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Oltraggio a Loris Stival: rubata foto dall’altarino

di Maria Corbisiero

04 Ottobre 2018

A rendere nota la triste notizia dell’ oltraggio a Loris Stival è la pagina ufficiale Facebook di Quarto Grado, programma Mediaset di approfondimento giornalistico che tratta i casi di cronaca più importanti.

La targa di marmo con la foto del bambino, situata sull’altarino costruito al canalone, ossia nel punto in cui è stato ritrovato il cadavere del piccolo, è stata rubata.

 

Oltraggio a Loris Stival: rubata foto dall’altarino.

 
Oltraggio a Loris Stival: rubata foto dall’altarino

“Sono amareggiato, non so come si possa fare un gesto simile ad un angelo che non c’è più. Sto già preparando una nuova cornice con una bella foto di Loris”.

Queste le parole cariche di indignazione e sconcerto di Franco Panarello, nonno di Loris e padre di Veronica, la mamma del bambino che, nonostante continui a dichiararsi innocente, è stata condannata in secondo grado a 30 anni di reclusione dalla Corte d’Assise d’Appello di Catania con l’accusa di omicidio e occultamento del cadavere del figlio.

 

Come detto in precedenza, l’ oltraggio a Loris Stival non riguarda la sua tomba situata nel cimitero di Santa Croce Camerina (RG) bensì la targa di marmo e la foto che con tanta cura ed amore nonno Franco, seguendo il volere della figlia Veronica, avevano collocato sull’altarino costruito al canalone, il luogo situato nei pressi del Mulino Vecchio, nell’estrema periferia del paese del ragusano, dove è stato rinvenuto il corpo senza vita del piccolo.

 


 

“Qui è dove è stato trovato morto mio nipote, al cimitero c’è il suo corpo, ma qui ci sarà per sempre la sua anima” ha dichiarato il signor Panarello ai microfoni di Mattino Cinque.

Oggi il nome e l’immagine di quel piccolo e dolce angelo, sulla quale era stata apposta la frase “Colui che vive dentro di noi non muore mai”, non c’è più, al suo posto il vuoto lasciato da chi ha distrutto e profanato l’ultimo giaciglio di un bambino strappato prematuramente alla vita.

 

Chi ha potuto compiere un gesto simile? Ma soprattutto, perché accanirsi così sulla memoria di un angelo innocente?

 

“Vuol dire che questo bambino dà ancora fastidio a qualcuno. Dopo quattro anni non lo lasciano riposare in pace” dichiara nonno Franco.

Un orrore nell’orrore che provoca ulteriore sconcerto ed indignazione in una famiglia già provata e distrutta da quanto accaduto quel tragico 29 novembre di quattro anni fa.

 

 

Per vedere l’intervista di Franco Panarello a Mattino Cinque cliccare qui.



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