Lunedì mattina nel reparto di terapia intensiva neonatale degli Spedali Civili di Brescia sono arrivati i NAS inviati dalla ministra della Salute Grillo, l’ispezione è stata disposta a seguito delle denunce relative alla morte di più neonati lì ricoverati. Quattro neonati morti in pochi giorni, le famiglie chiedono verità.
Mentre chi è in lutto chiede di accertare le cause delle morti e avanza il sospetto di un collegamento tra esse, dal nosocomio escludono qualsiasi correlazione tra i decessi e chiedono rispetto per il lavoro di medici, infermieri e personale di supporto, altresì, tranquillizzano l’utenza sul fatto che non c’è nessun focolaio.
Su due dei quattro neonati morti è stata eseguita l’autopsia, gli esiti, attesi tra 60 giorni, potranno confermare o smentire le diagnosi e soprattutto fare luce sulle cause dei decessi
I NAS hanno preso visione di ciascuna cartella clinica dei quattro neonati morti e la Procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo nel quale, però, nessun indagato è stato formalmente iscritto.
E’ la mamma di Marco, uno dei quattro neonati morti, a raccontare pubblicamente il dolore di questa sequenza di decessi, lo fa in una lettera aperta e resa pubblica e lo ha fatto anche durante un’intervista telefonica rilasciata a Mattino Cinque.
“Marco – scrive la sua mamma – è nato alla 30ma settimana con cesareo perchè io avevo la pressione alta, da lì iniziamo la nostra esperienza in terapia intensiva neonatale agli Spedali Civili di Brescia. Marco subisce un pneumotorace dal quale piano piano ne usciamo. Inizia a mangiare e crescere, da 1050 grammi arriviamo a 1500, iniziamo a poterlo tenere un po in braccio e a toglierlo quindi dalla termoculla. Iniziamo a fare la marsupio terapia ed io sono al settimo cielo, il 29 dicembre ci dicono che non possiamo fare la terapia perché dagli esami pare che abbia in corso un’infiammazione. La mattina dopo, il 30, mi chiamano e mi dicono che il bambino è peggiorato e hanno dovuto intubarlo a causa di uno shock septico, quando arrivo in ospedale noto che nella stanza manca la culla di una bimba e scopro poco dopo che la piccola è morta durante la notte.
Poi la situazione precipita ancora di più. Mi dicono che Marco ha preso un batterio, non si sa quale e parlano di sepsi, fatto sta che da quel giorno è il declino, Marco non respira più autonomamente, non fa pipì ed iniziano una serie di terapie che però non portano a grandi risultati. E oggi 5 gennaio poco dopo le 18 il suo cuore ha ceduto.
Ieri il suo vicino di letto è morto per motivi ignoti.
Ora 3 bimbi deceduti in meno di una settimana di cui 2 con infezione batterica sicura, è strano, soprattutto in un reparto che già l’estate era stato chiuso per il diffondersi di un batterio septico che provocò 3 decessi e 10 contagi.
Non accuso nessuno di negligenza, ma voglio sapere cosa è accaduto, visto che ho esposto anche al primario dei dubbi sulla sterilità e su alcune cose secondo me poco adeguate in un reparto simile. Mio figlio non c’è più ma altri bambini potrebbero star male.“
Quattro neonati morti, cosa è accaduto a ciascuno di loro?
Il primo decesso risale al 30 dicembre e si è verificato per un neonato nato in una condizione di prematurità estrema: la nascita è avvenuta alla 27esima settimana di gestazione con un peso di 980 grammi.
La causa del decesso è stata una enterocolite necrotizzante insorta a circa 20 giorni dalla nascita , la morte è sopraggiunta in meno di 48 ore.
Per enterocolite necrotizzante detta anche NEC, in campo medico, si intende una patologia che colpisce i neonati, la cui tipica manifestazione è la necrosi intestinale (citazione).
Il secondo caso è datato 4 gennaio e riguarda un altro neonato fortemente prematuro, il bimbo era nato alla 26esima settimana con un peso di 940 grammi. Va precisato che il neonato (una femminuccia di nome Nicole, secondo le fonti) era venuto alla luce in un diverso ospedale per poi essere trasportato a Brescia il 30 novembre, già con una diagnosi di enterocolite necrotizzante con perforazione intestinale. Nonostante le cure specifiche il motivo del decesso sarebbe stato una grave insufficienza respiratoria.
Il terzo caso risale al 5 gennaio: il nome del neonato era Marco, la mamma ne ha raccontato tutta la storia così come riportato poc’anzi, il piccolo è stato partorito alla 30esima settimana con taglio cesareo d’urgenza ed è nato con un peso di 1.130 grammi. Dopo le criticità dei primi giorni di vita , dopo essersi ripreso dal pneumotorace che aveva subito, proprio quando cominciava a prendere peso e mentre la mamma poteva prenderlo in braccio e fare marsupio terapia, d’improvviso tutto è cambiato: il 29 dicembre il peggioramento, un colorito spento e la necessità di fare degli esami, l’aggravamento nella notte del 30 dicembre quando Marco fu intubato. Dì lì il declino e il “peggioramento della dinamica respiratoria unitamente a un quadro di shock settico“, tutto sino alla morte.
Il quarto caso riguarda un bimbo nato alla 35esima settimana e deceduto poco più di due ore dopo il parto. In modo particolare questo bambino aveva una gravissima malformazione congenita delle vie aeree superiori e va subito detto che quest’ultimo caso, proprio in ragione della causa del decesso, è stato subito dichiarato come non di interesse da parte dell’autorità giudiziaria. Sono i casi che si sono verificati tra il 4 e il 5 gennaio (cioè le morti di Nicole e Marco) che saranno indagati, sono loro i piccoli angeli i cui corpicini sono stati sottoposti ad autopsia giudiziaria.
Fonte immagini 123RF. com con licebza d’uso – per immagine social, diritto d’autore: herjua / 123RF Archivio Fotografico