Crescere con un gatto in casa può portare tanti benefici nella vita di un bambino, ma pur diventando membri effettivi della famiglia, i nostri pelosi restano sempre degli animali e come tali possono essere responsabili di alcune zoonosi, cioè di malattie che si trasmettono da un animale all’uomo.
Sapere quali malattie trasmette il gatto permette di definire delle regole e assumere atteggiamenti che proteggeranno i nostri bambini dalle potenziali infezioni.
Quali malattie trasmette il gatto: come ci si infetta?
Il contagio può avvenire attraverso il contatto diretto, cioè direttamente dal gatto, oppure in maniera indiretta, cioè attraverso tappeti, coperte, trasportini o ciotole usati da gatti infetti. Anche pulci o zecche possono essere vettori di infezioni.
Quali malattie trasmette il gatto tramite morsi e graffi
La pelle è la prima difesa del nostro corpo contro i microbi. Quando questa viene lacerata, come nel caso di un morso o di un graffio, alcuni agenti patogeni possono entrare nell’organismo e dare luogo a un’infezione locale, con la formazione di pus e il rigonfiamento della zona interessata, che appare rossa e calda. A volte invece il microbo dopo essere entrato dalla ferita raggiunge una sede ottimale alla sua proliferazione tramite il sistema circolatorio e dà luogo ad un’infezione che coinvolge diverse parti del nostro corpo.
La Bartonellosi, per esempio, è chiamata malattia del graffio, ma può essere trasmessa anche dalle pulci che hanno morso un gatto infetto. Chi viene contagiato può presentare un ingrossamento dei linfonodi della parte superiore del corpo, come la testa, il collo e le braccia, in particolare sotto le ascelle. Potrebbe anche venire la febbre o il mal di testa. Oppure si potrebbero avvertire dolori muscolari e delle articolazioni, stanchezza e mancanza di appetito.
Cosa fare quando il nostro bimbo viene morso o graffiato da un gatto:
in caso di morso o graffio, si deve subito lavare e disinfettare la ferita con un disinfettante e osservare come procede la guarigione: in caso di qualcosa di insolito sia locale, come può essere un colore insolito, o generale, come sonnolenza o eccessiva agitazione, è il caso di contattare un medico o recarsi al pronto soccorso.
Un’altra malattia, in Italia piuttosto rara, che può essere trasmessa tramite un morso è la rabbia. Questo virus attacca direttamente il sistema nervoso centrale con conseguenze molto gravi e fatali anche nell’uomo a meno che non si attui in tempo la giusta profilassi. Per questo è importantissimo recarsi velocemente in ospedale per ricevere la giusta cura: solo la profilassi entro i primi tre giorni dal morso salva la vita!
Quali malattie trasmette il gatto tramite il pelo.
Per quanto può essere pulito, il pelo del gatto può essere un vettore per diversi microbi.
Tramite il contatto con il pelo è possibile contrarre delle micosi, cioè delle infezioni fungine riconosciute spesso come tigne che provocano sulla pelle delle macchie arrossate e circolari.
Inoltre nel pelo potrebbero abitare diverse specie di parassiti come zecche e pulci. Questi parassiti sono pericolosi perché tramite il loro morso possono contagiare l’uomo con altre malattie, come la Bartonellosi, la Borelliosi (o malattia di Lyme),o la Rickettsiosi. Provocano febbre, stanchezza e affaticamento, anemia, mancanza di appetito, linfonodi ingrossati e dolori articolari. Il morso di una zecca può provocare anche una paralisi momentanea.
Inoltre sulla pelliccia rimangono tracce di saliva e di feci che possono a loro volta essere contagiose.
Quali malattie trasmette il gatto tramite le feci.
Il contatto con le feci è la causa maggiore di contagio uomo-animale. La maggior parte dei patogeni, cioè i microbi che fanno scaturire la malattia, portano a disturbi dell’intestino come diarrea, gastroenterite, meteorismo, dolori intestinali e malassorbimento dei nutrimenti, come avviene nella salmonellosi, nell’ascaridiosi o nell’infezione da giardia.
La toxoplasmosi invece è molto pericolosa per le mamme in gravidanza perché il parassita è in grado di superare la barriera placentare e infettare il nascituro causandogli danni e malformazioni. Per fortuna è una malattia più rara di quello che si può pensare: un gatto infetto rimane contagioso solo per un periodo limitato (1-2 settimane) e le cisti che potrebbero contagiare l’uomo risultano attive dopo diverse ore da quando sono state espulse tramite le feci. Sia gatti che esseri umani vengono contagiati una sola volta nella vita: successivamente presenteranno nel sangue le IgG, gli anticorpi che testimoniano un’infezione avvenuta e conclusa.
Quali malattie trasmette il gatto tramite l’inalazione.
Anche attraverso l’inalazione di particelle nell’aria è possibile contrarre una malattia che si presenta con tosse e sintomi para-influenzali, cioè che assomigliano a un’influenza. Questa malattia è causata da un batterio del genere Bordetella, a cui appartiene anche l’agente eziologico della pertosse.
Quali malattie trasmette il gatto: cosa fare!!
È importante che i nostri figli imparino delle regole per evitare le malattie trasmesse dal gatto: la prima di tutte è lavarsi le mani con il sapone ogni volta che accarezzano il micio o qualcuno dei suoi oggetti, come i giochi o la ciotola con il cibo.
Ovviamente se il gatto è un randagio sarebbe bene non toccarlo proprio! Ma in caso contrario si rende veramente necessario lavarsi le mani con un disinfettante!
La cura e la pulizia della lettiera deve essere fatta sempre con i guanti ed è sempre bene lavarsi successivamente le mani con il sapone o un disinfettante prima di fare qualsiasi altra cosa.
Gli spazi di gioco o di riposo dei bambini dovrebbero essere diversi da quelli prediletti del gatto. Il letto dovrebbe essere esclusivo del cucciolo umano, il cestino solo per il cucciolo peloso! Un buon compromesso può essere tenere sul divano un cuscino o una coperta per il felino che verrà rimossa nel momento in cui il sofà viene usato dai bambini.
Specialmente se è abituato ad uscire, non dimentichiamo i trattamenti antiparassitari che eviteranno che il micio porti dentro casa pulci e zecche e proteggeranno sia lui che i nostri bambini!
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