Il dolore del parto è un male buono perché è fisiologico, questa la sintesi medico-scientifica della natura e della funzione (cioè dello scopo) dei dolori del travaglio e della nascita.
I dolori fisiologici del parto – e prima ancora quelli del travaglio, che per lunghezza, intensità ed emozione sono i più difficili da vivere – dal punto di vista squisitamente medico, sono dolori naturalmente legati alla nascita. In altre parole si tratta di sintomi, ovvero di naturali reazioni del corpo all’approssimarsi dell’espulsione del bambino.
Visti così, i dolori del travaglio e del parto rappresentano anche delle linee guida perché indicano come sta evolvendo l’evento nascita considerato nel suo complesso.
Il dolore del parto è un dolore guida.
E’ importante che la donna conosca le dinamiche del parto, quindi è giusto che sia preparata ad accogliere le reazioni del suo corpo (anche quelle dolorose). La consapevolezza e la conoscenza del dolore sono di conforto per la mamma perché le dimostrano che ciò che sta vivendo è la naturale evoluzione della gravidanza e ne rappresenta il culmine.
Dal punto di vista psicologico, il dolore del parto è fortemente influenzato dalle esperienze, dai condizionamenti esterni, dalla serenità della partoriente e dalle sua aspettative.
Perciò la conoscenza teorica del parto è tanto importante quanto il sereno approccio al momento della nascita. Questo dovrebbe bastare a tappare la bocca a chi dà suggerimenti non richiesti esternando racconti dolorosi, se non spaventosi, sul parto.
Personalmente sono cresciuta con una mamma che ha sempre raccontato la mia stessa nascita disegnando il quadro di un ricordo terrificante, è stato difficilissimo e oltremodo faticoso liberarmi dal peso negativo delle memorie di mia madre.
Che nessuno faccia mai quest’errore né contro i propri figli e nipoti né contro qualsivoglia donna incinta. Ciascuna donna è diversa e differente è la risposta del corpo agli stimoli fisiologici e alla sofferenza. Questo equivale a dire che il dolore del parto non è mai lo stesso per tutte le donne.
Siccome è impossibile prevedere come sarà il parto di una mamma, con umana gentilezza tutte le altre donne sono pregate di evitare di diffondere la proprie esperienze negative. I racconti terrificanti di parti difficili non fanno testo, non sono utili e possono ingenerare paure non fondate né proficue. Lasciate alle donne la libertà di affrontare il proprio parto senza condizionamenti.
L’assenza di sovrastrutture mentali negative aiuta ad affrontare con più serenità il dolore del parto.
La consapevole preparazione al parto favorisce la buona cognizione di sè e del proprio corpo, altresì garantisce una reale presa di coscienza di ogni momento della nascita.
le mamme andrebbero preparate a seguire il loro istinto evitando di cadere nella trappola della paura: la paura non è sempre istintiva, tal volta è condizionata e stimolata dalle aspettative e dipende da un inconsapevole freno a lasciarsi guidare dalla natura del corpo stesso.
La donna che sta partorendo non deve subire il dolore o la paura, deve essere aiutata, sin da prima della nascita, a partecipare alle azioni naturali che il suo fisico e il suo bimbo concorrono a scatenare mentre ha luogo il miracolo del parto.
Perciò, se stai per partorire, cerca di mettere in pratica queste azioni volte a gestire il dolore del parto:
- sforzati di mettere a tacere chiunque voglia darti consigli indesiderati;
- allontana le paure entrando in comunicazione col tuo bambino, per farlo parlagli, raccontagli anche di quando nascerà, oppure impara a visualizzarlo chiudendo gli occhi e immaginando i vostri abbracci dopo la nascita;
- impara ad ascoltare il tuo corpo, per farlo prova a praticare una ginnastica dolce come il Pilates o lo Yoga;
- affidati a un ginecologo e ad un ostetrica di fiducia e riporta più a loro che ad altri le tue perplessità e paure;
- frequenta un corso preparto.
Il pilates o lo yoga in gravidanza aiutano fortemente la comunicazione mente – corpo, risultano un positivo esercizio di gestione del dolore del parto perché garantiscono una profonda conoscenza del corpo con un’elevata capacità di autogestione del proprio fisico e delle relative reazioni ed emozioni.
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