“Un’immagine vale più di mille parole”.
Inizia così lo straziante appello di Ashleigh, mamma della piccola Edie Molyneux, affetta da una rara forma di tumore al cervello che non può essere rimosso chirurgicamente né sconfitto con il classico trattamento chemioterapico.
La donna vuol mostrare a tutti la realtà dei fatti, affinché si comprenda il vero dolore.
Lo straziante appello della mamma di Edie Molyneux.
“Ho esitato nel postare questa foto. E non a causa del mio aspetto, è l’ultima delle mie preoccupazioni. Ma per paura che la gente eviti di vedere il vero dolore”.
Ashleigh ha così introdotto la foto che lei stessa ha pubblicato lo scorso mercoledì 17 ottobre sulla pagina facebook dedicata alla figlia Edie Molyneux, piattaforma social attraverso la quale racconta la malattia della figlia, mostra i trattamenti ai quali la stessa viene sottoposta e promuove la raccolta fondi che permette alla sua famiglia di pagare le cure sperimentali della bambina.
Quel pomeriggio la piccola di soli 4 anni ha avuto un peggioramento, come racconta la madre ha iniziato a respirare in modo irregolare ed era diventata insensibile. Al fine di scongiurare la presenza di una emorragia cerebrale, i medici hanno deciso di effettuare una TAC che ha poi escluso tale ipotesi.
“Non avrei mai pensato di dire “sfortunatamente non c’è emorragia nel cervello”. L’unico colpevole visibile è il tumore – scrive la donna – Si è preso un’altra funzione dalla nostra bambina? Dobbiamo solo aspettare, non c’è stato alcun miglioramento. Preghiamo per un miracolo”.
Ma perché postare quella straziante foto? Cosa ha spinto la mamma di Edie Molyneux a renderla pubblica?
È la stessa Ashleigh a scrivere di aver bisogno che gli altri vedano cosa sta realmente accadendo, quali sono gli effettivi danni che provoca il glioma diffuso intrinseco del ponte (diffuse pontine intrinsic glioma, DIPG), un tumore pediatrico molto aggressivo e raro che si sviluppa nel ponte del tronco cerebrale.
“Perché ho scattato questa foto? Abbiamo bisogno che tu veda la realtà di tutto questo, il danno che può causare. All’esterno sappiamo che siamo forti. Ma quando nessuno guarda, a volte nemmeno la nostra famiglia, questo è il momento in cui le nostre preoccupazioni si insinuano e noi ci sgretoliamo. Tutte le domande: Cosa? Perché? Se? Guarda la foto, è così strana con le decorazioni di buon compleanno sullo sfondo. È solo un altro promemoria di quanto velocemente le cose possono cambiare”.
Il calvario di Edie Molyneux ha inizio nell’ottobre del 2017.
Residente a Tranmere, un sobborgo di Birkenhead, nella penisola inglese di Wirral, insieme alla madre, al padre Stephen, alla sorella maggiore Niamh (5 anni) e al fratello minore Leonard (2 anni), in quel periodo la bambina iniziò a lamentarsi spesso per il mal di testa che peggiorava progressivamente.
Fu così che, dopo esser stata visitata dal medico di base, venne da quest’ultimo indirizzata all’Arrowe Park Hospital di Wirral per una consulenza nel reparto di pediatria. Qui le venne diagnosticata un’emicrania ma per precauzione fu comunque sottoposta ad una risonanza magnetica che in effetti evidenziò un nodulo nel tronco cerebrale.
A quel punto Edie Molyneux fu mandata all’Alder Hey Children’s Hospital di Liverpool, dove le fu ufficialmente diagnosticato il tumore DIPG.
“Il 30 novembre dell’anno scorso il nostro mondo è crollato: a Edie è stato diagnosticato un DIPG, un raro tumore cerebrale infantile attualmente non operabile e non curabile nel Regno Unito. Ci è stato detto dai nostri medici di andare a casa e realizzare dei ricordi familiari, ma poi abbiamo trovato una speranza. In Messico c’è un trattamento sperimentale che utilizza la chemioterapia intra-arteriosa che sta avendo buoni risultati.”.
È quanto affermava la mamma della piccola Edie Molyneux in un’intervista rilasciata nell’aprile di quest’anno ad un giornale locale inglese.
La posizione del tumore, situato nel centro del cervello della bambina, rende impossibile la rimozione chirurgica. I medici inglesi avevano inoltre scartato la chemioterapia in quanto i livelli di medicinale necessari per trattare la neoplasia avrebbero finito per avvelenare tutto il suo corpo.
Con la speranza nel cuore, madre e figlia sono volate in Messico, a Monterrey, Edie Molyneux è attualmente ricoverata presso l’Instituto de Oncologia Intervencionista (IDOI), struttura riconosciuta per il trattamento DIPG.
Purtroppo le cure permettono di tenere sotto controllo il tumore ma non di sconfiggerlo, ecco perché Ashleigh, in chiusura del suo ultimo post, chiede a tutti di pregare per la sua bambina, sperando che possa salvarsi.
“Per favore mandate a Edie tutte le vostre preghiere positive. Solo lei può combattere questa battaglia in questo momento e respingerela. Lo ha già fatto prima! Noi crediamo in lei e crediamo in Dio”.
Fonte: Liverpoolecho – Facebook