano un quadro drammatico della situazione: il neonato decapitato è rimasto tra le braccia del medico e degli infermieri che in quel momento si sono resi conto di aver determinato l’irreparabile. Dopo aver deposto ciò che rimaneva del corpicino in obitorio, sapendo che la testa del piccolo era rimasta nell’utero materno, anziché apprestare le debite cure e assumersi la responsabilità del dramma accaduto, hanno chiesero al marito della giovane di portarla all’ospedale di Jodhpur perché era in condizioni critiche.
A Jodhpur la donna pensava ancora di dover partorire, credeva che la fase espulsiva del suo parto si fosse bloccata, probabilmente era scioccata, provata e confusa.
Ma i medici dell’ospedale hanno visto la donna espellere solo la placenta e preoccupati dal quadro complessivo hanno indagato: nel suo utero i resti della lacerazione straziante del neonato decapitato durante il parto.
Dopo aver viaggiato per quattro ore, la famiglia ha raggiunto l’ospedale di Umaid a Jodhpur, dove i medici hanno indotto il travaglio per iniziare il parto. Ma rimasero scioccati quando la donna consegnò solo la testa e la placenta.
Così si legge sulle fonti locali.
Su denuncia del marito, le autorità hanno parto un’inchiesta, dalla clinica di Jaisalmer hanno già comunicato che l’indagine ha ad oggetto l’operato delle due infermiere in servizio quella notte e del dottore che ha assistito la partoriente, quest’ultimo risulta sospeso dal momento della denuncia.
Per completezza di informazione va detto che i giornali locali chiamano “feto” il neonato decapitato; premettendo che non vi è un’indicazione precisa sull’età gestazione della mamma, nulla fa intendere che il so travaglio si fosse avviato pretermine, resta il fatto che probabilmente la posizione del bambino non era fisiologica né favorevole e un’assistenza inqualificabile ha saputo trasformare una nascita in tragedia.
Neonato decapitato durante il parto, la mamma non è in buone condizioni di salute
La permanenza in utero delle porzioni lacerate del corpo di suo figlio nonché della placenta, il lungo viaggio verso l’ospedale e la fatica fisica di un parto interrotto, il tutto aggravato dallo choc, hanno messo a dura prova la donna, che non era una primipara. La stampa, pur non dando dettagli sulla sua attuale condizioni, non la dichiara fuori pericolo dopo il parto scioccante che ha subito e le relative conseguenze.
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