IlMessaggero.it ha raggiunto la nonna paterna di Camilla, la bambina morta sulla pista da sci in Val di Susa: mercoledì scorso questa donna ha perduto la sua adorata nipote, un’ anima bella innocente e sempre allegra, le ultime parole che ricorderà sono di spensierata felicità, pronunciate al telefono durante una conversazione che doveva essere comune, banale, ordinaria e non certamente l’ultima.
“Qui è bellissimo”, ha detto alla nonna. Solo poco dopo, Camilla, la bambina morta sulla pista da sci, era un angelo e queste erano diventate le sue ultime parole.
Per nonna Ines è il dolore del figlio ad essere ora il suo stesso dolore, la sua paura e preoccupazione; proprio riferendosi a papà Francesco, 45 anni, la donna rivela:
Ora lui starà malissimo, impazzirà di dolore.
Nonna Ines ha assaggiato la felicità della nipotina al telefono, mentre parlava col figlio, la bimba era corsa a salutarla, a condividere la sua gioia.
Poi con mio figlio non sono più riuscita a parlare, mi hanno detto che è assistito da uno psicologo, vorrei essere lì ad abbracciarlo – aggiunge la donna.
Camilla, la bambina morta sulla pista da sci, era sulla neve per trascorrere il capodanno con alcuni compagni di scuola e le loro famiglie, doveva essere solo un momento di gioia.
Il racconto della nonna conferma un fatto già emerso nelle prime ricostruzioni della vicenda: questa tragica vacanza in Val di Susa stava per saltare perché papà Francesco era fortemente influenzato, così tanto da rimandare la partenza.
Dovevano partire il 30 per il Sestriere, invece Francesco aveva la febbre e non erano più andati. Ma la gita in montagna era stata organizzata con gli altri papà e le amichette e gli amichetti della IV D dell’elementare Crispi, mio figlio per non dare un dispiacere alla bambina, è partito il giorno dopo in treno e così li hanno raggiunti – dichiara la nonna.
Quella di Camilla, la bambina morta sulla pista di sci, è una famiglia fortemente inserita nel tessuto sociale di Monteverde Vecchio: Massimiliano, lo zio, fratello del papà, gestisce un supermercato; anche Francesco ha sempre lavorato in quest’ambito e in passato a gestito un ristorante; la mamma di Camilla invece è un medico, mentre sua figlia e l’ex marito erano sulla neve lei era uno dei medici patologi di turno all’ospedale Sant’Andrea.
La bambina morta sulla pista di sci praticava con dimestichezza quello sport e “Non era la prima volta che Francesco portava Camilla sulla neve a sciare“, la stampa ha raccolto le testimonianze di chi li conosceva disegnando il quadro di un rapporto familiare di affetto profondo e grande complicità tra i genitori e questa bambina.
La mamma di Camilla, mamma Arianna, ha affrontato il viaggio da Torino alla Val di Susa non appena ha saputo che sua figlia aveva avuto un incidente. Da mamma ho i brividi pensando al suo dolore, all’immensità di quella distanza dolorosamente percorsa già con l’angoscia nel cuore.
Papà Francesco e mamma Arianna avevano appena terminato i lavori per dividere la casa coniugale, avevano fatto in modo di continuare a vivere vicini (uno al piano superiore e uno a quello inferiore) affinché Camilla non fosse mai lontana né dall’uno né dall’altro. Già solo questo spiega quanto fossero attenti, premurosi e saggi come genitori.
Adesso resta loro solo un angelo custode a cui dovrenno affidarsi per sopravvivere al dolore, è a loro che va tutto il nostro cordoglio mentre le nostre preghiere sono per la bambina morta sulla pista di sci.
E’ in corso un’inchiesta volta a far luce su eventuali responsabilità nel drammatico incidente, si attende il responso dell’autopsia per comprendere se l’impatto contro la barriera frangivento sia stato letale per Camilla. Proprio quella barriera, che ha fermato la rovinosa corsa del corpo della piccola, potrebbe aver determinato il trauma toracico che l’ha uccisa.