Video hard di Belen Rodriguez: la notizia più recente riguarda l’apertura di un’inchiesta per il reato di diffusione di materiale pedopornografico – a carico di chi ha fatto uso e consentito la circolazione del girato, nonché per il reato di tentata estorsione – a carico di chi, possedendo il video, ha tentato di commercializzarlo.
L’indagine è nelle mani del Pm Luigi Luzi della Procura di Milano. Il fascicolo si apre a causa della immissione, diffusione e circolazione in rete di un video (e delle foto da esso tratte) non semplicemente hard ma più specificamente girato durante un rapporto sessuale intercorso con una minorenne e chiaramente immesso nella rete, esposto alla pubblica fruibilità, senza il consenso della protagonista..
Belen, per il tramite di Corona prima e del suo avvocato poi, ha fatto subito sapere che il video fu girato quando non era ancora maggiorenne. Questa informazione essenziale, oltre che eticamente rilevante e pesante, è stata del tutto trascurata da molti professionisti della rete che hanno continuato a fare uso pubblico del video, di stralci di esso o di foto provenienti dal girato amatoriale.
“Potere del sesso e del danaro?”. Fatto sta che le immagini rubate di Belen sono state abusate dalla rete e ciò, oltre ad incarnare una fattispecie delittuosa, rappresenta l’espressione di una società “spiona” ed ossessionata dall’erotismo.
I fatti che precedono l’inchiesta e che l’indagine approfondirà:
Belen Rodriguez all’età di 17 anni si è lasciata riprendere durante un intimo incontro con il suo fidanzato di allora, tale Tobias Blanco. Ne è nato un video casalingo, un girato amatoriale che riprende i due giovani fidanzati nell’atto di fare l’amore.
Selvaggia Lucarelli, professione vip (presentatrice \ show girl) attraverso il suo blog ha messo in rete il video dell’incontro amoroso tra Belen Rodriguez e Tobias Blanco. Stando alle dichiarazioni rilasciate dalla blogger il link video sarebbe giunto al suo indirizzo tramite mail anonima.
Intanto Blanco tentava da mesi di vendere il girato ma il video era rimasto a lungo sulla piazza senza che Tobias addivenisse ad un accordo con nessuno.
Il prezzo a cui proponeva la vendita oscillava tra i 200mila ed i 500mila euro.
Anche Corona, fingendosi un possibile acquirente, aveva incontrato Blanco … allora l’affare sfumò? Corona dichiara che il suo intento non era comperare il video ma far ragionare Tobias; i due uomini, nella occasione dell’incontro, vennero però alle mani.
Corona e Belen non hanno acquistato in prima persona il video per non ‘cedere al ricatto di blanco’? Se così fosse, se Blanco li avesse ricattati, allora si configurerebbe anche il ‘reato di tentata estorsione’ perpetrata da Tobias ai danni di Belen. Ipotesi di reato sulla quale, appunto, la procura indaga.
La facile fruibilità del video attraverso la rete ha fatto si che, complice il tam tam mediatico, l’intimità di Belen divenisse di pubblico dominio. Il girato è comparso ovunque.
Belen per il tramite del suo legale si è prodigata per fermare la diffusione del film, la polizia postale ha agito per bloccarne la visione.
A quanto pare sarebbe già stato inscritto un nome nel registro degli indagati, ma le autorità mantengono il più stretto riserbo sulle indagini in corso.
Perché la Lucarelli ha deciso di pubblicare sul suo blog il link video?
È difficile rispondere a tale domanda senza fare insinuazioni e\o valutazioni sulla personale considerazione dell’informazione; non volendone fare lasciamo che alla domanda risponda ciascuno per sè.
Partendo, invece, dal presupposto che – secondo la mia modesta opinione – vale sempre l’antico principio per cui: ‘la libertà personale finisce laddove incomincia l’altrui libertà’, ritengo che informazione non debba mai significare prevaricazione o mortificazione dell’altrui immagine.
Sin dall’inizio di questa vicenda, diversamente, si è spesso confusa l’informazione con altro: uso strumentale della notizia, denigrazione, pettegolezzo, gossip.
Se immettere in rete – nel proprio spazio web – una foto tratta dal video o il video stesso può aver portato a chi lo ha fatto “relativi vantaggi” in termini di visite, clik o accessi, sta di fatto che per ottenere un così passeggero e relativo beneficio è stata pesantemente abusata e calpestata l’intimità di una persona. Malgrado la donna di cui si tratta sia famosa, malgrado abbia pure posato senza veli, malgrado sia un’icona della bellezza e sia provocante … malgrado tutto … l’informazione, quelle vera, non ha il diritto di scavalcare l’altrui libertà, ha il dovere di condurre una notizia. Dunque indipendentemente dal grave reato di diffusione di materiale pedopornografico – che ci auguriamo venga sanzionato dovutamente – conta un fatto: la libertà della rete va tutelata ma con essa va garantita la serietà dell’informazione.
Lascio a chi legge una domanda:
per dare notizia del video di Belen quelli che ne hanno usato le immagini, anche solo le foto stralciate, avevano indispensabile bisogno dell’immagine stessa o l’informazione poteva ben arrivare a tutti solo con l’uso carretto delle parole?