I virus responsabili delle malattie più comuni (anche nei bambini) possono sopravvivere fuori dal corpo. Il tempo di sopravvivenza dipende dalla struttura dell’agente patogeno stesso e dalle condizioni ambientali in cui si trova una volta al di fuori dell’ospite.
Quanto tempo sopravvive un virus fuori dal corpo umano: il contagio indiretto dipende da diversi fattori.
Influenza e raffreddore sono causati da virus e si trasmettono prevalentemente tramite le goccioline di muco e saliva (cosiddette di areosol) infette. Queste goccioline microscopiche vengono espirate da chi è già contagiato durante la normale respirazione, durante i colpi di tosse e gli starnuti. Esse contengono una carica virale, cioè una quantità di virus, molto elevata appena subito emesse che diminuisce nel tempo a seconda della struttura stessa del virus, ma dipende anche dalle condizioni che trova nell’ambiente circostante.
Le temperature basse e l’umidità contribuiscono notevolmente ad aumentare la lunghezza della vita di questi patogeni, che al contrario muoiono rapidamente in un ambiente secco e soleggiato. Questo però vuol dire che nel tempo in cui il virus può sopravvivere fuori dal corpo umano, esso può contagiare nuove persone.
È possibile infatti essere contagiati nel momento in cui si maneggia un oggetto contagioso, cioè un oggetto su cui una persona ammalata e contagiosa involontariamente ha starnutito o tossito poco prima. Di certo però è molto più facile essere infettati tramite il contatto diretto, cioè tramite l’aspirazione di areosol contagioso o tramite una stretta di mano.
Quanto tempo sopravvive un virus fuori dal corpo umano : ogni virus ha le sue preferenze.
I virus responsabili di influenza e raffreddore possono sopravvivere fori dal corpo anche una settimana in superfici non esposte, ma la quantità di virus si abbassa notevolmente con il passare dei giorni e in genere sono contagiosi fino a 24 ore.
I patogeni sopravvivono più a lungo su superfici dure, come acciaio inossidabile, plastica e similari, mentre su superfici morbide e porose, come ad esempio i vestiti, questi virus resistono di meno.
Per fare un esempio: i virus dell’influenza resistono 15-20 minuti, mentre quelli parainfluenzali resistono anche 4 ore sui tessuti!
Virus influenzali o rinovirus (i virus responsabili del raffreddore) possono sopravvivere anche sulla pelle. Il tempo in cui un virus sopravvive sulla pelle non è lungo quanto sulle superfici dure. La carica infettiva, cioè la quantità di virus che permette il contagio e lo sviluppo della malattia, può variare dai 5-10 minuti fino anche a un’ora, come avviene per esempio per il 40% dei virus che causano il raffreddore.
Questo tempo in cui il virus sopravvive e rimane contagioso fuori dal corpo dipende quindi dal patogeno, dalle condizioni ambientali e dalla quantità di virus contenuta nell’areosol (cioè nelle goccioline di muco e saliva) infetto.
Quanto sopravvive un virus fuori dal corpo : la prevenzione
Evitare il contagio con questi virus non è sempre facile, specialmente se si vive con una persona ammalata. Ricordarsi che un virus sopravvive fuori dal corpo può aiutare a limitare la trasmissione e il contagio ad altre persone.
È importante lavarsi le mani regolarmente, specialmente dopo aver tossito o starnutito, dopo essersi soffiati il naso o aver aiutato il proprio bambino a farlo, prima di preparare o maneggiare il cibo. Per eliminare o almeno abbassare la carica virale è necessario usare il sapone o disinfettanti a base di alcool.
Lavarsi le mani o disinfettarle è una abitudine da acquisire specialmente quando si frequentano posti molto affollati, come possono essere mezzi pubblici, centri commerciali o quando il bambino rientra a casa dopo la scuola.
Un suggerimento valido è quello di evitare di toccare il naso, la bocca, gli occhi propri o dei figli con le mani non lavate. Inoltre può non essere scontato, ma anche mordersi o mangiarsi le unghie può agevolare il contagio indiretto a causa dei virus che sopravvivono fuori dal corpo umano.
Quando in una casa c’è un bambino o un adulto malato è importante mantenere un’ottima igiene e pulizia, lavare spesso le superfici facilmente accessibili ai germi, come lavandini, il piano del tavolo e le maniglie delle porte, perché, non sempre ci si pensa, vengono toccate da tutti!
Sebbene i virus sopravvivono fuori dal corpo più tempo sulle superfici dure, anche asciugamani, tovaglioli, lenzuoli e coperte possono essere vettori di contagio. Cambiarli e lavarli spesso, utilizzando possibilmente un igienizzante, è un’abile mossa strategica per evitare il contagio. È un’azione che assume ancora più rilievo nel momento in cui il bambino sta guarendo per prevenire una possibile ricaduta.