Oggi più che mai sentiamo parlare di bullismo, al punto tale che qualcuno ha addirittura accusato altri di abusare di questa parole. Eppure, nonostante le tante e diverse informazioni recepite, non sembrano diminuire le storie come quella della piccola Sophia, ricoverata più volte in ospedale a seguito delle cattiverie subite a scuola.
A raccontarla è sua madre Carrie Colledge che ha deciso di pubblicare la foto della figlia vittima di bullismo e mostrare così i terribili effetti di quelle azioni che in tanti, peccando di superficialità, classificano come “normali bambinate”.
Fotografa la figlia vittima di bullismo: appello di una mamma.
Tutto ha avuto inizio durante lo scorso anno scolastico. Sophia, di soli 6 anni, era stata scelta da una sua coetanea come “amica del cuore” che le ordinava cosa mangiare e cosa no. Pur essendo la piccola di natura molto timida e accondiscendente, Carrie racconta che la figlia vittima di bullismo aveva deciso di ribellarsi a quell’oppressione, stanca delle angherie subite per diversi mesi.
Risultato? Sophia fu isolata anche da tutti gli altri bambini, costretti dalla sua “amica” ad ignorarla e lasciarla sola.
Disperata, la bambina ha poi raccontato tutto alle maestre che, come spiega oggi la madre, le avrebbero consigliato di “giocare con qualcun altro”.
“Quando Sophia andò dalla sua insegnante, questa le disse che era stanca delle sue lamentele. E’ stata isolata dalle persone con cui stava cercando di integrarsi e fare amicizia. Tornata a casa, ha iniziato a piangere dal momento in cui ha varcato la soglia alle tre e mezzo, fino al momento in cui è andata a letto”.
Carrie racconta inoltre che la figlia vittima di bullismo aveva sviluppato una forte ansia che non la faceva dormire e le provocava dolori addominali che più volte l’hanno costretta al ricovero.
“Alla fine del trimestre estivo le cose andavano così male che Sophia si era dovuta assentare da scuola per un paio di settimane perché le sue condizioni si stavano aggravando. Aveva trascorso un’intera notte sveglia e vomitando per 20 volte in un’ora. Il suo mal di stomaco era così violento che ha sviluppato un’infezione. L’abbiamo fatta ricoverare in ospedale con febbre così alta che i medici hanno faticato a controllare”.
E proprio durante uno di quei ricoveri Carrie ha scattato la foto alla figlia vittima di bullismo, la stessa che ha poi pubblicato sul suo profilo Facebook per mostrare a tutti il risultato delle angherie subite, anche se perpetrate da bambini di appena 6 anni.
La donna è più che certa che i malesseri della sua bambina fossero legati alla scuola in quanto la piccola non ne soffriva nei giorni in cui non ci andava.
Stanchi ma soprattutto preoccupati per quanto stesse accadendo – la crescita della figlia vittima di bullismo aveva avuto un vero e proprio arresto – Carrie ed il marito Chris decisero di andare a parlare col dirigente scolastico che, a detta dei due genitori, liquidò la questione invitando loro a tenere la bambina in casa durante le ore che questa avrebbe dovuto trascorrere a giocare con i compagni di classe.
“Ma questo equivale a punire il bambino che è vittima di bullismo piuttosto che affrontare il problema” ha dichiarato la donna.
Nonostante ciò, la scuola promise ai coniugi che avrebbe affrontato il problema a Settembre, quando i bambini sarebbero tornati a scuola dalle vacanze estive.
“Ma dopo 24 ore dal suo ritorno a scuola, Sophia è tornata a casa piangendo, vomitando e tremando, è stata sveglia tutta la notte con lo stomaco sottosopra” ha raccontato Carrie.
Compreso che nulla sarebbe cambiato, la coppia ha deciso di ritirare da quella scuola sia la figlia vittima di bullismo che il fratello della bambina ed oggi sono felici di constatare i miglioramenti in quest’ultima.
“Ad un certo punto continuavamo ad entrare ed uscire dall’ospedale, abbiamo fatto controlli pensando si trattasse di sindrome dell’intestino irritabile, morbo di Crohn o colite. Ha fatto esami del sangue, ecografie e scansioni. Ma nel momento in cui è stata rimossa dalla scuola, la sua salute è migliorata, ha riacquistato peso e ha avuto uno scatto di crescita. È la prima volta in circa un anno che torna a casa da scuola e ci racconta cosa ha fatto quel giorno e di tutte le persone con cui ha giocato”.
Nonostante la figlia vittima di bullismo oggi stia meglio, Carrie ha voluto ugualmente condividere la foto che ritrae la bambina in ospedale affinché tutti possano vedere e conoscere, ma soprattutto che tutto ciò non accada a nessun altro.
“Questo è il risultato del bullismo
Questa è mia figlia di 6 anni, ricoverata in ospedale, a causa del bullismo…
Questa è la mia bambina dal cuore così premuroso che, nonostante sia così malata, “non vuole che nessuno si metta nei guai”…
Questa è la mia bambina che ha smesso di mangiare, ha pianto fino ad addormentarsi ed ha avuto un attacco d’ansia così grave che ha vomitato più di 20 volte in un’ora durante la notte…
Questa è mia figlia la cui “migliore amica” l’ha maltrattato emotivamente per così tanto tempo che ha pensato che fosse normale…
Questa è la mia bambina che è entrata ed uscita dall’ospedale per innumerevoli volte a causa dell’ansia…
Questa è la mia bambina alla quale è stato detto di “inventare storie a scuola”…
Questa è mia figlia che è stata derisa dai genitori dei bulli solo perché ha un cuore così puro…
Questa è la mia bambina che quando abbiamo affrontato i problemi con la sua scuola ci è stato detto “sono bambini di 6 anni che si comportano come tali”…
Questa è la mia bambina a cui è stato detta dalla scuola che dovrebbe essere l’unica a vergognarsi…
Questa è mia figlia delusa così tante volte dalla sua scuola che abbiamo dovuto trasferirla in un’altra…
Questa è mia figlia, solo una dei tanti bambini che stanno affrontando tutto questo….
Questa è la mia bambina la cui storia è stata distorta e manipolata da quelle stesse persone che avrebbero dovuto proteggerla quando, a scuola, era affidata alle loro cure…
Questa è mia figlia che non vuole che tutto ciò accada a nessun altro. Quindi questa è la storia di mia figlia, ma lei è una delle tante…. troppe!
Per favore aiutaci a condividere la sua storia. Diamole il sostegno che la sua scuola le ha negato.
#beatthebullies #timeforchange”.