L’asilo nido è un vero problema per molte famiglie;
tante sono le mamme che dovrebbero e vorrebbero tornare al lavoro, ma non sanno a chi lasciare i propri bambini.
Purtroppo non tutte hanno una mamma,una suocera, una zia su cui fare affidamento.
La carenza di strutture ricettive per la prima infanzia è un problema ancora molto diffuso in Italia; gli asili nido pubblici non soddisfano le richieste dell’utenza e tanti cittadini sono costretti, loro malgrado, a ripiegare su strutture private accollandosi rette esose e spesso difficili da sostenere.
Va detto che persino la retta pubblica può essere gravosa, infatti le tariffe che variano da regione a regione non sempre sono alla portata di tutti. C’è una notevole differenza di costo tra il nord e il sud.
In Lombardia, per esempio, la retta è di circa 400 euro invece in Calabria e di circa 100 Euro.
Ad aggravare il peso per le famiglie, è stato riscontrato un aumento del costo delle tariffe rispetto all’anno scolastico 2007/2008 del 1,4%.
Nell’anno scolastico 2008/2009 circa 34 comuni hanno aumentato il costo della retta, il comune di Oristano addirittura lo ha aumentato incredibilmente: ben del 51% .
È pazzesco un aumento del genere!
Anche se il numero delle strutture è in lieve crescita, ancora tantissimi bambini rimangono in lista d’attesa, e sono costretti a restare a casa aspettando il compimento dei tre anni per accedere alla materna.
Anche per quanto riguarda il numero delle strutture c’è un’enorme differenza tra il nord e il sud.
L’Emilia-Romagna è la regione che ha più asili nido,circa l’81,8% dei comuni possiede questo servizio.
Invece nel sud e nelle isole la carenza di asili è ancora molto accentuata.
Le regioni che hanno meno strutture sono la Calabria con 2,3% e la Campania con l 1,7%.
Purtroppo in Italia a differenza di altre nazioni Europee la famiglia da questo punto di vista è poco tutelata, lo Stato investe ancora poco per arrivare ad avere un’adeguata politica familiare.